BFI London Film Festival – The Lady In The Van: recensione

Film liberamente tratto da un accadimento personale avvenuto nella vita del drammaturgo Alan Bennett, icona contemporanea del teatro inglese, The Lady In The Van è la storia di come l’arzilla vecchietta Miss Shepherd, interpretata con piglio giusto da Maggie Smith, entra improvvisamente nella vita di Alan (a cui presta il volto Alan Jenning) quando questi si trasferisce nella sua nuova casa in North London, e precisamente nel quartiere di Camden – dettaglio che, per quanto (forse) casuale, non sfugge ad essere una constante per tutto il film, in quanto famoso tra gli inglesi per attrarre gente un po’ sopra le righe, come la definiscono qui (basti ricordare che i Clash, gruppo post-punk londinese, ha avuto le sue origini proprio nel cuore del quartiere, precisamente a Chalk Farm).

The Lady In The Van: una tipica old fashioned comedy ispirata alla vita del noto drammaturgo Alan Bennett

Miss Shepherd si inserisce poco a poco (ma di certo non in sordina) nella vita di Alan, nonostante praticamente tutti i suoi nuovi vicini lo mettano in guardia nei suoi confronti. Ma il protagonista – che dal canto suo convive con uno sdoppiamento di personalità, reso visivamente dalla presenza di due Alan, uno scrittore che passa le giornate a lavorare al prossimo progetto, libro o opera teatrale che esso sia, e uno che va fuori e “vive” di persona le esperienza che poi il primo metterà per iscritto. Probabilmente è proprio questo, insieme alla sua innata curiosità, a spingerlo a stringere un piccolo contatto con la signora, inizio di un rapporto d’amicizia che si sviluppa pian piano, quasi all’insaputa di entrambi.

The Lady In The Van

Ci troviamo nel genere della old fashioned comedy tipicamente inglese, giocata sui luoghi comuni dell’immaginario collettivo (il vicinato discreto ma che ha allo stesso tempo il gossip come piatto principale, l’insistito riferimento alla condizione degli homeless e alla loro conseguente mancanza di igiene) e in cui le parolacce sono merce unica quanto rara, poiché sono da maleducati e comunque apparirebbero davvero fuori luogo in bocca a questo tipo di personaggi, tutti, chi più chi meno, appartenenti alla media borghesia e con un’educazione alle spalle.

The Lady In The Van procede così, in modo soft e piacevole, senza prendersi rischi e rimanendo per la maggior parte del tempo ordinato e in riga, riuscendo a svolgere il suo compito di intrattenimento a dovere, riscuotendo particolare successo proprio con il pubblico (Inglese) per il quale è chiaramente stato pensato e girato, cioè quello che si ricorda di che momento storico fossero gli anni Settanta e che potrebbe verosimilmente trovarsi nelle situazioni rappresentate e messe in scena da tutto il coro di comprimari. Una specie di The Best Exotic Marigold Hotel insomma, con meno charme e più humour, che verrà maggiormente ricordato probabilmente più per la performance di Maggie Smith che per altro, almeno oltremanica.

The Lady In The Van

The Lady In The Van, del regista Nicholas Hytner è stato presentato al London Film Festival 2015. Prodotto da Kevin Loader, Nicholas Hytner, Damian Jones; da una sceneggiatura di Alan Bennett, annovera nel cast, oltre a Maggie Smith e Alex Jennings, Jim Broadbent, Frances de la Tour e Roger Allam.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.7
Fotografia - 3
Recitazione - 3.7
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2

Voto Finale