Haiku on a plum tree di Mujah Maraini-Melehi alla Festa del Cinema di Roma, Sezione Riflessi

Sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella Sezione Riflessi, il film Haiku on a plum tree di Mujah Maraini-Melehi

Di seguito la sinossi di Haiku on a plum tree, il film di Mujah Maraini-Melehi

Tokyo 1943: l’antropologo italiano Fosco Maraini e la moglie Topazia Alliata rifiutano di firmare per la Repubblica di Salò. A seguito della loro scelta vengono mandati a Nagoya in un campo di Prigionia con le loro tre figlie Dacia, Yuki e Toni. Mujah, figlia di Toni, a distanza di tanti anni, va in Giappone per ripercorrere l’esperienza familiare e rielaborarla facendola propria attraverso il recupero della memoria.

Haiku on a Plum Tree (Haiku Sull’albero Del Prugno) è un documentario che si muove tra memoria visiva e memoria collettiva in un viaggio generazionale che la regista, Mujah MarainiMelehi, compie alla ricerca di un senso e di un’eredità storica ed emozionale attraverso ciò che ha lasciato la famiglia Maraini a partire dai ricordi della prigionia in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1938 Topazia Alliata e suo marito, Fosco Maraini partivano per il Giappone, lasciandosi alle spalle un’Italia oppressa dal Fascismo. All’indomani dell’8 settembre 1943, Topazia e Fosco decidono, separatamente, di non firmare per la Repubblica di Salò, condannando loro stessi e le figlie (Dacia, Yuki e Toni) ad essere le uniche bambine in un campo di prigionia giapponese e lei, Topazia, l’unica donna.

La famiglia avrebbe affrontato due anni molto difficili prima di essere liberata alla fine della guerra. Durante la prigionia Topazia annotava pensieri ed emozioni su un piccolo diario le cui pagine ingiallite lo rendono, ad oggi, uno dei protagonisti fondamentali di questa storia. Per il suo carattere di testimonianza diretta, il diario che racconta quegli anni, interrotto qui e lì da qualche scarabocchio di Dacia bambina, costituisce il filo conduttore della narrazione.

Attraverso preziose testimonianze e materiali spesso inediti è ripercorso un frammento di storia poco noto ai più in un viaggio a ritroso nel tempo supportato dall’uso del Dogugaeshi, il teatro giapponese di schermi. Grazie alle scenografie e marionette di Basil Twist la memoria diventa tangibile. Gli schermi sono le cornice per l’alternarsi di interviste, animazioni, elaborazioni grafiche, fotografie e filmati che si aprono per rivelare strati più profondi invitandoci ad entrare in un universo di mistero e memoria.

A ciò si aggiungono le musiche originali di Ryuichi Sakamoto.