Lena Dunham ricorda l’esperienza del body-shaming a 25 anni: “assurdo che quello fosse il corpo che tutti criticavano”

Dalla vergogna alla consapevolezza: Lena Dunham si riprende la sua storia.

A vent’anni Lena Dunham era ovunque. Creatrice e protagonista di Girls, serie HBO che ha segnato una generazione, si è ritrovata sotto i riflettori più per il suo corpo che per il suo talento. E oggi, a 36 anni, torna su quella stagione della vita con uno sguardo crudo, lucido, senza più filtri. In un’intervista all’Observer, ha detto chiaro e tondo: “Ero malata, ansiosa, emaciata. E quel corpo lì veniva massacrato. Ma davvero? Quello era il problema?”.

Lena Dunham fa i conti col passato

Lena Dunham rievoca l'esperienza del body shaming - Cinematographe.it
Ph. Credits: Elena Ternovaja (Wikimedia Commons)

Lena Dunham soffriva di endometriosi, una malattia devastante che l’ha portata a cinque interventi chirurgici e, alla fine, a un’isterectomia totale. Aveva anche una dipendenza dalle benzodiazepine. E intanto, là fuori, il mondo si accaniva sulle sue nudità in tv, sulle sue forme, su ogni dettaglio del suo aspetto. “Cresciuta in una famiglia femminista, non pensavo di essere fatta ‘nel modo sbagliato’. Me l’ha fatto capire il pubblico”.

La cosa che fa più male, ha raccontato, è che ci ha messo anni a vedere quanto fosse tossico quel giudizio continuo. “Pensavo di poter reggere, di far finta di niente. Ma alla lunga, quelle parole mi hanno cambiata. Hanno fatto sparire la persona che ero”. Un’infermiera arrivò a chiederle perché si mostrasse nuda. Il dolore era ovunque: dentro e fuori.

Lena Dunham rievoca l'esperienza del body shaming - Cinematographe.it

Poi il crollo. Ricovero, riabilitazione, ritiro dalla vita pubblica. Ho scelto la salute al posto dei figli, ma non era una scelta. Era sopravvivenza”. Oggi Lena Dunham è sposata, lavora a nuovi progetti e ha trovato una tregua. Ma il segno di quegli anni è rimasto.

“Mi annoiavo del mio nome. Ora mi interessa di più ascoltare gli altri”. Lena Dunham è ancora qui. Più grossa, dice lei, più viva, diciamo noi. E soprattutto, con una voce che non ha più paura di dire la verità.

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