Lewis Pullman: “sono un nepo-baby ed è una fortuna innegabile”
Essere un nepo-baby? Lewis Pullman ci ha fatto pace. E adesso se la gioca a modo suo.
Lewis Pullman non scappa dall’etichetta: la guarda in faccia e le dà una piega tutta sua. Classe 1993, figlio dell’attore Bill Pullman e della ballerina Tamara Hurwitz, Lewis è uno di quei “nepo-baby” che non finge di essere arrivato da solo. Anzi, lo dice chiaramente: “Ciò che è innegabilmente fortunato nel nepotismo è l’opportunità di fare esperienza, di trovare una certa serenità in un ambiente strano come un set”.
Lewis Pullman: la fortuna di un nepo-baby

In un’intervista a The Hollywood Reporter, l’attore — che vedremo in Thunderbolts — ha raccontato come crescere in una famiglia di artisti lo abbia aiutato. E no, non si parla di scorciatoie, ma di occasioni per mettersi alla prova e sbagliare, cose che spesso a chi parte da zero vengono negate. “Mi ci è voluto un sacco per sentirmi a mio agio davanti alla camera. Senza quelle occasioni, non ce l’avrei mai fatta”.
Curiosamente, da ragazzino non aveva ben chiaro cosa facesse davvero suo padre. “Ero ingenuo. Solo al liceo ho iniziato a capire, a incuriosirmi. E lì è scattato qualcosa. Facevo teatro da bambino, ma solo dopo l’università ho pensato: forse posso farlo davvero anch’io”.

Una famiglia unita, dice, è stata la base. E quel rapporto con suo padre, inizialmente vissuto con ostinata indipendenza, si è trasformato in qualcosa di prezioso. “Per tanto tempo ho detto: ‘Faccio tutto da solo’. Ora sono felice di potermi confrontare con lui, ricevere consigli. È un dono”.
Il paragone con Bill Pullman? Un peso solo finché ha provato a imitarlo. “Quando ho capito che non potevo essere lui, mi sono sentito libero. Ho capito che se c’era spazio per me, era solo seguendo la mia voce. Ho punti di forza diversi, e va bene così”.
Lewis Pullman, insomma, non rinnega nulla. Né il privilegio, né la fatica di trovare il proprio passo. E forse proprio per questo, in un mondo che si divide tra negare e invidiare, la sua onestà risulta la mossa più interessante di tutte.