Sylvester Stallone: ‘In Creed Rocky combatterà per la vita’

Quando vediamo Sylvester Stallone immaginiamo subito che lui indossi i guantoni iconici di Rocky Balboa. Ma qualcosa è cambiato, niente più corse sulla scalinata del Museo delle arti di Philadelphia, niente più gridi liberatori verso l’amata Adriana, niente più braccia alzate al cielo al suono di Gonna Fly Now insomma niente più Rocky. Dopo il film del 2006 Rocky Balboa, il sesto in ordine cronologico della saga dello Stallone Italiano, dove l’ex campione del mondo dei pesi massimi si trovava ad affrontare un’altra sfida a suon di pugni e scazzottate, Stallone ha deciso di cambiare rotta e di modificare la visione del personaggio nel prossimo film appartenente alla saga, lo spinoff Creed. Dopo aver passato più di 30 anni a massacrare avversari sul ring è arrivato ora il momento per lo stallone italiano di appendere definitivamente i guantoni al chiodo.

Intervista a Sylvester Stallone: ‘In Creed Rocky combatterà per la vita’

“Rocky Balboa è stato il più duro di tutta la saga” ha commentato in una recente intervista Stallone, “Rocky V è stato considerato un fallimento a livello d’incassi e di critica. Ora dopo 15 anni vuoi ancora interpretare un pugile che a 60 anni prende a cazzotti qualcuno?” scherza sorridente Sly.

L’unico errore che si potrebbe attribuire allo stesso Stallone è quello di non aver chiuso prima questa saga, magari nel periodo di maggiore popolarità del franchise. Ma se abbiamo imparato qualcosa nel corso del tempo dallo Stallone Italiano, allora sappiamo che ogni volta che è andato KO ha sempre saputo rialzarsi prima della scadenza del countdown. È proprio quello spirito indomito che lo ha reso un personaggio epico nella storia del cinema tanto che nel 2003 l’American Film Institute ha classificato il personaggio di Rocky Balboa al 7° posto della classifica di tutti i tempi, tra Ellen Ripley e Clarice Starling.

A partire dal 16 gennaio del 2016 il pubblico italiano avrà l’opportunità di rivedere in azione Sylvester Stallone nello spinoff Creed, diretto dal regista Ryan OJ Coogler (Fruitvale Station). Un invecchiato Rocky accetta con riluttanza di addestrare un promettente pugile di colore chiamato Adonis Creed (interpretato da Michael B. Jordan), il figlio del suo ex rivale e poi amico Apollo Creed. Ma questa volta Rocky non combatterà contro nessuno, la sua battaglia si sposterà in ring molto più delicati. Lo Stallone Italiano, infatti, si ritroverà a combattere per la vita ed esattamente contro un cancro. A 69 anni Stallone ha finalmente trovato l’idea per chiudere definitivamente il cerchio di questo storico franchise. Da giovane e ruggente pugile di periferia ad anziano mentore brizzolato.

“Ora ho la stessa età che aveva Burgess Meredith nel primo Rocky, non è strano?” esclama Stallone in un’intervista, continua “Rocky è una delle poche cose che mi sono riuscite bene, diciamo che la mia vita è fatta dal 96% di fallimenti e un 4% di successi, ma anche questo serve”. Con il suo fisico tonico e vivo, i muscoli ancora sporgenti sotto la camicia sbottonata, Stallone ha ancora la verve di un ragazzino e racconta di come sono stati duri gli inizi di carriera: “Ho girato i primi film con un vero complesso di inferiorità, è stato davvero molto difficile”.

“Rocky è una delle poche cose che mi sono riuscite bene, diciamo che la mia vita è fatta dal 96% di fallimenti e un 4% di successi, ma anche questo serve”

Sylvester Stallone

La performance pacata e saggia in Creed di Sylvester Stallone lo hanno avvicinato incredibilmente ad una candidatura agli Oscar come migliore attore non protagonista, ma lui stesso allontana questa ipotesi di gloria “Te lo immagini? Sarebbe davvero incredibile! Non ne sono sicuro però”. Anche se è stato candidato agli Oscar nel 1976 come miglior attore protagonista nel film Rocky di John G. Avildsen, Stallone è stato spesso trattato come l’equivalente di un sacco da boxe da molti dell’ambiente cinematografico, ritenuto spesso solo capace di interpretare ruoli monosillabici.

Eppure molti sanno che non è così, nel 1997 ricevette molte recensioni positive per la sua interpretazione pacata e drammatica nel film Cop Land anche se a parere dello studio la sua interpretazione non fu delle migliori “Speravo che con quel film avrai cambiato definitivamente la mia carriera, ma agli Studios non piacque, stavo solo cercando di cambiare faccia al mio personaggio standard”. Nel corso della sua carriera Stallone è apparso in più di 60 film, da grandi successi a grandi flop, anche se in cuor suo sa che rimarrà per sempre nel cuore della gente per le sue interpretazioni di Rocky e John Rambo, il muscoloso e battagliero reduce del Vietnam, interpretato in ben 4 film. Per lungo tempo Sly ha combattuto questo status associativo a questi personaggi ma alla fine si è arreso e anzi, l’ha preso quasi come una benedizione divina.

Ci sono grandi carriere che mi fanno venire un po’ di invidia, come ad esempio Tom Hanks che ha svolto un lavoro incredibile, è solo da fargli i complimenti” ha detto “avrei voluto avere la loro lungimiranza e avventurarmi in altri ruoli precedentemente. Anche se, a dire la verità nessuno vorrebbe vedere Bruce Springsteen cantare l’opera. E quindi penso, Mio Dio sono stato davvero fortunato nella mia vita”.

Ryan OJ Coogler, 29 anni, è cresciuto con un profondo amore per i film di Rocky, tramandatogli da suo padre. Tuttavia, quando ha incontrato Stallone in persona ha lanciato lui l’idea di Creed, che ha co-scritto con Aaron Covington, lui non ha apprezzato appieno la profondità del suo talento.

Sylvester Stallone

“Ho visto e sono cresciuto con tutti i film di Sylvester Stallone degli anni ’90 come Demolition Man e Cliffhanger, ma lui per me rimarrà sempre Rocky, così quando sono andato nel suo ufficio gli ho ri-proposto quel ruolo” ha dichiarato Coogler “Non appena l’ho conosciuto mi sono reso conto che lui è davvero l’opposto di Rocky, non si muove come lui, la sua personalità è completamente diversa. L’unica cosa che gli appartiene di quel personaggio è la voce, Mio Dio, quando l’ho sentita sono rimasto colpito dal suo carisma. È stato davvero un attore sottovalutato”. Sempre Coogler ha continuato dicendo “Stallone ha diretto 4 dei 6 film che ha scritto su Rocky e questo mi ha un po’ frenato all’inizio, ma poi mi sono fatto coraggio e tutto è andato per il verso giusto, abbiamo fatto un ottimo lavoro”.

Sylvester Stallone ha mantenuto intatto il fascino di Stallone Italiano, riportando in auge un personaggio che farà da chioccia ad un giovane atleta di colore. Un campione allevato da una leggenda, conclude saggiamente Sly: “Rocky è un trampolino di lancio su come poter vedere la vita sia nel ring che al di fuori di esso”. Le persone cadono ma le leggende non muoiono mai. Go Rocky Go!

CREED IS COMING SOON. GO FOR IT!

Una foto pubblicata da Sly Stallone (@officialslystallone) in data: