Dracula di Bram Stoker: recensione

Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti, dice Vlad a Mina. E pare un ragionevole percorso quello appena concluso dall’eternale vampiro nelle vesti di affascinante dandy con lenti azzurre e una carica sessuale che spazia sospesa intorno a lui, ben superiore alle diverse sfumature di grigio che porta addosso.

Dracula di Bram Stoker

Gary Oldman

Il Principe ha finalmente ritrovato la sposa perduta Elisabeta, reincarnata nella giovane Mina Murray, fidanzata dell’avvocato Jonathan Harker. A Londra, oltre quattro secoli dopo, e due anni in più, che il cavaliere più valoroso della Transilvania è impazzito di dolore scoprendo che la sua giovane moglie è stata indotta al suicidio dai Turchi e gli è stata negata una sepoltura cristiana. Affronto che induce Vlad III di Valacchia, l’impalatore di infedeli, a maledire Dio e trafiggere la croce sacra, che comincia a sanguinare e a riempire il film del primo fiume di sangue. I due anni in più rispetto al romanzo di Stoker (1895) servono a Coppola per introdurre “la più grande invenzione del secolo, l’ultima meraviglia del mondo, lo stupefacente cinematografo.” E’ questo il pretesto usato dal principe per attaccare discorso con Mina dopo averla indotta a guardarlo con le sue arti occulte “Vedimi, vedimi adesso…”. Libertà creativa compensata dall’uomo sandwich che passa poco dopo annunciando un “Hamlet” con Sir Henry Irving, l’amico attore e sodale di Stoker, al Lyceum Theatre, lo stesso luogo dove venne messo in scena il Dracula, dallo stesso Irving, nel 1897. Una delle invenzioni più brillanti del film rispetto al libro, cui pure dichiara di essere fedele nel titolo, è proprio la sequenza ambientata nel cinematografo, dove Mina è improvvisamente inseguita da un grosso lupo che accanto a Dracula diventa un docile e affettuoso cucciolo. Il Dracula di Coppola può sembrare una parata stravagante di costumi di incomparabile bellezza, interpretato da un ottimo cast, primi attori Gary Oldman nei panni del vampiro e Anthony Hopkins in quelli del professor Van Helsing, Winona Ryder/Mina e Keanu Reeves/Jonathan, ma è proprio per questo un film interessante. La montagna di trucco e la enorme parrucca bianca acconciata a forma di cuore, la lunghissima vestaglia rossa, l’andatura meccanica e le innumerevoli trasformazioni umane e mostruose, fanno di Gary Oldman un Dracula esemplare, uno dei quattro non-morti da ricordare tra le centinaia circolanti nel Cinema, con Bela Lugosi, Christopher Lee e Klaus Kinski.

Dracula di Bram Stoker

Dracula e Jonathan

Il vampiro è il personaggio concettuale che per antonomasia lega cinema e letteratura, e quello portato sugli schermi da Coppola nel 1992 può essere considerato uno dei migliori adattamenti vampireschi di sempre. Un Dracula che contiene gran parte della storia del cinema nocturno. Coppola lo voleva completamente impressionista curando al massimo trucco e costumi e al minimo le scenografie, ma la produzione moderò questo approccio e vennero costruiti set maestosi e più veritieri.

Dracula di Bram Stoker

La recitazione di Gary Oldman rende magnifico il film, accompagnata dalla performance di Anthony Hopkins e da comprimari bravi e ben diretti come Keanu Reeves, Winona Ryder e Sadie Frost nei panni di Lucy Westenra, Tom Waits in quelli di Renfield. Intensità sottolineata dalle musiche di Wojciech Kilar, compositore polacco molto ispirato alle atmosfere occulte dell’Est europeo. Coppola si prende altre licenze poetiche, allontanandosi più volte dal testo originale. Unisce il terrore che emana il mostro alla spettacolarità di sentimenti inaspettati, L’uomo più fortunato che calpesta questa Terra è chi trova il vero amore, dice Vlad guardando il portaritratti con la foto di Mina, nella sublimazione della passione in lotta tra bene e male, luci e tenebre, e in quella tra Eros e Thanatos. Un Dracula crudele e gentiluomo, un non-morto, nos-feratu, costretto a perdurare pericolosamente nel Tempo fino ad adagiarsi nella babele londinese attorno alla quale il regista fa girare i temi del romanzo originale, destino e necessità, amore e morte, vittima e carnefice. Carnefice perché obbligato a nutrirsi di sangue umano e allo stesso tempo vittima perché vuole tornare ad amare e non può per non condannare alla non-morte l’amata

Mina, sarete maledetta come me che devo camminare all’ombra della morte per l’eternità io… vi amo troppo… per condannarvi.

