The Last Dance: Michael Jordan era un vampiro durante le riprese di Space Jam

Il periodo in cui Michael Jordan era impegnato con le riprese di Space Jam viene raccontato nell'ottavo episodio della serie Netflix.

Secondo Reggie Miller, Michael Jordan viveva “come un vampiro” durante le riprese del film Space Jam, raccontate nell’ottavo episodio di The Last Dance

Aggiungendo The Last Dance nel suo catalogo, Netflix ha fatto centro: la serie tv dedicata alle imprese di Michael Jordan e dei “suoi” Chicago Bulls durante gli anni ’90 ha sin da subito conquistato milioni di abbonati alla piattaforma streaming, riuscendo a calamitare l’interesse di tutti gli appassionati sportivi ma anche di coloro che ne hanno apprezzato forma e contenuto.

Chi ha avuto modo di godersi in tempo reale le indimenticabili gare di Michael Jordan e dei Chicago Bulls, ricorderà che durante quegli anni la star della pallacanestro era impegnata anche sul fronte cinematografico. Jordan fu infatti protagonista di Space Jam, cult diretto da Joe Pytka che univa il mondo del basket con quello dei Looney Tunes. Un’opera girata a tecnica mista che è rimasto nel cuore di intere generazioni e che punta a conquistare, si spera allo stesso modo, anche i più giovani con Space Jam 2 che vedrà protagonista LeBron James.

Space Jam 2: A New Legacy, LeBron James ha svelato il titolo del film!

Stando a quanto dichiarato da Reggie Miller, star degli Indiana Pacers, Michael Jordan in quel periodo viveva come un vampiro, facendo riferimento agli orari e ai ritmi che scandivano le giornata del campione statunitense. Le riprese andavano avanti dal lunedì al sabato, dalle ore 7 alle ore 19 e Jordan chiese (ed ottenne, ovviamente) di potersi allenare tra un intervallo e l’altro: la Warner gli costruì quello che venne poi definito come il “Duomo di Jordan”. In quella cupola si allenava lui insieme ad altri compagni di squadra che, a fine giornata, gli concedevano giusto qualche ora di sonno prima che tornasse sul set a girare.

Durante quegli allenamenti non c’erano arbitri, quindi il gioco era più aggressivo. Non so come abbia fatto Michael e dove trovasse l’energia per girare il film tutto il giorno e poi giocare altre tre ore. Andavamo avanti fino alle 10 di sera e lui dopo doveva ancora fare sollevamento pesi, per poi svegliarsi alle 6. Insomma, quel ragazzo viveva proprio come un vampiro!

Tutto questo, e molto altro, viene raccontato nell’ottavo, imperdibile episodio di The Last Dance.

Fonte: Comicbook
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