Transparent: recensione

Quest’anno la rivoluzione seriale americana ha un solo nome : Transparent. Una serie pensata per essere fruita sul web firmata Amazon Prime Istant, che sulle orme di Netflix si è affacciata al mondo dell’on demand iniziando a produrre web series audaci e di qualità. Transparent non è passato inosservato, ha vinto due Golden Globe, AFI Awards, GLAAD media Awards e due Young Artist Award, la prova che questa web serie ha avuto un gran successo di pubblico e critica, nonostante lo stile di racconto sia diverso dal solito e che come tale potrebbe non attirare grandi ascolti.

La serie ruota attorno a Mort, ex docente universitario in pensione e divorziato con tre figli adulti, che decide finalmente di vivere la sua vita come la donna che si sente dentro da sempre.
Per tutta la vita ha provato a nasconderlo, ma ora si sente pronto per dirlo ai figli e successivamente alla moglie che lo ha lasciato vent’anni prima. Rivelare un segreto di questo genere per lui non è facile, soprattutto ai suoi figli, adulti solo per età anagrafica ma non di certo per maturità e troppo egoisti per essere realmente empatici con il padre. Nonostante questo, quando Mort è Maura si sente così a suo agio e finalmente sé stesso da riuscire a convincere i figli e il pubblico che per quanto possa essere difficile da accettare non ci sono altre alternative possibili. Nel momento in cui Mort si rivela come Maura alla figlia maggiore c’è uno scambio di battute che lascia senza parole per tutta la sua semplicità e chiarezza.

“Papà mi stai dicendo che ti sei vestito da donna tutta la vita?”
“No ti sto dicendo che mi sono vestito da uomo tutta la vita.”

Di fronte a questo la figlia nonostante lo sconcerto iniziale e il suo egoismo di fondo, capisce cosa ha vissuto il padre e si tiene il segreto per sé finché il padre non lo rivela da solo ai fratelli, perché : “rivelare il segreto di un trans è come un atto di violenza” così dice infatti alla sorella minore quando la accusa di non averglielo detto prima.

transparent

Il Cast di Transparent

Le puntate si sviluppano con pochi dialoghi e lunghe pause, si dà grande attenzione ai dettagli dei protagonisti, come si vestono, cosa mangiano, dove vivono e che stile di vita hanno.
Il tutto è accompagnato da una splendida colonna sonora indie-country che spazia da Neil Young ai più recenti Edward Sharpe and the magnetic Zero. Accanto alle vicende del padre che frequenta un gruppo LGBT per convivere serenamente con la sua nuova identità, ci sono le vicende dei figli, con i loro problemi economici, di lavoro e soprattutto sentimentali. Tutti e tre rivelano di avere delle difficoltà nelle relazioni con il prossimo, specialmente dal punto di vista più intimo e emotivo. Sembra che come il padre, anchel oro nel corso delle puntate debbano fare un percorso faticoso per capire realmente chi sono e cosa vogliono fare della loro vita.

Guardare Transparent è come essere ad un concerto di musica indie, c’è una magia che fa pensare in positivo, che le difficoltà si possono affrontare e che nella vita non è mai troppo tardi per cambiare e per crescere. Questa web serie è considerata di genere comedy, ma grazie alle musiche e alle riprese che mettono a nudo i personaggi è una serie emozionante che fa riflettere su come ognuno di noi decide di vivere la propria vita e sul concetto di felicità. Si può riflettere già a partire dal titolo: Transparent sta per genitore Trans ( Parent, genitore) e come da traduzione, trasparente, cioè sentirsi per tutta la vita trasparenti.

Questa rivoluzione americana di nome Transparent è un gioiello che conferma la qualità dei prodotti web e on demand ed è assolutamente da non perdere.


 

 

 

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4.2
Sonoro - 4.6
Emozione - 4

3.9

Voto Finale