Alessandro Preziosi: “ecco perché nelle scene di sesso mi chiamano Olé”
Diventato celebre al grande pubblico con la fiction Elisa di Rivombrosa, l’attore ha riflettuto anche sul proprio percorso artistico
Alessandro Preziosi è stato il protagonista della nuova puntata di Belve, il talk show condotto da Francesca Fagnani in onda su Rai2. L’attore si è raccontato in un’intervista diretta e senza filtri, toccando vari aspetti della sua carriera e della sua vita privata.

Nel corso della conversazione, Alessandro Preziosi ha affrontato con ironia e autoironia il tema delle scene intime sul set. Alla domanda su come se la cavi con le scene di sesso, ha risposto: «Non ha saputo come mi chiamano? Mi chiamano Olé». Alla provocazione della giornalista che ha chiesto se il soprannome fosse legato alla rapidità, l’attore ha replicato: «No! Olé, proprio un guizzo. Io nelle scene di sesso sono un guizzante».
Diventato celebre al grande pubblico con la fiction Elisa di Rivombrosa, Alessandro Preziosi ha riflettuto anche sul proprio percorso artistico, dichiarando: «Mi definivano bello e strafottente. Mi mancano collaborazioni importanti con registi che stimo». Preziosi ha anche riconosciuto che il suo esordio televisivo gli ha creato alcuni ostacoli nel mondo del cinema: «Sì, me l’hanno fatto pagare».
A proposito della vita sentimentale, Alessandro Preziosi ha ricordato la sua relazione con Vittoria Puccini, conosciuta proprio sul set di Elisa di Rivombrosa. Alla domanda su quale sia stata la più grande sofferenza d’amore, ha risposto: «La mia prima separazione», riferendosi proprio all’attrice. Interpellato sulla sua attuale situazione sentimentale, ha dichiarato: «Sono in transito». Quanto al suo rapporto con la compagna Delfina Delettrez Fendi, ha ammesso con esitazione: «In questo momento… non so che rispondere».
Infine, Alessandro Preziosi ha infine riflettuto sul successo ottenuto in giovane età e sui contraccolpi che ha comportato: «Mi ha permesso di essere più libero nelle scelte professionali. Se potessi tornare indietro non lo rifarei… in realtà lo rifarei, perché poi è nata una figlia meravigliosa».
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