Rain Man esiste grazie alla sorella di Tom Cruise: la sorprendente origine del film cult con Dustin Hoffman
Immagina di incontrare la tua star preferita in un ristorante: la lasci in pace o la infastidisci? Se non fosse per il secondo caso, non avremmo avuto Rain Man.
Se oggi possiamo riguardare Rain Man con la consapevolezza di essere di fronte a un classico senza tempo, lo dobbiamo a un momento a metà tra l’imbarazzo e la fortuna, vissuto in un ristorante di New York nel 1984. Un incontro del tutto casuale – e una sorella testarda – sono alla base della collaborazione che avrebbe segnato un punto di svolta nella carriera di Tom Cruise e regalato al pubblico uno dei film più amati del ventesimo secolo.

In un recente intervento al British Film Institute, dove ha ricevuto il più alto riconoscimento dell’istituto (conferito in passato a giganti come Christopher Nolan e Tilda Swinton), Cruise ha raccontato l’episodio che ha dato vita a Rain Man (1988). L’attore, all’epoca già noto grazie a Top Gun, Cocktail e Risky Business, ma ancora lontano dall’icona hollywoodiana che sarebbe diventato, si trovava a New York per visitare sua sorella Cass.
Durante una cena in un ristorante, Cass riconobbe Dustin Hoffman seduto a un tavolo. Cruise, restio a infastidire un collega, esitò. “Non voglio disturbarlo,” disse. Ma sua sorella non mollava. Se non lo avesse salutato lui, lo avrebbe fatto lei. Spinto dall’ultimatum, Cruise si avvicinò timidamente: “Mi scusi, signor Hoffman, mi dispiace…”. Ma prima ancora che finisse la frase, Hoffman lo riconobbe subito: “Cruise!”. Una risposta che lo colse di sorpresa e cambiò tutto. L’incontro si concluse con Hoffman che gli regalò dei biglietti per il suo spettacolo teatrale – stava recitando Morte di un commesso viaggiatore – ma non finì lì. Uscendo dal teatro, l’attore premio Oscar disse a Cruise: “Voglio fare un film con te”. Circa un anno dopo, Rain Man era realtà.
Il film diretto da Barry Levinson uscì nel 1988, diventando il più grande successo commerciale dell’anno. Trionfò al Festival di Berlino e agli Oscar, dove vinse come Miglior film, Miglior regia, Miglior attore (Hoffman) e Miglior sceneggiatura originale. Ma soprattutto, consolidò Tom Cruise non solo come star d’azione, ma come attore capace di reggere il confronto con i grandi del cinema drammatico.
Cruise, oggi noto soprattutto per le sue acrobazie nei film Mission: Impossible, sta cercando di riequilibrare la sua carriera, tornando al cinema d’autore. Dopo le riprese a Londra del nuovo film di Alejandro G. Iñárritu, ricevere il massimo riconoscimento del BFI è un altro passo in quella direzione. Chissà, forse nel prossimo futuro vedremo di nuovo il Cruise dei grandi ruoli drammatici. Tutto grazie a una sorella che non si arrendeva.
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