La Diana Prince di Gal Gadot ignara del sessismo in Wonder Woman

La regista di Wonder Woman, Patty Jenkins, svela come l'eroina interpretata da Gal Gadot sia ignara del sessismo, considerandolo in seguito anche ridicolo e senza alcun senso.

Gal Gadot, dopo il suo debutto in Batman V Superman: Dawn of Justice, è pronta a tornare sul grande schermo nel film interamente dedicato alla Dea delle Amazzoni Diana Prince, Wonder Woman.

La Wonder Woman di Gal Gadot sarà la protagonista di un cinecomic particolarmente importante, perché determinerà il futuro delle supereroine donne, così come delle registe (ricordiamo che dietro la macchina da presa abbiamo Patty Jenkins).

La pellicola è ambientata nel corso della Prima Guerra Mondiale, e segue le vicende di Diana Prince, dopo che Steve Trevor (Chris Pine), un ufficiale dell’air force statunitense, fa un atterraggio d’emergenza nell’isola di Themyscira, terra delle Amazzoni. Steve, appena arrivato, informa le Amazzoni della Guerra che sta distruggendo il resto del mondo, convincendo Diana a parteciparvi in prima fila, in quanto sicura che potrà contribuire con il suo aiuto alla fine della Guerra.

La Diana Prince di Gal Gadot ignara del sessismo in Wonder Woman

Patty Jenkins, in un’intervista con USA Today, ha dichiarato di aver usato l’ambientazione della Prima Guerra Mondiale come uno strumento per fornire un commento sociale su importanti questioni sociali di oggi:

Diana non ha mai incontrato degli uomini prima d’ora, quindi è proprio ignara del sessismo, in modo a volte anche ironico. Il fatto è che le sembra totalmente assurdo“.

La regista, inoltre, ha spiegato che lo scenario della Grande Guerra renderà più semplice agli spettatori mettere da parte il proprio scetticismo, soprattutto nel momento in cui vedranno Diana sul campo di battaglia, invece di essere coinvolta in un evento storico più recente:

Se avessimo posto Diana in un evento di cui sapete tutti i dettagli, il progetto si sarebbe impantanato. Sarebbe stata una realtà alternativa, in cui sicuramente sareste esorditi con: ‘Ma Watergate non è mica andato davvero così’. Sarebbe stato più complicato“.