Homeland 5×12: recensione

Domenica 20 Dicembre si è conclusa la quinta stagione di Homeland, con un finale totalmente aperto che apre a scenari inaspettati nella sesta stagione che è stata rinnovata poche settimane fa.
Questa quinta stagione si è presentata come una sorta di reboot della serie originale, anche chi non ha mai seguito le scorse stagioni poteva vederla per la prima volta e capirne tutte le meccaniche. Una partenza lenta, con uno svolgimento ritmico, ma meno adrenalinico rispetto alle serie precedenti. Nel complesso una buona stagione, con due storyline ottimamente intersecate e ben sviluppate.
Si è conclusa con una puntata molto tranquilla, dopo un episodio ad alto tasso adrenalinico in cui c’era un terribile attentato in corso nella stazione principale di Berlino e Allison, infiltrata dei servizi segreti russi nella CIA, che aveva trovato il modo di scappare dall’ospedale dove si trovava e ingannare i suoi colleghi rivelando loro il luogo sbagliato dell’attentato.
Ma nonostante i suoi tentativi, finché c’è Carrie in circolazione è difficile ingannare la Cia senza destare dei sospetti. Infatti la nostra protagonista ci aveva lasciato sul finale della penultima puntata mentre, con una pistola in mano, decide di scendere nel binario della metro e fermare da sola l’attentato prima che arrivino i soccorsi.
Ovviamente riesce nell’intento, grazie principalmente al dialogo che è sempre stato una caratteristica del suo operato. Carrie parla con Qasim, giovane intelligente e per niente convinto dell’attentato che sta realizzando con suo cugino. Il giovane riesce a fermare il cugino e si sacrifica per la causa, dopo aver già cercato di salvare Quinn dall’emissione del sarin.

Homeland

Carrie e Qasim in una scena di Homeland

In pochi minuti tutto si risolve e il ritmo della puntata torna subito lento, ma costante, come è solito essere in Homeland.
A questo punto l’obiettivo della Cia è ritrovare Allison, mentre quello di Carrie, ferita dopo il tentativo di sventare l’attentato, è quello di occuparsi di Quinn. Il suo amico e collega è in condizioni gravi e non sembra avere miglioramenti. Dopo che Carrie chiude definitivamente il rapporto con Jonas, che la lascia perché non riuscirebbe a fare una vita come quella che fa lei, resta in ospedale e rimane al suo capezzale, sentendosi in parte in colpa per le sue condizioni.
Nonostante la puntata sia priva di azione, ci sono comunque alcuni punti che tengono il finale aperto e che alzano l’attesa della sesta stagione.
Come si poteva prevedere, Saul chiede a Carrie di tornare nella Cia, con una squadra tutta sua e autonomia completa, perché come le dice “Dannazione ho bisogno di te“. La ragazza ha dismostrato ancora una volta di essere tremendamente brava nel suo lavoro, di grande intuito, istintiva a volte avventata e nella nuova veste di questa stagione molto più stabile e di conseguenza più lucida nelle sue azioni. Carrie, però non vuole tornare, è molto decisa su questo e nel frattempo riceve un’altra proposta più inaspettata, Otto During le chiede di sposarlo, come se fosse un contratto più che una proposta romantica. Anche lui è totalmente affascinato da lei, dalle sue doti e dal suo temperamento e vuole averla accanto nella vita.

Homeland: una season finale emozionante e intensa, cosa succederà nella sesta stagione?

Cosa sceglierà Carrie nella sesta stagione? Una vita totalmente nuova e stabile al fianco di un miliardario filantropo tedesco o cambierà idea e tornerà nella Cia? La sua posizione è chiara, “non so più quella persona“. Tornare a quella vita la spaventa, le fa ricordare con che stile viveva, le scelte sbagliate che ha compiuto. Ma sappiamo anche che Carrie non riuscirà a rimanere troppo lontana da quella vita, come in questa stagione ha dimostrato.
Un altro colpo di scena sul finale è quello che riguarda Quinn. Dopo che riceve da Dar la lettera che Quinn le aveva scritto nel caso in cui fosse morto in Siria, Carrie entra nella sua stanza, serra la porta con una sedia, chiude le tende e lo guarda per l’ultima volta da vivo, decisa ad effettuare su di lui l’eutanasia.

Homeland

Carrie e Quinn

L’ultima scena è veramente magistrale, sullo sfondo le parole di Quinn che dichiara il suo amore incondizionato alla donna e le rivela di essere sempre stato attratto dall’oscurità. Proprio in quel momento, una fortissima luce invade la stanza, illumina Carrie e Quinn e la puntata si chiude. Il significato della luce, lo capiremo nella prossima stagione, potrebbe essere solo simbolico, come potrebbe essere anche una speranza per Quinn.
Nonostante la mancanza di azione, questo finale è stato carico di emozioni, in perfetto stile Homeland che non è la prima volta che tiene alta la tensione degli ultimi episodi per poi stabilizzarla nel finale.
Ora Carrie è di fronte ad un bivio e dovrà scegliere se cambiare totalmente vita o tornare a quella vecchia, vivendola però con una maturità diversa.
Ovviamente siamo tutti in attesa che lei accetti di ritornare nella Cia, in questa stagione si è sentita la mancanza della sua presenza nell’agenzia. Nonostante lei fosse comunque coinvolta in tutta la dinamica dello spionaggio e degli attentati, Carrie Mathison è fatta per stare nella Cia, con le sue intuizioni e la sua, ora più sana, follia.
Un’altra grande speranza è che Quinn possa salvarsi, il suo personaggio è entrato nella seconda stagione in modo arrogante e di rottura in tutta la dinamica che si stava svolgendo, ma è diventato ben presto il più interessante insieme alla protagonista e Saul, oltre che indispensabile. Insieme a Carrie forma una squadra serialmente perfetta, sono entrambi bravi nel loro lavoro, lo svolgono con una attenzione e sensibilità rara, sono folli, sempre pronti a sacrificarsi e a rompere con le istituzioni e le regole. Nonostante questa follia, insieme si compensano e si danno equilibrio.
Una sesta stagione perfetta sarebbe il ritorno della protagonista nella Cia accanto a Saul e vedere Quinn salvarsi, ma questi sono solo i sogni dei fan, cosa succederà è ancora tutto da scoprire.

Regia - 4.2
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4.1
Recitazione - 4.1
Sonoro - 3.6
Emozione - 3.9

4