Valeria Bruni Tedeschi ai David 2025: “Ho vinto perché mi hanno dato un personaggio vecchio”
L'attrice ha preso parte alla miniserie L'arte della gioia.
Valeria Bruni Tedeschi si è aggiudicata il suo quinto David di Donatello, come migliore attrice non protagonista per la miniserie L’arte della gioia. Nel discorso di accettazione del premio per la miniserie diretta da da Valeria Golino e Nicolangelo Gelormini, l’attrice si è lasciata andare a una lunga riflessione sui motivi che, secondo lei, avrebbero portato ad assegnarle la statuetta. Uno di questi riguarderebbe l’età dell’attrice e, soprattutto, l’età del personaggio che interpreta in L’arte della gioia, cioè Gaia Brandiforti: “Io so perché mi hanno dato questo premio. Perché mi hanno fatto interpretare un personaggio che è un po’ più vecchio di me“.
Valeria Bruni Tedeschi e il David per L’arte della gioia

L’Arte della Gioia racconta la drammatica e avventurosa vita di Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.
Leggi anche L’Arte della Gioia: perché abbiamo bisogno di protagoniste “scandalose” come Modesta [SPOILER]