Mindhunter: arriva una triste notizia da David Fincher

Intervistato da un tabloid francese, il cineasta americano ha finalmente svelato a che punto è la possibile stagione 3.

Mindhunter è decisamente uno dei prodotti seriali di Netflix più impattanti ed efficaci: lo show, ideato da Joe Penhall (L’amore Fatale, King of Thieves), vede un contributo fondamentale nel celebre cineasta americano David Fincher (Fight Club, Gone Girl) che non si è occupato solamente della regia, ma anche della produzione. Una realizzazione che porta sul piccolo schermo la vera storia della nascita delle scienze comportamentali del FBI, adattando, in particolare, il libro Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer americano, scritto dai profiler John E. Douglas e Mark Olshaker che tra l’altro sono i protagonisti della serie, anche se hanno dei nomi fittizi.

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Mindhunter è arrivata su Netflix nel 2017

Mindhunter è un’indagine impressionante e macabra nella mente dei più atroci e inquietanti serial killer, un prodotto davvero ben fatto che esplora la mente umana e anche la psicologia criminale. In tutto questo, dopo due stagioni, uscite nel 2017 e 2019, purtroppo, non c’è stata più la conferma di una terza stagione, nonostante lo show sia stato accolto in modo molto positivo dal pubblico e dalla critica. Purtroppo, in una recente intervista dello stesso Fincher al tabloid francese Le Journal du Dimanche, il film-maker ha spiegato che è del tutto ufficiale che Netflix non produrrà e lancerà una terza stagione della realizzazione, nonostante recentemente c’era stata un’apertura.

È una serie particolarmente costosa e, agli occhi di Netflix, non abbiamo attirato un pubblico abbastanza vasto da giustificare un tale investimento.

Delle parole che fanno veramente male se si pensa che Mindhunter era veramente un prodotto di pregio e qualità, un titolo importantissimo per Netflix che gli dava prestigio e lustro. Probabilmente i dirigenti della compagnia, di fronte ad una pianificazione a lungo termine, hanno valutato che investire i soldi in nuovi episodi non avrebbe garantito un ritorno economico sufficiente.

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