Sean Diddy Combs – al via il processo per abusi sessuali: selezionata la giuria
La testimonianza dell'ex Cassie potrebbe avere un ruolo chiave sulla decisione finale.
Una tuta arancione invece del solito completo elegante per il Met Gala. Quest’anno, Sean Diddy Combs lo passa dietro le sbarre. A Manhattan si apre ufficialmente il processo che lo vede imputato per un elenco pesantissimo di accuse: traffico sessuale, sfruttamento della prostituzione, associazione a delinquere. E la lista non finisce qui.
Diddy Combs in aula: accuse pesanti e rischio ergastolo
Secondo la procura, il produttore avrebbe creato una rete ben strutturata per organizzare festini a base di droga e sesso, durante i quali costringeva donne – e anche uomini – a partecipare a orge chiamate “freak-offs”. Il tutto condito da promesse di lavoro e soldi, ma anche da minacce e violenze vere e proprie. E, dettaglio agghiacciante, avrebbe pure ripreso molte di queste scene.
Sean Diddy Combs, arrestato lo scorso settembre, è rinchiuso in un carcere federale. La richiesta di cauzione da 50 milioni di dollari è stata rispedita al mittente dal giudice, che teme possa fuggire. Pochi giorni fa ha anche rifiutato un patteggiamento che gli avrebbe evitato una condanna pesante. Alla domanda del giudice ha risposto secco: “Sì, vostro onore. Grazie.”
Gli avvocati difensori parlano di “stile di vita scambista”, fatto di rapporti consensuali, seppur estremi. Nessun reato, dicono. Solo scelte di vita discutibili. Ma le prove raccolte, secondo l’accusa, raccontano tutt’altra storia.
Tra i testimoni attesi spicca Casandra Ventura, in arte Cassie. Ex partner di Combs, aveva sporto denuncia nel 2023, salvo poi ritirarla in 24 ore dopo un accordo riservato. Ma ora potrebbe tornare in aula con un video che pesa come un macigno: le immagini di Sean Diddy Combs che la picchia in un hotel, già trasmesse dalla CNN.
Il processo, che inizia con la selezione della giuria, è previsto durare almeno otto settimane. E promette di far tremare più di una star dell’entourage di Combs.
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