Trump minaccia dazi del 100% sui film stranieri: “Hollywood deve tornare americana”
Il presidente Donald Trump ha dichiarato che imporrà "dazi del 100%" sui film stranieri in quello che, a suo dire, è un tentativo di aiutare Hollywood.
In un nuovo annuncio su Truth Social, il presidente Donald Trump ha dichiarato l’intenzione di imporre dazi del 100% su tutti i film stranieri, sostenendo che l’industria cinematografica americana sta “morendo molto velocemente” a causa della concorrenza internazionale e degli incentivi offerti da altri Paesi per attrarre produzioni fuori dagli Stati Uniti.
Trump ha definito il fenomeno “una minaccia alla sicurezza nazionale”, accusando le produzioni straniere di veicolare “messaggi e propaganda” e di contribuire alla devastazione culturale ed economica di Hollywood e di altre zone storicamente legate alla produzione cinematografica americana. “VOGLIAMO I FILM GIRATI IN AMERICA, DI NUOVO!”, ha tuonato l’ex presidente, autorizzando il Dipartimento del Commercio e il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ad avviare il processo per l’imposizione immediata delle nuove tariffe.

L’annuncio si inserisce in un più ampio contesto di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il mese scorso, in risposta all’aumento dei dazi sulle importazioni cinesi voluto da Trump, Pechino avrebbe iniziato a valutare una contromossa drastica: il divieto totale dei film statunitensi sul proprio territorio. Due influenti blogger cinesi vicini al governo hanno condiviso elenchi quasi identici di misure potenziali, tra cui appunto la chiusura del mercato cinematografico agli USA.
La Cina rappresenta un mercato cruciale per Hollywood: solo nel 2024, i film americani hanno incassato circa 585 milioni di dollari nel Paese asiatico, trainati soprattutto dal blockbuster Godzilla x Kong: The New Empire, che da solo ha raccolto 132 milioni. Tuttavia, questa cifra costituisce solo il 3,5% degli oltre 17 miliardi di dollari del botteghino cinese, un dato che segnala come la Cina stia progressivamente rafforzando la propria industria domestica. Un esempio lampante è Ne Zha 2, il sequel animato cinese che ha già battuto ogni record con oltre 2 miliardi di dollari di incasso, superando Inside Out 2 della Pixar. Il film, che sarà distribuito in 37 territori europei, dimostra come il cinema cinese stia conquistando anche l’interesse internazionale.
Nonostante il predominio globale delle produzioni hollywoodiane per decenni, l’industria statunitense sta attraversando una fase delicata. Le produzioni costose, l’instabilità dei modelli di distribuzione post-pandemia e la concorrenza dei mercati emergenti stanno mettendo sotto pressione un settore che da sempre rappresenta un importante strumento di soft power per gli USA. Con i nuovi dazi proposti, Trump intende rilanciare le produzioni interne, ma il rischio è quello di innescare una guerra commerciale dai risvolti culturali, con conseguenze imprevedibili sia per l’industria cinematografica americana che per le sue relazioni internazionali.
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