New York Academy – recensione del film di Michael Damian

Travolgente, come solo i film musicali americani sanno essere. Il ritmo scandito da New York Academy non è solo quello delle musiche che accompagna le coreografie ma è anche quello dei sentimenti. La danza, la musica e i sentimenti, un mix visto e rivisto ma che per gli amanti del genere non può che confermarsi una piacevole sorpresa.

New York Academy è un film coreograficamente travolgente. Dal 18 Agosto al cinema.

Il film in questione, come tutte le opere cinematografiche che sono intrise nella narrazione di momenti coreografici e/o musicali, andrebbe analizzato su due piani diversi: quello, appunto, coreografico/musicale e quello prettamente filmico.
Il primo per New York Academy è di altissima qualità: grazie alle coreografie di Dave Scott e alle scelte musicali di Nathan Lainer i generi di danza e musica scorrono fluidamente sullo schermo, in un alternarsi di suggestioni diverse che, anche al cinema, risultano convincenti.
Il piano filmico, invece, presenta aspetti che vale la pena promuovere, nonostante una sceneggiatura che, con qualche lieve mancanza di inventiva, poteva certamente dare di più. La storia, infatti, prende a piene mani spunto da film come Save the last dance, Il ritmo del successo o Fame, per proporre una trama con degli ingredienti già visti: la storia d’amore, l’ammissione in una scuola prestigiosa, le difficoltà e gli imprevisti del caso.

Ruby è una ballerina di danza classica proveniente dalla campagna, Johnnie un ragazzo inglese con la passione per il violino che per pagare un avvocato per ottenere il visto per rimanere negli USA si esibisce nelle stazioni della metropolitana newyorkese. I due si conoscono proprio in metro, quando Johnny si fa notare da Ruby durante una sfida tra crew in metropolitana che si conclude con la perdita del suo violino, la cosa più preziosa che aveva. Ruby a quel punto si ostina per aiutare Johnnie e tra varie peripezie i due finiranno per innamorarsi e vivere insieme i loro problemi e le loro gioie.

In questo film, come successo anche in Fame – Saranno Famosi la serie cult anni ’80, i problemi dei giovani artisti sono spesso legati alla realtà amministrativa e burocratica degli Stati Uniti, a insicurezze psicologiche, a diversità razziali.

Gli elementi per fornire una chiave di lettura più originale sono stati inseriti nel soggetto e nella sceneggiatura, ad opera di Michael Damian stesso e della moglie Janeen, come per esempio i contrasti reali tra i due innamorati o, dal punto di vista musicale, l’importanza degli strumenti musicali, dell’evoluzione dei generi e dell’innesto per nuove creazioni.

New York Academy

Particolarissimi infatti risultano essere le coreografie di impronta classica che si evolvono su composizioni musicali con il violino elettrico.

Altro elemento vincente a sorpresa è quello degli attori: la parte della protagonista Ruby è stata affidata all’étoile del Mariinsky Theatre di San Pietroburgo, l’americana Keenan Kampa, mentre nel ruolo di Johnnie troviamo il bel Nicholas Galitzine, già visto in The Beat Beneath My Feet, film presentato a Berlino 2015. In ruoli minori ma comunque importanti troviamo Jane Seymour nella ruolo dell’insegnante di danza contemporanea, Paul Freeman come maestro di danza di tecnica classica e la direttrice della scuola ha il volto di Maia Morgenstern. Nei panni di un’amica di Ruby, Jazzy, troviamo Sonoya Mizuno che ha già preso parte ad Ex-Machina di Alex Garland e che vedremo presto a Venezia, insieme a Emma Stone in La La Land di Damien Chazelle.

I finali di questi film, si sa, culminano in numeri coreografici di grandissimo impatto tecnico ed emozionale e New York Academy non è da meno, confermando che se un film deve raccontare la musica e la danza tanto vale farlo bene, anzi, benissimo!

Per questo, New York Academy è un film che, nonostante qualche criticità dovuta ad una sceneggiatura che ha preferito non osare coraggiosamente, merita di essere visto da tutti gli amanti del genere: gradevole nella sua limpida linearità e sorprendente per la carica di energia che riesce a trasmettere.

Regia - 4
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.4