L’ispettore Coliandro: l’antieroe della fiction italiana è tornato su Rai 2

L’ispettore Coliandro è tornato e l’apprezzamento del pubblico è stato palese (2.265.000 di spettatori e il 12,91%di share nella prima puntata). D’altro canto l’ultimo decennio per la televisione italiana è stato un continuo nascere di fiction poliziesche. Distretto di Polizia, Carabinieri, Il Commissario Montalbano sono un esempio di quello che la tv ha offerto ai telespettatori negli ultimi anni.

L’ispettore Coliandro è approdata su Rai 2 nel 2010, prodotta da “maestri” del genere noir italiano: lo scrittore Carlo Lucarelli, padre del personaggio, e i Manetti Bros, apprezzati registi già noti per la settima e ottava stagione di Rex. L’ispettore Coliandro è una serie leggera sull’anticrimine, differente dalle sue “colleghe” per narrazione e storie che, pur affrontando la cronaca, sanno essere fantasiose.
Coliandro o “coriandolo” – come molti lo chiamano – è un buffo poliziotto bolognese. Non essendo uno dei poliziotti più promettenti del distretto, gli vengono affidati semplici compiti come denunce o pratiche di ufficio. Il “mistero” di particolari casi suscita in lui una forte curiosità che lo trascina in situazioni fuori dalla sua portata.
Ogni puntata, auto-conclusiva e a sé stante, racconta di gialli metropolitani che rievocano i fatti di cronaca dei nostri anni Ottanta/Novanta o scenari americani come l’ispettore Harry Callaghan interpretato da Clint Eastwood. La figura del divertente ispettore Coliandro, interpretato dall’attore napoletano Giampaolo Morelli, non ha nulla a che vedere con il temerario Eastwood. Infatti Morelli, non appena indossa la giacca di pelle nera e mette sul naso i Ray-Ban a goccia, si trasforma in un personaggio spaesato e disorientato, di facile linguaggio e poco coraggioso anche se onesto e testardo.

L’ispettore Coliandro: l’antieroe della fiction italiana è tornato su Rai 2

Questo suo modo di fare così provinciale è la chiave del successo che lo distingue dai poliziotti di alto profilo abituati a vedere in televisione come il bel Marco Bocci e i valorosi uomini di Squadra Antimafia. L’ispettore Coliandro non è un eroe, è uno di noi, un antieroe che fa il verso ai film americani. Dietro il suo spiritoso personaggio si nascondono mille sfaccettature: la personalità malinconica, la continua ricerca di una gratificazione lavorativa, amici che non trova mai e amori impossibili.
In ogni storia in cui si imbatte, l’ispettore Coliandro conosce ragazze nuove di cui si innamora follemente ma la fortuna non gira mai dalla sua parte, così finisce puntualmente per cenare da solo, mangiando una pizza surgelata, comodamente appollaiato sul divano del suo appartamento, caratterizzato da un contrasto di colori naturali.
L’ispettore Coliandro è una fiction che sta a cavallo tra il noir e la comedy poliziesca, attraversata finanche da una colonna sonora coinvolgente, opera di Pivio e Aldo De Scalzi, che spazia dal funky anni ’70 all’elettronica, dal jazz al rap, dai brani musicali italiani al panorama internazionale e indipendente.

Dopo quasi sei anni di attesa, a grande richiesta del pubblico, il tanto amato ispettore Coliandro è tornato in tv e su Rai Due (dal 15 gennaio 2016), dove vi aspetta ogni venerdì alle 21.05. La quinta stagione, intitolata L’ Ispettore Coliandro – Il ritorno, è un vero e proprio omaggio ai canoni classici della serialità italiana, che in questo caso non ha molto da invidiare alle produzioni estere.

Avete già visto le prime puntate della fiction? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere e continuate a seguirci per saperne di più!