The Last of Us: la Stagione 2 potrebbe arrivare più tardi del previsto

La produzione è attualmente rallentata, come nel caso di altre serie, a causa dello sciopero del WGA.

The Last of Us è uno dei videogiochi più importanti degli ultimi anni, capace, con la sua narrazione, di mandare un segnale forte agli altri medium, dimostrando che il mondo videoludico può raggiungere delle vette contenutistiche e tematiche davvero molto alte, unendo il tutto con un gameplay accessibile, ma al tempo stesso stratificato. In particolare la trama dell’opera vede al centro Joel ed Ellie, due dei sopravvissuti rimasti in vita dopo una terribile Apocalisse che ha visto decimare, a causa di un virus fungino, gran parte della popolazione mondiale. L’obiettivo dei protagonisti è trovare una a cura a questo disastro, sfuggendo da esseri umani bestiali e anche da creature simili a zombie che hanno riempito il mondo.

The Last of Us è arrivata, con la Stagione 1, il 15 gennaio 2023

The Last of Us Bella Ramsey Pedro Pascal WGA - Cinematographe.it

Dopo diverso tempo dal lancio (che c’è stato nel 2013 inizialmente per PlayStation 3) ecco che poi il videogioco è stato di recente adattato in formato televisivo, con un’opera, targata HBO, che ha colpito moltissimo il pubblico e la critica sia per l’attinenza al materiale originale che per le tante innovazioni intelligenti apportate degli showrunner Craig Mazin (Chernobyl, Il cacciatore e la regina di ghiaccio) e Neil Druckmann, lo stesso ideatore del videogame. Ebbene, da qualche tempo è iniziata la pre-produzione della Stagione 2, ispirata al sequel di The Last of Us, ovvero The Last of Us: Parte 2, arrivato nel 2020. A quanto pare, però, dovremmo aspettare parecchio prima di vedere i nuovi episodi.

In una recente intervista di TV Line con Francesca Orsi, HBO Executive Vice President and Head of Drama, la manager ha spiegato che, a causa dei ritardi provocati dalle proteste del WGA, potremmo vedere la Stagione 2 della serie in un periodo non meglio precisato del 2025. Chiaramente ci auguriamo che gli scontri finiscano il prima possibile, arrivando ad un accordo comunque che ovviamente tuteli tutti gli sceneggiatori coinvolti, così che tutte le produzioni in bilico possano riprendere senza nessuna conseguenza.

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