Pino Daniele: le 11 canzoni e colonne sonore più belle di un’anima partenopea

La poetica universale, intensa e insuperabile, delle parole e delle musiche di Pino Daniele è uno di quelle fortune – culturali e sociali – dalle quali un popolo, non solo quello napoletano, non può prescindere.
Romanticismo delicato, rivoluzione travolgente, carisma latino, sound vibrante che si è saputo appropriare di contesti cinematografici diversi e distanti che hanno permesso all’artista di sperimentare (come se non lo facesse già a sufficienza) orizzonti sempre nuovi.

Le canzoni e le colonne sonore composte da Pino Daniele sono fatte di colori pieni e dettagli talvolta sussurrati e talvolta grandiosamente dirompenti.

Una poetica fortunata, come si diceva prima, perché la musica è un’incredibile e grandiosa fortuna, un dono di valore inquantificabile, un’arma che trafigge e accarezza.
Pino Daniele ha infuso queste qualità anche nella musica che ha composto per alcuni film, di cui alcuni sono dei veri e propri cult.

Pino Daniele figura nelle soundtracks di 15 opere cinematografiche, tutte legate in modi diversi al contesto territoriale campano.

In occasione dell’uscita nei cinema del film evento Pino Daniele Il tempo resterà, il documentario diretto da Giorgio Verdelli, prodotto da Sudovest con Rai Cinema e distribuito da Nexo Digital solo il 20, 21 e 22 marzo, ci è sembrato doveroso, oltre che inevitabilmente piacevole, ricordare quelle melodie che hanno accompagnato le immagini dei film di Sergio Corbucci, Nanni Loy, Alessandro Siani e, ovviamente, Massimo Troisi.

Ricomincio da tre – Massimo Troisi, 1981

Il sodalizio con l’attore napoletano è storia fin dal principio, quando nel 1981 Pino Daniele cura interamente la colonna sonora del film Ricomincio da tre, con il quale Massimo Troisi si guadagna un successo di pubblico mai raggiunto prima e si aggiudica due David di Donatello. La musica di quel film è come Gaetano, il protagonista interpretato da Troisi, un po’ irrisolta e timidamente funk, ripetitiva e fluidamente andante.

Le vie del Signore sono finite – Massimo Trosi, 1987

Per Le vie del Signore sono finite del 1987, pellicola spartiacque nella carriera di Troisi come regista, le musiche di Pino Daniele sono arricchimento e specchio del personaggio di Camillo Pianese, un invalido psicosomatico alle prese con piaghe sentimentali in epoca fascista. Nonostante l’ambientazione passata, la colonna sonora composta dai brani “Qualcosa arriverà”, “Promenade”, “Nustalgia”, “Chez moi” e “Tarantarabe”, è magnificamente collegata all’impianto visivo del film.

Pensavo fosse amore… invece era un calesse – Massimo Troisi, 1991

Per l’ultimo film da regista di Troisi, Pensavo fosse amore… invece era un calesse (1991) Pino Daniele scrive una delle canzoni più belle della storia della musica italiana: “Quando”, brano che gli è valso anche il Nastro d’Argento nell’edizione del ’92. Ad oggi è uno dei film più visti della storia del cinema italiano e rappresenta, congiuntamente alla canzone-manifesto che lo accompagna nei momenti più significativi, uno momento – nelle carriere di entrambi – riflessivo e compiuto, in cui si interrogano sull’amore, donandoci una preziosa eredità artistica e umana, troppo umana.

La Mazzetta – Sergio Corbucci, 1978

Per La Mazzetta, film di Sergio Corbucci del 1978 con Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Paolo Stoppa e Marisa Laurito, Pino Daniele compone una colonna sonora assolutamente diegetica e dal carattere gustosamente popolaresco. La storia di Sasà Jovine e delle sue losche ma non ingenue marachelle è cadenzata da un ritmo che la musica racchiude in maniera coerente dove permane ancora quel carattere rivoluzionario che è presente in tutta la produzione del cantautore negli anni ’70.

Mi manda Picone – Nanni Loy, 1983 

In Mi manda Picone di Nanni Loy del 1983, le musiche sono composte da Tullio De Piscopo – un altro artista partenopeo fortemente poliedrico che ha fatto parte del gruppo di Daniele per diversi anni – ma la canzone “Assaje” cantata da Lina Sastri è stata composta da Pino Daniele.

La canzone, con un’interpretazione calda e appassionata, evidenzia quella malinconica rassegnazione ai mali della vita che, coerentemente con il film, era presente in tutta la prolifica produzione di Daniele.

