Sam Raimi rivela i suoi segreti su Spider-Man

Anche Sam Raimi, regista nel 2002 di Spider-Man: adattamento cinematografico dello storico fumetto della Marvel Comics, nonché “padrino” di tutta quella sfilza di film sui supereroi, rivela i piccoli segreti che poi l’hanno indotto ad abbandonare il camaleontico personaggio in tuta rosso-blu.

Dopo aver conquistato il pubblico incassando, solo nel weekend d’apertura, ben 114 milioni di dollari (un record lungo quattro anni, sventato solo dall’uscita de I Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere, con Johnny Depp), Spider-Man ha iniziato ad attirarsi critiche, già con secondo film e con Spider-Man 3, uscito nel 2007.
Tutto ciò ha indotto Raimi ad abbandonare il progetto.
Nel 2012 il personaggio della Marvel ha avuto la sua consecutio cinematografica con The Amazing Spider-Man, ora giunto alla seconda edizione e diretto da Mark Webb.
Gli amanti del genere non mancano, così come non mancano i critici e tra questi vi è proprio Raimi, che in una recente intervista con Chris Hardwick, riportata su Collider, ha dichiarato il suo pensiero circa il sequel di Spider-Man. Un fallimento? Vediamo meglio cosa ne pensa!

Sam Raimi sul set

Sam Raimi sul set

Alla domanda su quale sia il principale problema con Spider-Man 3, Raimi ha risposto:
È un film che non ha funzionato molto bene. Ho provato a farlo funzionare, ma non ho davvero creduto in tutti i personaggi e ciò non poteva passare inosservato agli amanti di Spider-Man.
Se il direttore non ama qualcosa, è sbagliato nei confronti di coloro che invece amano quel personaggio. Penso che (alzando la posta in gioco dopo Spider-Man 2), ho sbagliato. Avrei dovuto semplicemente continuare con i personaggi e il racconto, non puntare ancora più in alto. 

Poi, nonostante Hardwick avesse cercato di sollevare i toni catastrofici di Sam Raimi, quest’ultimo si è dimostrato incredibilmente schietto, asserendo: Ai registi non piace parlare dei loro cattivi film. E quando Hardwick ha ribattuto dicendo: Non credo che “cattivo” sia il termine giusto, Raimi ha ancora sottolineato il concetto, che si, è proprio così!

Insomma a quanto pare neanche a un regista del calibro di Raimi vanno bene le cose nel momento in cui manca la passione così, anziché calzare delle scarpe troppo strette, conviene semplicemente girare i tacchi e lasciare che siano altri a compiere il lavoro.
I progetti del regista adesso vertono sull’adattamento e la produzione della miniserie Evil Dead. Su The Amazing Spider-Man torneremo ad aggiornarvi!