The Witcher 4 è la stagione peggiore: Liam Hemsworth non convince i fan

La quarta stagione di The Witcher, uscita ufficialmente il 30 ottobre, ha registrato un debutto tutt’altro che trionfale

Netflix ci ha provato, ma il passaggio di spada da Henry Cavill a Liam Hemsworth non sembra aver convinto. La quarta stagione di The Witcher, uscita ufficialmente il 30 ottobre, ha infatti registrato un debutto tutt’altro che trionfale: secondo Rotten Tomatoes, il punteggio del pubblico si ferma a un misero 17%, il più basso nella storia dello show. Una débâcle che molti fan avevano già previsto da tempo, dopo l’uscita di Cavill dal ruolo di Geralt di Rivia; un abbandono che, a detta di più fonti, sarebbe legato ai contrasti con la produzione per la scarsa fedeltà ai romanzi di Andrzej Sapkowski.

the witcher stagione 4 cinematographe.it

Su X e Reddit, i commenti non lasciano spazio ai dubbi: “The Witcher di Netflix è diventato più una parodia che un adattamento”, scrive un utente, riassumendo il malcontento di una fanbase sempre più disillusa. A guardare i numeri su Rotten Tomatoes, il tracollo è evidente. Le precedenti stagioni avevano ottenuto risultati ben diversi:

  • Stagione 1: 68% Tomatometer [il punteggio dato dalla critica] / 88% Popcornmeter [il punteggio dato dal pubblico]
  • Stagione 2: 95% Tomatometer / 54% Popcornmeter
  • Stagione 3: 79% Tomatometer / 20% Popcornmeter
  • Stagione 4: 56% Tomatometer / 17% Popcornmeter

Un trend discendente che nemmeno l’ingresso di Hemsworth è riuscito a invertire. La nuova stagione si apre con un “recupero” narrativo in voice-over, in cui Geralt — ancora con il volto di Cavill — appare solo parzialmente, prima di lasciare il posto al suo successore. Un espediente che, più che aiutare, sembra aver disorientato gli spettatori: molte delle scene più attese sono state liquidate in un montaggio introduttivo, lasciando poco spazio alla tensione e alla costruzione emotiva che avevano caratterizzato le prime stagioni.

La critica, seppur leggermente più indulgente del pubblico, non ha risparmiato osservazioni pungenti. “Mentre il suo predecessore conferiva a Geralt un’aria burbera ma umana, Hemsworth sembra più un palo con una parrucca,” ha scritto un recensore americano, sintetizzando l’impressione generale di un personaggio svuotato del suo carisma originario.

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Al di là della prova d’attore, molti lamentano anche una narrazione più frettolosa e frammentata, incapace di rendere giustizia al vasto universo immaginato da Sapkowski. Eppure, Netflix non sembra intenzionata ad abbandonare lo strigo tanto presto: la piattaforma ha già confermato una quinta e ultima stagione, girata consecutivamente alla quarta e attesa per la fine del prossimo anno.

Nel frattempo, il franchise prosegue con i suoi spin-off, tra cui The Witcher: Blood Origin, The Witcher: Nightmare of the Wolf, Sirens of the Deep e il recente The Rats: A Witcher Tale, uscito quasi in sordina. Che il richiamo del Continente sia ancora forte, dunque, è indubbio. Ma con un Geralt meno incisivo e un pubblico sempre più scettico, la magia sembra essersi un po’ affievolita. E non basta un mutante a spada sguainata per riportarla in vita.

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