Blues Metropolitano – Salvatore Piscicelli, 1985

Due anni dopo, nel 1985, è la volta del film Blues Metropolitano di Salvatore Piscicelli; una pellicola probabilmente poco ricordata ma molto significativa, in cui Pino Daniele compare nel ruolo di se stesso. Il protagonista è Tony, un giovane senza arte né parte, con il pallino della musica, invischiato in ambienti dove farsi uno, due, tre e più spinelli di marijuana è normalità. Una storia incastonata nella vesuwave, una corrente “atmosferica” della musica napoletana di metà anni ’80, di cui Pino Daniele – insieme al già citato De Piscopo e con Tony Esposito, Joe Amoruso – era portavoce. Nel film, la cui colonna sonora è firmata da Amoruso, Pino Daniele compare in apertura con “Yes I know my way” e in chiusura con una emozionante performance di “Lazzari felici”.

Se lo scopre Gargiulo – Elvio Porta, 1988

Se lo scopre Gargiulo, film di esordio alla regia di Elvio Porta del 1988, presenta una colonna sonora, si potrebbe dire, narrativa: descrittiva e fortemente vicina alle azioni del personaggio di Teresa (Giuliana De Sio). Oltre a “Cry”, “Canzone nova” e “Io vivo come te”, il brano di apertura del film “Jesce juorno” è contenuto nell’album Schizzechea with love.

Amore a prima vista – Vincenzo Salemme, 1999

Del 1999 è la collaborazione di Pino Daniele con Vincenzo Salemme per il film Amore a prima vista, una commedia di grande successo dell’autore comico napoletano. Per questa pellicola, basata essenzialmente sull’equivoco che ad uno sciupafemmine incallito – interpretato da Salemme – possano cominciare a piacere gli uomini dopo un trapianto di cornee donate da una donna, il cantautore compone il brano “Si forever”: una melodia dolce e un testo che mescola la lingua italiana con parole inglesi.

Opopomoz – Enzo Dalò, 2003

Opopomoz (2003) è un film d’animazione italo-franco-spagnolo di Enzo Dalò, distribuito dalla Mikado film. La pellicola ha un’ambientazione natalizia e racconta la storia del piccolo Rocco, geloso per il nuovo fratellino in arrivo che, ingannato dal cattivo Sua Profondità verrà convincento che impedendo la nascita di Gesù bambino impedirà anche la nascita di suo fratello Franceschiello. Una storia surreale dai risvolti comici la cui colonna sonora di Pino stavolta è inedita, uscita solo dopo qualche anno in un videoclip.

Altri film in cui è presente la trama musicale di Pino Daniele sono Fame Chimica (2003) di Antonio Bocola e Paolo Vari, in cui vi è il brano “Ahi, disperata vita”, mentre l’iconico brano Je so’ pazzo è presente sia nel film Tre fratelli (1981) di Francesco Rosi sia in Maradona – La mano de Dios (2007) di Marco Risi nella scena in cui Maradona arriva per la prima volta a Napoli.

La seconda volta non si scorda mai – Francesco Ranieri Martinotti, 2008

Nel 2008 Pino Daniele è l’autore del secondo film che vede protagonista assoluto il comico napoletano Alessandro Siani: La seconda volta non si scorda mai (2008) diretto da Francesco Ranieri Martinotti. La colonna sonora del film è “O munno Va”.

Alessandro Siani poi, oltre a citare diverse volte il cantautore conterranei in diversi monologhi teatrali e televisivo con il tenero appellativo di “zio Pino”, utilizza il brano “Uè man!” nel suo film di maggior successo: Il principe abusivo (2013).

Passione – John Turturro, 2010

Cronologicamente l’ultima presenza registrata di Pino Daniele in una colonna sonora è in un film unico per genere e per esiti: Passione di John Turturro (2010), un docu-film musicale che racconta nel modo più limpido mai concepito la storia e la musica di Napoli. Il film si compone di brani della tradizione, poesie e tammurriate popolari, ma il brano di chiusura è “Napule è” di Pino Daniele. Uno di quei brani che, senza alcuna esagerazione, è colonna sonora di una città e di un popolo il cui imprinting è fatto di “mille colori, voci di bambini e odore di mare”, citando direttamente l’autore.

Una poesia universale, quella di Pino Daniele al di là della sua arte prestata ad immagini filmiche, capace di essere pienamente comprensibile ovunque. Una straordinaria fortuna.