Agent Carter 2×01-2×02: Recensione

L’Agente Peggy Carter (Hayley Atwell) è tornata in azione con questa seconda stagione dai toni leggermente diversi. A fare da sfondo ad Agent Carter c’è infatti la sfavillante Los Angeles e non più la cupa New York. In un doppio episodio, la premiere della nuova stagione si sposta un anno dopo gli eventi delle passate puntate. Siamo nel 1947, la guerra è finita, il mondo si guarda intorno e cerca di andare avanti con la vita. Peggy viene mandata in missione a Los Angeles insieme all’agente Sousa (Enver Gjokaj) e il fidato Jarvis (James D’Arcy) per risolvere il caso di omicidio di una donna ritrovata morta congelata in un lago. Da una prima analisi sul cadavere ne emerge che nel corpo ci sono particelle causate dall’acceleratore proveniente dall’Isodyne Energy, una compagnia di energia pronta per sviluppare bombe atomiche a favore di forze più potenti.

Peggy Carter ed Edwin Jarvis nel trailer.

Peggy Carter ed Edwin Jarvis nel trailer.

La seconda stagione di Agent Carter mantiene gli stessi elementi di continuità della precedente

A differenza della prima stagione, la seconda di Agent Carter va dritta al punto e si prepara già ad intrecciarsi con gli altri universi della Marvel, spianando la strada per Doctor Strange grazie all’introduzione di questa materia oscura, che negli anni ’40 chiamano Zero Matter, e che per i comuni fan dei fumetti è denominata Dark Force; la stessa era già presente nella prima stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. Questa Peggy Carter è maturata, si è lasciata alle spalle l’amore di Steve Rogers/Capitan America e pensa al futuro. Sarà della stessa opinione Daniel Souza, l’agente cotto di lei fin dalla prima stagione? Mentre vediamo finalmente la moglie di Edwin Jarvis, Peggy sembra l’unica a starsene da sola nella città degli angeli, almeno finora.

Problemi amorosi a parte, dal punto di vista della trama troviamo anche una nuova nemica. Archiviata la spia sovietica Dottie (e un po’ ci dispiace), l’agente Carter deve vedersela con Whitney Frost (la new entry Wynn Everett), ovvero Madame Masque. La donna è una sorta di anti-Peggy: presentata come l’attrice hollywoodiana bella e viziata, conserva, in realtà, una sede di vendetta contro la sua situazione attuale. Ricordiamoci che siamo ancora negli anni ’40 e il ruolo della donna è marginale in tutti i lavori. Emancipata, Whitney manipola le persone per ottenere ciò che vuole e ha una personalità complessa. Assistiamo alla nascita di un villain. E l’incontro\scontro con Peggy sarà inevitabile: entrambe sono due donne molto forti e intelligenti, ma che hanno intrapreso strade diverse.

Whitney Frost.

Whitney Frost.

Con tutte queste belle premesse, la seconda stagione di Agent Carter mantiene gli stessi elementi di continuità della precedente. Il duo Peggy-Jarvis è sempre più forte, l’umorismo rimane, i toni sono più allegri, le musiche e le atmosfere degli anni ’40 fanno capolino in sottofondo e ovviamente c’è l’ambientazione. Quella Hollywood patinata, troppo bella per esser vera, che nasconde, però, tutte le sue tragedie e i suoi segreti. E ovviamente c’è lei, Peggy Carter, una donna forte e determinata, che cerca ancora di mostrare il suo valore al mondo degli uomini, senza tuttavia tralasciare l’amore.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.8
Recitazione - 3.9
Sonoro - 3.8
Emozione - 4.1

3.8

Voto Finale