Chi era Pietro Ghislandi? Biografia, carriera e vita privata del comico di Drive-in morto a 68 anni
Un artista completo, capace di far ridere con un pupazzo e commuovere con una battuta.
Pietro Ghislandi non era solo una faccia buffa da tv, era un artista vero, uno di quelli che partono dal cabaret e finiscono per attraversare mille mondi diversi senza mai perdere la voglia di far ridere (e pensare). Nato a Comun Nuovo, in provincia di Bergamo, il 19 aprile 1957, è morto il 4 giugno 2025 a Bergamo, a 68 anni, dopo una lunga malattia.
Pietro Ghislandi: gli spot indimenticabili e il volto inconfondibile della pubblicità

Il grande pubblico lo ricorda soprattutto per le sue apparizioni comiche, a partire da Drive-In e Fantastico 7, dove con il pupazzo Sergio si fece notare come ventriloquo. Ma la sua carriera è stata molto più ricca. Negli anni ’80 lo vediamo come controfigura di Renato Pozzetto e poi in ruoli secondari ma memorabili in film come Grandi Magazzini e Soldati – 365 all’alba, dove interpreta un soldato omosessuale con una delicatezza rara per l’epoca.
Dietro le quinte però c’era tanta formazione: scuola di teatro, studi col grande Ryszard Cieslak, pianoforte al conservatorio Donizetti. Un artista a tutto tondo, che sapeva recitare, suonare, cantare e… far ridere.
Ha lavorato con registi come Marco Risi, Carlo Vanzina, Renzo Martinelli e Leonardo Pieraccioni, che lo ha voluto in ben quattro film. E tra uno spot pubblicitario (chi si ricorda L’uomo in ammollo?) e una fiction Rai, Ghislandi ha lasciato la sua impronta anche in teatro, portando in scena opere comiche, performance musicali e tributi a mostri sacri come Jerry Lewis.
Negli ultimi anni lo avevamo visto nei panni dello Zio Fester nello spot Unieuro, vincitore del Key Award nel 2020. Un ruolo che aveva fatto sorridere tutti, ancora una volta. Pietro Ghislandi era un artista, che ha fatto dell’ironia un’arte, e della gentilezza uno stile.
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