Oltre Hacksaw Ridge: 10 film di guerra e 10 soldati che rimarranno nella storia del cinema

La Battaglia di Hacksaw Ridge è l’ultimo film di guerra di Mel Gibson basato sui reali eventi avvenuti durante la battaglia di Okinawa. Un nuovo film sulla Seconda Guerra Mondiale che, grazie alla grande interpretazione di Andrew Garfield ci catapulta all’interno di una delle campagne più sanguinose dell’intero conflitto.

Ma il nuovo film di Mel Gibson è solamente l’ultimo di una serie di film sulla guerra basati su storie più o meno realistiche che mettono al centro della scena soldati stoici, dalla tempra d’acciaio. La vera storia di Desmond Doss colpisce per l’efficacia e il grandissimo coinvolgimento emotivo che riesce a infondere nello spettatore.

Sicuramente più di qualcuno di voi si starà chiedendo quali sono i film di guerra più significativi di sempre? Cercheremo di raggruppare in una classifica ascendente i miglior film sulla guerra, non solo per quanto riguarda la Seconda Guerra Mondiale ma anche le altre storie di guerra che mettono al centro i soldati e le loro vite.

NATO IL QUATTRO LUGLIO di Oliver Stone

Non è propriamente un vero film di guerra ma narra le vicende del difficile reintegro nella società moderna di un reduce della guerra del Vietnam. Il film tratta le vicende vissute direttamente da Ron Kovic (ex marine e poi attivista e scrittore impegnato per la pace con diverse manifestazione) in Vietnam e, al ritorno, negli Stati Uniti. Il film è dedicato interamente alla memoria dell’attivista politico Abbie Hoffman. 2 premi Oscar, uno alla regia di Stone e uno al montaggio.

WE WERE SOLDIERS di Randall Wallace

Mel Gibson è il protagonista di questo film di guerra del 2002, We Were Soldiers, diretto da Randall Wallace, uno dei co-sceneggiatori de La Battaglia di Hacksaw Ridge. In We Were Soldiers c’è poco da capire e molto da immaginare, il truce documentario della “Caporetto” americana in Vietnam. Questi gli ingredienti principali di questa trattazione cosi complessa e tortuosa che, storia non voglia, ricorda molto il percorso di crescita spirituale del capitano Willard lungo il fiume. Un percorso che si svolgerà trattando dapprima l’argomento guerra dal punto di vista storico-politico ma anche sociale, soprattutto, oserei dire, sociale senza dimenticare che a volte un’aratro ha più incidenza di una guerra.

RAMBO di Ted Kotcheff

Uno dei film più popolari sulla guerra del Vietnam è sicuramente Rambo di Ted Kotcheff, interpretato da Sylvester Stallone e divenuto un vero cult nel corso del tempo. Tratto dal romanzo First Blood di David Morrell. Reduce dal Vietnam, John Rambo cerca un lavoro, ma s’imbatte in uno sceriffo carogna (Dennehy) e la sua rabbia esplode. Tiene in scacco nei boschi sia la polizia che la Guardia Nazionale. Si arrende soltanto al suo ex comandante (Richard Crenna). In termini di dinamica filmica, s’affida all’atletismo schizofrenico di Stallone e ad alcune robuste sequenze d’azione, ma conta in modo allarmante a livello sociologico per il suo straordinario successo mondiale.

PLATOON di Oliver Stone

Nella nostra classifica non poteva mancare un altro grandissimo film di guerra. Sempre Oliver Stone dirige magistralmente Platoon con Charlie Sheen e Willem Dafoe. In questo caso la narrazione realistica spicca su tutto e si erge come un titano contro i crimini della guerra vietnamita. Chris, un giovane americano, parte volontario per la guerra del Vietnam non trovando giusto che tocchi sempre agli uomini economicamente svantaggiati e alle minoranze di colore rischiare la vita per la patria. Capitato in un plotone, pittoresco per varietà di composizione, disumanizzato dall’esperienza brutale della guerra nella giungla, in breve tempo Chris viene spietatamente iniziato alle esigenze di quella vita violenta, non escluso l’uso della droga per difendersi dalla nostalgia. Vincitore di 4 premi Oscar tra cui miglior film, regia, montaggio e suono.

SALVATE IL SOLDATO RYAN di Steven Spielberg

Steven Spielberg dirige un grandissimo Tom Hanks in Salvate il soldato Ryan. Un film di guerra ambientato durante il famoso D-Day. Il regista si aggiudicò il premio Oscar ma sono molteplici i punti di forza di questo film. Il montaggio, il sonoro e i grandi interpreti che hanno segnato la storia che ruota intorno alla ricerca del soldato James Ryan (interpretato da un giovane Matt Damon). Lo sbarco in Normandia, scena iniziale del film, è una delle scene più incredibili degli ultimi 50 anni di cinema. Vinse 5 premi Oscar.

