Stranizza d’amuri, intervista a Manuel Bono: “Interpreto un bullo che è distante anni luce da me”

Intervista a Manuel Bono, tra gli attori nel cast di Stranizza d'amuri, il film diretto da Giuseppe Fiorello.

Manuel Bono è uno dei protagonisti di Stranizza d’amuri, primo film da regista di Giuseppe Fiorello. In questa intervista, il giovane attore palermitano affronta diverse tematiche sociali e ci racconta come è andato questo viaggio che arricchisce ulteriormente il suo percorso professionale che, nonostante la giovane età, conta già numerose esperienze, riguardanti anche il mondo del teatro, della danza e della musica (ambito in cui si fa chiamare Manuboh).

Stranizza d'amuri, intervista a Manuel Bono - Cinematographe.it

Stranizza d’amuri è liberamente ispirato ad un caso di cronaca avvenuto nella Sicilia degli anni ’80, ovvero il delitto di Giarre, in cui persero la vita due ragazzi, Giorgio e Antonio, per l’unica colpa di essersi amati. All’interno del film, Manuel Bono interpreta un giovane bullo chiamato Sucabenzina, il quale contribuisce al triste epilogo dei due protagonisti, interpretati da Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro.

Insomma, non un ruolo semplicissimo da portare sul grande schermo. Giuseppe Fiorello, però, ha fatto sì che l’intero cast, compreso Manuel Bono, si sentisse a proprio agio e desse il meglio di sé. “È stato un regista che ha seguito tutti noi come una grande famiglia. Giorno dopo giorno, sul set abbiamo apprezzato la sua attenzione nei nostri confronti e la voglia di raccontare bene una storia triste come quella di Giarre. Mi ha lasciato tanto ed è riuscito ad accendere ancora di più la mia, già grande, passione per questo lavoro“, ha dichiarato l’attore classe 2006, che ha poi commentato, più nello specifico, il suo ruolo nel film: “La fortuna di essere un attore è proprio quella di non essere necessariamente la persona che interpreti. Ho giocato il ruolo del cattivo: Sucabenzina l’ho sempre definito una persona odiosa, distante anni luce da me. Se questa mia carriera continuerà, spero di poter far vedere altre sfaccettature dell’animo umano“.

Stranizza d’amuri, Manuel Bono: “Ho provato grande indignazione e tristezza per il delitto di Giarre

Ciò che lascia ancora più amarezza durante la visione di Stranizza d’amuri è l’omertà della gente. Manuel Bono ha ripensato alla sua esperienza personale e a quelle situazioni in cui la gente preferisce non intervenire di fronte alle ingiustizie, spesso perché sopraffatta dalla paura. “La paura di intervenire per difendere i più deboli o chi in un momento si trova in difficoltà per colpa di altri è un atteggiamento che non mi appartiene. Non sono un impulsivo che si butta nella mischia, ma sicuramente non sono uno che si tira indietro per dare una mano o per gridare ‘NO’ quando c’è bisogno“.

Per quanto riguarda il delitto di Giarre, avvenuto più di quarant’anni fa, l’interprete di Sucabenzina ha detto: “Non sapevo di questa storia accaduta vent’anni prima della mia nascita, ed ho provato indignazione e grande tristezza per quei due ragazzi. Tanto è cambiato da allora, soprattutto nelle grandi città. Invece non so se passi in avanti sono stati fatti nei piccoli paesi. Non riesco a comprendere questa cattiveria e non riesco a comprendere questa gente così ottusa da decidere che forma debba avere l’amore tra due persone“. Stranizza d’amuri è un film che parla anche di famiglie. Manuel Bono ha quindi espresso la sua idea di famiglia: “Per me la famiglia è l’unione di persone che si rispettano e si vogliono bene. E non credo che nelle mie parole ci sia un riferimento al genere o altro“. E ai tanti ragazzi che, come Gianni e Nino, vivono ancora nella paura di essere se stessi, dice: “Non bisogna mai essere diversi da come si è per accontentare gli altri, la vita è una e bisogna viverla in pieno“.

Stranizza d'amuri, intervista a Manuel Bono - Cinematographe.it
Photo credits: Gioia Botteghi – Roma 21/03/2023 Photocall del film Stranizza D’Amuri, nella foto il cast presente: Enrico Roccaforte, Alessio Simonetti, Fabrizia Sacchi, Giuditta Vasile, Gabriele Pizzurro, Simona Malato, Giuseppe Fiorello, Antonio De Matteo, Giuseppe Lo Piccolo, Anita Pomario, Roberto Salemi, Daniele Macaluso, Raffaele Cordiano bambino, Manuel Bono. World Copyright

In una scena del film vediamo il cosiddetto “branco” che acclama un uomo mentre tiene sollevata
un’automobile per 10 secondi, come se questo fosse sinonimo di virilità. Quarant’anni dopo, si sta sradicando, piano piano, questa idea di “maschio”? “Le gare e le competizioni fanno parte dei comportamenti adolescenziali. Fortunatamente non ho mai visto scene del genere… però la voglia di dimostrare più di quel che si è per farsi ‘grandi’ davanti agli altri è un mal costume che dovrebbe essere bloccato sul nascere dai genitori, che invece a volte sorridono e non comprendono la loro pericolosità, quando si traducono in sfide tra ragazzi“, ha dichiarato Manuel Bono.

Per quanto riguarda il suo percorso professionale, l’attore palermitano ha già spaziato tra cinema, danza e musica. Su quale sia l’ambito artistico in cui sente di riuscire ad esprimersi meglio, ha dichiarato: “Aggiungiamo anche il teatro: immaginami come un puzzle, i cui pezzi sono il teatro, il cinema, la musica e la danza… potrei mai essere completo se mi mancasse anche solo un pezzo?“.