Marco Mengoni e quella malattia che gli impedisce di riconoscere la sua bellezza: “soffro di dismorfismo corporeo”
Marco Mengoni è bellissimo ma non lo sa: non è insicurezza, ma una vera e propria malattia. Ecco di cosa si tratta!
Marco Mengoni è uno degli uomini più conosciuti d’Italia, nonché il vincitore del 73esimo Festival di Sanremo. La sua voce meravigliosa, oltre alla sua presenza scenica carismatica e ricca di emotività, hanno conquistato il pubblico dell’Ariston ma anche tutti i telespettatori che non hanno mai davvero avuto dubbi su chi fosse il loro preferito. Mengoni è stato primo in classifica a partire dal primo giorno di Festival e non ha mai lasciato il podio nonostante le variazioni tra giuria e televoto.
L‘amore del popolo italiano per Mengoni è iniziato a partire dalla sua brillante apparizione nel contest musicale X-Factor: nato vincitore, ha chiaramente portato a casa il titolo a partire da quella sua prima apparizione pubblica. La sua carriera, da quel momento in poi, non ha mai conosciuto bassi e il motivo è uno: lavoro e talento insieme sono una combo micidiale. Ma allora cos’è che non permette a Marco Mengoni di apprezzarsi com’è?
Marco Mengoni e il dismorfismo corporeo: un uomo bellissimo che non sa di esserlo

Il 34enne Marco Mengoni, classe ’88, è famoso dagli anni ’10 del 2000 con le sue canzoni orecchiabili e la sua voce inconfondibile. Le sue partecipazioni a Sanremo sono state sempre trionfali, ma il motivo secondario – dopo la sua straordinaria capacità vocale – è certamente la sua oggettiva prestanza fisica. Mengoni era un bellissimo ragazzo e, crescendo, si è evoluto in un bellissimo uomo gentile e dalla presenza scenica degna di una rock star. Ma allora cos’è che gli impedisce di percepirsi come lo percepisce il resto del mondo?
Mengoni, nonostante tutti i suoi successi, soffre di una malattia profondamente disturbante per tutti coloro che ne sono affetti. Il suo nome è dismorfismo corporeo e colpisce una larga percentuale della popolazione italiana e mondiale. Ma di cosa si tratta esattamente? In una intervista rilasciata nell’ottobre del 2022 al Corriere della Sera, Mengoni aveva parlato di questa patologia ereditaria che ha segnato la storia della sua famiglia a partire da sua madre. “Sono cresciuto in una famiglia matriarcale – ha raccontato – Nonna Iolanda è rimasta vedova presto e ha fatto la mamma, la nonna e la manager del negozio di famiglia a Ronciglione. Ci teneva all’apparenza, sempre precisa nel trucco e nei capelli, quasi caricaturale. Lei, mamma e zia erano donne bellissime che però nell’intimità soffrivano vedendosi piene di difetti. Si buttavano giù. Quante volte le ho sentite dire ‘quanto so’ brutta’. Mamma ha delle bellissime gambe e non si è mai messa la gonna, per vergogna”. Parlando della sua esperienza personale con il suo corpo, ha confessato: “Non pensavo proprio di poter avere appeal. Pesavo qui 106 chili, avevo i capelli lunghi che mi coprivano gli occhi quasi a non voler far individuare il mio stato d’animo. Più avanti ho fatto fatica a capire il confine fra bellezza oggettiva e soggettiva proprio per il dismorfismo, che è una patologia, e così ho iniziato a lavorare su me stesso. È stato difficile accettare che gli altri mi vedessero bello e anche nel mio percorso di analisi e terapia ci siamo incagliati su questo“.