Dracula di Bram Stoker

Winona Ryder

 

E’ un film vertiginoso, girato da un maestro che ha un senso del cinema grandioso e visionario, tale da catturare lo sguardo oltre ogni ragionevole dubbio drammatico e immergerlo nel divertimento puro dell’incubo, come quello del mostro peloso che violenta Lucy nel giardino vittoriano nel cuore della notte. Lucy, amica del cuore di Mina, che possiede una copia delle Mille e una notte illustrata con le posizioni del Kamasutra, che dopo il contagio diventa assetata di sesso prima che di sangue e viene curata con trasfusioni che non la placano; dovrà essere decapitata, trafitta con un paletto nel petto ed arsa prima di trovare pace.

Dracula di Bram Stoker

Lucy/Sadie Foster

La ragazza vittoriana stuprata e perduta oppure Reinfeld, il collega che aveva preceduto Harker in visita a Dracula, tornato completamente fuori di testa, rinchiuso in manicomio a cibarsi famelicamente di insetti aspettando “il maestro”.

Dracula di Bram Stoker

Reinfeld/Tom Waits

Notti da incubo che vedono Dracula reincarnarsi in lupi, topi o polvere luminescente, notti di gran tempeste e sconvolgimenti vorticosi, una scena non è ancora finita e ne comincia un’altra tra varie azioni simultanee, come la notte brava dell’avvocato Jonathan, che cerca di dormire nel castello dove lo ha lasciato Dracula, invitandolo a non andare nelle altre stanze, e viene sedotto dalle spose non-morte di Dracula, che emergono voraci attraverso il materasso e lo dissanguano pian piano finché riesce a fuggire miracolosamente e raggiungere stremato un convento di suore.

Dracula di Bram Stoker

Un film scritto e diretto per divertire in modo raffinato, come un lungo effetto speciale ininterrotto creato direttamente nella macchina da presa, che spazia su costumi fantastici e primi piani di cose orribili e curiose, come le cellule di sangue contaminato. Nel finale la donna amata libererà dalla dannazione il conte, e nell’ultima sequenza lo vediamo comparire nell’affresco accanto ad Elisabeta, con le sembianze di angelo come si trattasse di un dracula luciferino.

Dracula di Bram Stoker

L’affresco

Il vero Dracula Untold, scollegato da un mondo da cui continua a dipendere nella sua ricerca d’amore e, un po’ come il regista di Apocalypse Now, di qualcosa per cui sopravvivere cinematograficamente. Francis Ford Coppola è, non per niente, il talento visivo più esuberante della sua generazione.

Dracula di Bram Stoker

Diretto da Francis Ford Coppola; sceneggiatura di James V. Hart, tratto dal romanzo di Bram Stoker; direttore della fotografia, Michael Ballhaus; montaggio di Nicholas C. Smith, Glen Scantlebury and Anne Goursaud; musica di Wojciech Kilar; scenografo, Thomas Sanders; prodotto da F.F. Coppola, Fred Fuchs e Charles Mulvehill; distribuito da Columbia Pictures.

Dracula – Gary Oldman, Mina Murray/Elisabeta – Winona Ryder, Professor Van Helsing – Anthony Hopkins, Jonathan Harker – Keanu Reeves, dottor Jack Seward – Richard E. Grant, Lord Arthur Holmwood – Cary Elwes, Quincey P. Morris . Cary Elwes, Quincey – Bill Campbell, Lucy Westenra – Sadie Foster, RM Renfield – Tom Waits, Spose di Dracula – Monica Bellucci, Michaela Bercu e Florina Kendrick.

Giudizio Cinematographe

Regia - 5
Sceneggiatura - 5
Fotografia - 5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 5
Emozione - 4.5

4.8

voto finale