David di Donatello 2025, Jasmine Trinca: “Le tante candidate donne sono un messaggio di speranza”

“Il cinema italiano va sostenuto. Le tante candidate donne sono un messaggio di speranza”

All’uscita dal Quirinale, dove si è appena conclusa la presentazione ufficiale delle candidature ai David di Donatello, l’attrice e regista Jasmine Trinca ha affidato ai giornalisti parole di celebrazione, ma anche di denuncia. Pur riconoscendo l’importanza del momento, Trinca ha voluto lanciare un allarme chiaro: “Non solo le sale vuote, c’è un problema vero di produzione. Siamo qui a celebrare un momento di successo, ma la verità è che il cinema italiano bisogna continuare a sostenerlo sbloccando tante produzioni”.

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Parole che riecheggiano con forza mentre il cinema italiano cerca di rialzarsi da una crisi che non è solo legata alla pandemia, ma a dinamiche strutturali profonde: il calo degli spettatori in sala, la difficoltà ad avviare nuovi progetti, la frammentazione del sistema produttivo e distributivo. Trinca sottolinea come sia fondamentale che la politica raccolga l’appello lanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nei giorni scorsi aveva rimarcato l’urgenza di sostenere cultura e creatività nel nostro Paese. “La politica, dietro all’appello di Mattarella, dovrebbe forse iniziare a guardare davvero questa situazione”, ha dichiarato con fermezza.

Ma oltre alla denuncia, l’attrice trova spazio anche per una nota positiva: la significativa presenza femminile tra le candidate di quest’anno. “È un anno importante – ha detto – perché ci sono tante, tante registe che finalmente accedono alla categoria di miglior film e miglior regia: per me è un grande messaggio di speranza in una nuova visione del mondo”.

In un contesto globale segnato da eventi drammatici e da un clima di incertezza, Jasmine Trinca riconosce che la crisi del cinema possa apparire secondaria, ma difende con passione il ruolo dell’arte nella società: “Il cinema ha sempre la funzione di creare un immaginario”. E proprio quell’immaginario – popolato oggi da sempre più voci femminili – può diventare lo spazio dove immaginare un futuro più inclusivo, più consapevole, più libero.

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