Daredevil: recensione della seconda stagione della serie Netflix

What about redemption” dice Frank Castle a Matt Murdock, ed è forse questo il tema della seconda stagione del fenomeno conosciuto come Marvel’s Daredevil serie Netflix. Se l’anno scorso si cercava disperatamente la salvezza con il nuovo ciclo di 13 episodi il diavolo rosso sembra più alle prese con il perdono. Un perdono che forse Hell’s Kitchen non merita.

Daredevil: non delude le aspettative la nuova stagione con The Punisher ed Elektra

Dopo la disfatta di Wilson “Kingpin” Fisk e lo smantellamento del suo impero criminale la vittoria e la “salvezza” del quartiere sono ancora lontani, dopotutto – come Matt dirà più volte – Hell’s Kitchen è malato, un cancro lo divora dall’interno e ormai sembra essere uscito allo scoperto, la scusa della mano criminale sembra infatti non reggere più e la sua vera faccia viene fuori, non è più tempo di salvezza ma si è alla ricerca di redenzione. Ed ecco arrivare Frank “The Punisher” Castle, uguale ma contrario di Devil; entrambi vigilanti ma con una sostanziale differenza: per Matt è la giustizia a dover condannare mentre Frank è giudice, giuria e boia. Inizia subito uno scontro ideologico ma anche psicologico, Frank è un personaggio estremo, brutale che ha oltrepassato il confine che Daredevil ha imposto, quel comandamento essenziale a differenziare il bene dal male “Non Uccidere”. Jon Bernthal è perfetto nel ruolo di Punisher incarnando con un semplice sguardo la rabbiosa follia di Frank Castle, un personaggio delineato in maniera superba che riesce ad influenzare ogni altro character con cui entra in contatto, prima fra tutti Karen, che cerca testardamente di trovare in lui un’umanità a cui lo stesso Frank ha rinunciato tempo prima.

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Jon Bernthal è The Punisher

A disporsi sulla scacchiera arriva lo stupendo personaggio di Elektra Natkios ed ecco che il filo sottile che unisce Frank a Matt si allunga fino ad includere la letale ninja, perché il tema della redenzione sembra toccare anche lei. Elektra è un personaggio che presenta un passato difficile, anche lei è una “figlia della notte” spietata e brutale quanto Punisher ma con la differenza che Castle non cerca redenzione mentre Elektra è un personaggio più complicato perennemente in lotta con se stessa e con la sua natura. A darle volto ed eleganza la stupenda Elodie Young,  perfetta nel ruolo dell’algida – a volte antipatica – ninja.

Grazie a Marvel’s Daredevil Netflix fa di nuovo centro portando in scena uno show di grande appeal e suspense, presentando non tanto una serie ma un film lungo 13 episodi ognuno dei quali funzionale al precedente. Rispetto alla stagione precedente il secondo arco narrativo dedicato al diavolo di Hell’s Kitchen è meno lineare creando diverse sotto-trame che tolgono il respiro allo spettatore, rendendolo incapace di staccarsi dallo schermo (preparatevi quindi all’ennesima maratona). Ovviamente dare spazio ad una narrativa così complessa significa anche togliere qualcosa, in questo caso è toccato a Foggy e Karen che sono stati relegati, purtroppo, in secondo piano; ma quello che più è mancato in questa seconda stagione è sicuramente la presenza di un cattivo, dopo averci fatto amare così tanto Wilson Fisk la sua – quasi – assenza si è sentita e vederlo, anche se per poco, ha sicuramente dato quel brivido lungo la schiena necessario alla visione.

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Elodie Yung è Elektra

In conclusione Marvel’s Daredevil è sicuramente uno dei prodotti più riusciti della serialità Netflix e siamo certi non deluderà le aspettative di chi ancora non si immerso nelle cupe strade di Hell’s Kitchen.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 4
Recitazione - 4
Emozione - 4

4