L’unione falla forse arriva direttamente in digitale su Amazon

L'unione falla forse, documentario contro l'omofobia diretto da Fabio Leli, aderisce alla campagna #iorestoacasa e arriva direttamente su Amazon

L’unione falla forse documentario sull’omofobia e le unioni civili diretto da Fabio Leli arriva direttamente in digitale su Amazon Prime Video

L’unione falla forse è il film documentario che tratta il tema dell’omofobia e delle unioni civili, diretto dal regista Fabio Leli. Il film si va ad aggiungere alla lista di pellicole che anticipano l’uscita On Demand aderendo così alla compagna #iorestoacasa, il documentario è infatti disponibile dal 28 aprile su Amazon Prime Video in lingua italiana con sottotitoli sia in inglese che in francese. Distribuito dalla Draka Distribution, L’unione falla forse è stato presentato alla 34ª edizione del Lovers Film Festival di Torino e ha vinto il premio La Stampa. Il film riesce con ironia e dolcezza ad essere uno strumento di lotta contro l’omofobia, rappresentando un tema, purtroppo ancora attuale, di discriminazione contro gli omosessuali.

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Protagoniste della pellicola due famiglie omogenitoriali, una coppia di ragazzi pugliesi con due bambini e due donne palermitane con la loro figlia. La vita tranquilla e serena delle due famiglie, così simile a tante altre, viene interrotta dalle interviste ad esponenti di partiti e movimenti vicini al Family Day e al recente Congresso delle Famiglie di Verona, tra cui Mario Adinolfi, Gianfranco Amato, Silvana de Mari e Massimo Gandolfini, che espongono liberamente le proprie bizzarre idee sull’introduzione della legge, sul tema dell’omofobia e sull’omosessualità.

A causa della crescita esponenziale dei movimenti ProLife di stampo cattolico estremista e della loro ascesa politica, essendo stati appoggiati da vari partiti parlamentari, che si sono scatenati quando le famiglie omogenitoriali hanno giustamente chiesto il riconoscimenti di diritti giuridici. Soprattuto dopo la Stepchild Adoption dalla legge sulle unioni civili del 2016 e dalla recente scritta sulla carta d’identità che deve obbligatoriamente citare “padre” e “madre”, imposta dall’ex ministro Salvini. L’unione falla forse ha ricevuto i patrocini di Amnesty International, Associazione Famiglie Arcobaleno e Cgil Nuovi Diritti ed è promosso da Uaar, Agedo, Rete Genitori Rainbow e I Sentinelli di Milano.

L’unione falla forse, prima della proiezione e presentazione a Torino, era già stato presentato a Marzo in anteprima internazionale al Festival Vues D’en Face di Grenoble, è approdato ad Aprile anche in Romania al Serile Filmului Gay Film Festival di Cluj, poi in India per l’Out&Loud Queer Film Festival di Pune dove ha vinto il Best India Premiere, in Norvegia per il DokFilm, il più antico e importante festival di film documentari norvegese, in Grecia al 6° Festival del documentario di Ierapetra, vincendo il premio come Miglior Film, e ancora in Italia, al 7° Ariano International Film Festival e al 12° Omovies Film Festival di Napoli, dove ha inoltre ricevuto una menzione speciale.