Bloodline: recensione

Partita il 20 marzo su Netflix Bloodline si è già assestato come un nuovo colpaccio messo a segno dall’ormai consolidata rete online che vanta tra gli show più intriganti degli ultimi anni House of Cards. I Rayburn sono una delle famiglie più rispettabili delle Isole Keys: Robert e Kelly gestiscono da 40 anni un fantastico hotel sulla spiaggia, John è lo sceriffo della piccola cittadina in cui vivono, Meg laureanda in legge ed in procinto di sposarsi e Kevin il più piccolo una testa calda innocua moto legato alla famiglia… ma non è tutto oro quello che luccica, all’impeccabile foto di famiglia manca il primogenito, Danny “la pecora nera”, andato a vivere a Miami e ora pronto a tornare e scatenare un bel terremoto.

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Linda Cardellini e Kyle Chandler

Sembra una trama scontata quella di Bloodline ma mai fidarsi delle apparenze, il legame di sangue è la chiave di volta, indubbiamente un’arma a doppio taglio che ci presenta una famiglia unita ma che appare soffocante dopo i primi minuti, a rendere più evidente la claustrofobia è Danny, classico outsider ma incapace di stare lontano dalle stesse persone da cui cerca disperatamente di fuggire, dopotutto ognuno di noi brama approvazione e amore. Infatti, artisticamente parlando, a farla da padrone è proprio Ben Mendelsohn, fisicamente perfetto nel ruolo difficile di Danny Rayburn, altra faccia della medaglia è Kyle Chandler che interpreta John, proprio il membro apparentemente più lontano sembra essere quello più legato al “figliol prodigo“.

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Ben Mendelsohn è Danny Rayburn

Una trama ben scritta, magari all’inizio difficile da seguire ma che si lascia amare fin da subito, proprio per la sua costruzione che ricorda per certi versi il capolavoro dello stesso team di autori – Todd Kessler, Daniel Zelman e Glenn Kessler – dello spietato Damages che aveva come protagonista Glenn Close. Punto di forza anche la struttura del racconto che prevede flashback che anticipano quello che succederà e che, non solo lascerà lo spettatore col fiato sospeso ma lo trascinerà con forza nel mondo spietato e desolante di Bloodlines, dopotutto ricordate “We’re not bad people, But we did a bad thing” e per sapere cosa di cattivo abbia fatto la famiglia Rayburn seguite tutte le 13 puntate del nuovo successo Netflix.

Regia - 3.7
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.7
Recitazione - 4
Sonoro - 3.7
Emozione - 4

3.9

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