Stranger Things: i fratelli Duffer ammettono l’errore che ancora li perseguita

I fratelli Duffer ammettono che non sapevano cosa stavano facendo.

La quinta stagione di Stranger Things continua a catalizzare attenzione e discussioni, ma questa volta non per gli effetti speciali o le nuove svolte narrative. In un’intervista a Radio Times, i fratelli Duffer hanno infatti riconosciuto uno dei più grandi errori della serie, risalente alla prima stagione. Un’ammissione sorprendentemente onesta, che getta una nuova luce sull’evoluzione estetica e tecnica dello show.

Il Demogorgone che non convinse mai del tutto

Negli ultimi mesi, più di un fan ha sottolineato quanto il Demogorgone della stagione d’esordio sembri diverso rispetto alle apparizioni successive. Un cambiamento non casuale. Matt Duffer, senza mezzi termini, ha confessato: “Lo riguardo e mi fa rabbrividire”. Il confronto con le stagioni più recenti, arricchite da budget più generosi e da un’esperienza consolidata, non gioca certo a favore del debutto.

Matt lo ammette apertamente: “Ho riguardato la prima stagione e mi vergogno per loro. Sembra molto peggio”. Una dichiarazione che fotografa bene la distanza tecnica tra allora e oggi. Con il tempo, dicono, hanno imparato molto sugli effetti visivi e, soprattutto, hanno avuto accesso a risorse economiche di un’altra categoria: il budget, raccontano, è letteralmente decuplicato.

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Budget ridotto, inesperienza e un mostro poco riuscito

Ross Duffer aggiunge un tassello fondamentale: “Non sapevamo cosa stavamo facendo”. Una frase che oggi fa sorridere, considerando che molti continuano a ritenere la prima stagione la migliore dell’intera serie. Eppure, dietro quell’atmosfera vintage così ben curata si nascondeva anche una produzione in corsa, senza margini e senza piena consapevolezza delle proprie ambizioni.

Uno degli aspetti più complessi era proprio la realizzazione del Demogorgone. In origine, raccontano, l’idea era di farlo in modo quasi artigianale: “Nella prima stagione volevamo poter filmare un uomo in giacca e cravatta. Volevamo farlo praticamente”. Un approccio che, con l’avanzare delle stagioni, si è rivelato impossibile da sostenere. Ross lo ammette con una punta di ironia: “Ci abbiamo provato praticamente e grazie al cielo nessuno è riuscito a vederlo”.

Cosa rimane di quell’errore?

Il risultato è che il Demogorgone è cambiato profondamente nel corso della serie, assumendo un design molto più coerente con l’immaginario espanso dell’Upside Down. I fratelli Duffer, però, non hanno voluto specificare quali scene della prima stagione considerino più imbarazzanti. Un velo di mistero che, paradossalmente, continua a giocare a beneficio della leggenda di Stranger Things. Oggi, con una quinta stagione che ha già conquistato il pubblico, quelle ingenuità sembrano parte del percorso. Un promemoria di quanto la serie sia cresciuta — tecnicamente, narrativamente, visivamente — fino a diventare uno dei fenomeni più influenti della televisione contemporanea.

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