Il Mostro della Laguna Nera: recensione del film di Jack Arnold

Il Mostro della Laguna Nera è un film horror del 1954, diretto dal genio di Jack Arnold e sceneggiato da Harry Essex e Arthur A. Ross.

Il film, Creature from the Black Lagoon in lingua originale, è ambientato in Amazzonia, dove un gruppo di scienziati affronta una spedizione per far luce su uno strano avvistamento: secondo alcune testimonianze, in una zona paludosa (chiamata per l’appunto Laguna Nera), pare si aggiri un Gill-man, uno strano anfibio ricoperto di squame e capace di terrorizzare chiunque si trovi nelle vicinanze.

Il gruppo di scienziati – composto da David, Kay, Mark, Carl, Lucas e il Dr. Thompson – salpa a bordo della “Rita” per affrontare questo strano mostro, provare a catturarlo e analizzarlo. Il tutto però non sembra così semplice, dato che il mostro è molto più forte di quanto sembri e metterà in pericolo la vita di tutti i protagonisti della storia.

Il mostro della laguna nera

Il film di Jack Arnold è uno dei primi film horror approdati sul grande schermo, che ha terrorizzato intere generazioni, ma allo stesso tempo ha portato questo genere al grande successo. Purtroppo, però, oggi siamo abituati a tutt’altro tipo di horror e abbiamo un cliché differente per catalogare i mostri: siamo abituati a vedere teste che si girano a 360°, sangue ovunque e morti terribili. Vedere un mostro anfibio che si diverte a terrorizzare delle persone e tenta di rapire una bellissima donna (l’unica protagonista donna della pellicola), non sembra poi così tanto spaventoso.

I miei uomini la chiamano la Laguna Nera: è un paradiso. Soltanto dicono che nessuno è mai tornato indietro per descriverlo.

Benché non terrorizzi più, Il Mostro della Laguna Nera riesce comunque a suggestionare lo spettatore, grazie anche all’onnipresente colonna sonora, creata da grandi compositori, come Milton Rosen, Robert Emmett Dolan, e Henry Mancini.

La musica caratterizza infatti ogni scena, creando suspense nei momenti opportuni e rilassando quando il mostro non è nei paraggi.

Il mostro della laguna nera

Anche i personaggi della pellicola sono ben caratterizzati.

Innanzitutto abbiamo l’unica donna del gruppo, Kay (interpretata dalla bellissima Julie Adams), una scienziata che in questo film purtroppo non fa altro che avvertire i suoi compagni del pericolo imminente con i caratteristici urli dei film horror d’epoca. Gli uomini del gruppo, invece, tentano di proteggere Kay e dimostrare di essere i più forti, soprattutto David (Richard Carlson) e Mark (Richard Denning) che, proprio come i tipici uomini alfa, non riescono a trovare un accordo neanche in momenti di grande pericolo.

La suspense qui la fa da padrona, soprattutto nelle scene in cui compare Kay. La scena che più suggestiona lo spettatore è sicuramente quella in cui il mostro finalmente cattura la donna e la porta con sé nel suo rifugio. Facendosi coinvolgere dalla pellicola, lo spettatore si spaventa insieme alla protagonista e spera che, a pochi minuti dalla fine, tutto possa concludersi nel migliore dei modi.

Come detto prima, questo è un film che ormai non spaventa più, soprattutto perché il mostro in realtà sembra essere solo una vittima degli uomini, invaghitosi della giovane Kay e desideroso di averla. Un film che però rimarrà nella storia del cinema e che crediamo debba essere visto almeno una volta nella vita.

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Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2