Thunderbolts*: la spiegazione delle scene post-credits

Thunderbolts*, come ogni film Marvel che si rispetti, ha delle scene post-credits: ecco quali sono e la loro spiegazione. ALLERTA SPOILER!

Non sarebbe un film Marvel senza scene post-credits: anche Thunderbolts* ne ha, e sono due, come da tradizione. La pellicola diretta da Jake Schreirer (qui la nostra intervista al regista) segue la formazione di un gruppo di improbabili anti-eroi: Yelena Belova, Red Guardian, Ghost, Bucky Barnes, John Walker (l’anti Captain America) e il misterioso Bob, che devono collaborare tra loro quando scoprono di essere stati incastrati dalla perfida Valentina Allegra de Fontaine. Lavorare insieme è un problema perché non potrebbero essere più diversi tra loro, eppure incredibilmente uguali: sono outsiders, criminali, hanno un passato turbolento e traumatico, e l’idea di poter fare del bene e diventare eroi per qualcuno, non è lontanamente contemplata. Riusciranno a trovare un punto in comune, oppure finiranno per distruggersi a vicenda?
Come abbiamo accennato, Thunderbolts* ha due scene post-credits: ecco quali sono e la loro spiegazione. Ovviamente occhio agli spoiler!

Thunderbolts*: la spiegazione della prima scena post-credits

La prima scena dopo i titoli di coda è molto breve e simpatica, e si collega direttamente al finale di Thunderbolts*. Alexei (alias Red Guardian, interpretato da David Harbour) è al supermercato e nota una donna indecisa su quale tipo di cereali in scatola comprare, finché lui cerca di indirizzarla sulla confezione dei Wheatus (un noto brand americano) dove appaiono i Thunderbolts, anzi i Nuovi Avengers. L’uomo tenta di farle capire che sulla scatola compare anche lui vestito da Red Guardian, e avvicina la confezione al suo volto per farle notare la somiglianza. La signora lo guarda un po’ spaventata e, inizialmente accetta il suo consiglio, poi lascia la scatola vicino a uno scaffale. La scena è un riferimento al momento del film in cui Alexei dice a Yelena che sogna di apparire su una confezione di cereali, come di solito accade con i supereroi famosi.

Thunderbolts*: la spiegazione della seconda scena post-credits

La seconda scena dopo i titoli di cosa anticipa invece il prossimo capitolo del Marvel Cinematic Universe. Quattordici mesi dopo gli eventi accaduti nel finale di Thunderbolts*, Yelena, Bucky, Ghost e John Walker entrano in quella che ora è la loro nuova sede operativa, essendo diventati i Nuovi Avengers. Il gruppo si lamenta di Sam Wilson (alias Captain America), che sembra abbia criticato la scelta del nome del team per una questione di copyright, perché ricorda i vecchi Avengers. Pare inoltre che Bucky e Sam non siano più in buoni rapporti per motivi ancora sconosciuti. Viene ben presto svelato che la squadra si è riunita per una possibile minaccia proveniente dalla spazio: c’è un oggetto volante non identificato in orbita. Servirebbe qualcuno in grado di volare, ma Bob fa capolino (mostrando quindi di essere un membro dei Nuovi Avengers a tutti gli effetti) scusandosi con loro: lo farebbe volentieri, ma è consapevole che trasformandosi nell’oscuro e potente Sentry (il suo alter ego, nato da un esperimento dal laboratorio di Valentina) potrebbe non riuscire più a controllarsi.

In quel momento irrompe nella stanza Alexei con indosso una tuta dai colori blu e arancioni che annuncia di aver risolto il problema di copyright. Sulla tuta appare il nome “Nuovi Avengerz” (una z finale al posto di una s). C’è uno scambio di battute e gag, in cui Yelena e Bucky scuotano la testa e sconsolati ammettono di sapere perché si chiamano “Avengerz” (sono considerati degli Avengers di serie B). Soldato d’Inverno poi torna serio e chiede alla spia di tornare ad intercettare il segnale nello spazio; stavolta sul monitor appare qualcosa. Il gruppo osserva quella che è un astronave vagare nello spazio con un logo: un bel 4 in prima vista. La scena ovviamente allude all’arrivo dei Fantastici 4.