ORIZZONTI DI GLORIA di Stanley Kubrick

Orizzonti di Gloria tratta la prima guerra mondiale ed è diretto da Stanley Kubrick. Rappresenta una delle opere sulla guerra del regista di 2001: Odissea nello spazio. La storia prende ispirazione da alcuni episodi realmente accaduti all’interno dell’esercito francese durante il primo conflitto mondiale. Seppur ambientato nelle retroguardie francesi, la pellicola, a causa del rifiuto da parte del governo francese di autorizzarne le riprese, venne girata in Germania. Una delle particolarità del film è che sebbene sia un film di guerra, esso si svolge solo all’interno di un unico esercito, e il “nemico” non si vede mai.

LA SOTTILE LINEA ROSSA di Terrence Malick

Diretto da Terrence Malick e interpretato da Jim Caviezel, La sottile linea rossa è uno dei film che più è rimasto nel cuore dei fan. Una colonna sonora unica ed eccezionale accompagna il viaggio d’iniziazione del soldato Witt. Nel 1999 il film conquistò l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Lungo quasi tre ore, con un cast ricchissimo, composto da star che hanno accettato anche parti minori pur di comparire, è il terzo lungometraggio del cineasta statunitense, che in 25 anni di carriera prima di quest’opera aveva realizzato solo altre due pellicole. Il titolo del film non si riferisce all’omonimo episodio della guerra di Crimea, bensì si deve a un verso dello scrittore Rudyard Kipling:

Tra la lucidità e la follia c’è solo una sottile linea rossa

IL CACCIATORE di Michael Cimino

Il compianto Michael Cimino dirige magistralmente Robert De Niro in uno delle migliori interpretazioni di sempre: Il Cacciatore. Tre giovani amici di origine ucraina, operai in un’acciaieria di Clairton in Pennsylvania, partono per il Vietnam dopo aver festeggiato il matrimonio con rito ortodosso di uno di loro. Catturati dai Vietcong, subiscono la tortura della roulette russa, ma riescono a fuggire. Mike (De Niro) rimpatria, carico di medaglie; Steven (Savage) perde le gambe e Nick (Walken) trova a Saigon la morte che aveva cercato con accanimento. Raccontò in un’intervista Michael Cimino che:

“Ne Il Cacciatore il problema è di condensare una guerra così varia, in un limitato numero di minuti. Bisogna escludere qualsiasi logica e rifiutare la spiegazione, altrimenti il film durerebbe dieci ore. Così, ad esempio, non si può spiegare logicamente il ritorno, sano e salvo, di Michael da Saigon. Ciò mi ricorda la famosa domanda posta a John Ford: – Perché non abbattono i cavalli degli indiani? – e lui: – Perché se lo facessero non ci sarebbe più l’inseguimento”.

FULL METAL JACKET di Stanley Kubrick

Uno dei film più grandi di Stanley Kubrick e dell’intero panorama dei war movie è senza dubbio Full Metal Jacket. La storia ruota intorno alla figura di Matthew Modine, che interpreta il soldato Joker, un duro dei marines che viene dapprima addestrato e poi gettato nella mischia della “sporca guerra”. Un film traviante e a tratti folle ma che spiega e si cala alla perfezione nell’antitesi americana del conflitto più lungo del XX secolo.

APOCALYPSE NOW di Francis Ford Coppola

Al vertice della nostra classifica c’è Apocalypse Now, il film cult di Francis Ford Coppola. Nel genere del war movie è considerato come la Divina Commedia di Dante per la lingua italiana. Un concentrato di epicità e cinema d’autore rendono il film di Coppola una pietra miliare non solo del genere ma dell’intera cinematografia mondiale. Heart of Darkness non viene nominato nei credits del film. Tuttavia tale omissione è la conseguenza dei dissidi occorsi tra Coppola e John Milius a proposito della paternitàdella sceneggiatura;

Milius sosteneva che l’idea di adattare Heart of Darkness fosse sua, come probabilmente è vero e Coppola, per evitare occasioni di conflitto, ha eliminato completamente il nome di Conrad anche se probabilmente il nome sarebbe rimasto se non fosse sopraggiunta la polemica di Milius. A un primo sguardo, l’ispirazione al libro di Conrad sembra essere poco più che una scusa, un semplice spunto da cui partire per un discorso personale e lontano dall’originale; certamente Apocalypse Now non è una trasposizione cinematografica in senso stretto, ma, nonostante tutto, il rapporto tra i due testi non può essere trascurato.