Grey’s Anatomy 12×24: recensione del season finale

Anche la dodicesima stagione di Grey’s AnatomyMedical Drama di Shonda Rhimes – si conclude e ci si rivede con i medici del Grey – Sloan Memorial per l’anno prossimo in attesa del tredicesimo ciclo di episodi.

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Il tanto atteso giorno delle nozze di Amelia e Owen è arrivato e con lui il dramma della giovane Shepherd, pecora nera di una famiglia che ha sempre preferito Derek si ritrova completamente sola al matrimonio, un evento che la porterà a far riuscire quell’insicurezza tipica di chi nella vita ha sofferto, non aiuta di certo la chiacchierata tra Owen e Meredith in cui quest’ultima chiede al novello di sposo se davvero crede sia una buona idea sposare Amelia rievocando anche il fantasma di Cristina. Nel frattempo Alex e Jo sono in una profonda crisi dovuta dal rifiuto della ragazza di sposare il Dott. Karev il silenzio scende fra i due ma che la Wilson abbia un segreto e chiaro. April inizia ad avere le doglie a casa di Meredith e con lei solo il povero Ben che dovrà procedere ad un parto casalingo.

Grey’s Anatomy: un finale di stagione altalenante ma che non delude del tutto

Una Stagione altalenante quella di Grey’s Anatomy che ha alternato puntate di dubbio gusto a veri e propri capolavori della serialità (vedi Mama Tried) purtroppo i 12 anni di trama iniziano a pesare sulle spalle di un serial che comunque fa ancora sognare i fan. Un season finale deludente sotto diversi punti di vista che ha visto la Rhimes dover gestire fin troppa carne al fuoco: il matrimonio di Owen e Amelia è l’esempio, un rapporto che ha tenuto banco per l’intera stagione risolto in maniera sommaria e senza il dovuto approfondimento, Amelia è un bel personaggio ricco di contraddizioni che ricorda la nostra Mer all’inizio della serie tanto che la stessa protagonista le rivela questa verità: “Tu sei me…“, ci si aspettava quindi un maggiore pathos che purtroppo non c’è stato. Vale lo stesso discorso per la nascita del figlio di April e Jackson, un momento drammatico distrutto dall’inverosimiltà della scena, avvenuta in cucina con un coltello. Ma la delusione più grande rimane l’addio di Callie Torres, una scena sinceramente poco sentita senza il giusto commiato che un personaggio della levatura della Torres merita, perfino l’addio con Arizona ha un qualcosa di incompiuto e deludente.

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Ma Shonda non sarebbe Shonda senza almeno un paio di sequenze da antologia, la prima è quella che apre l’episodio Family Affair in cui vediamo Meredith e Alex stesi sull’erba a parlare dell’amore, di Derek e perfino di Izzie. Una scena che ricorda da vicino la sequenza dell’ottava stagione in cui vicino a Mer c’era Cristina, forse è proprio questo il bello di Grey’s Anatomy, l’accettazione del cambiamento. Le sequenze di Riggs e Meredith sono poi esilaranti, la sfrontatezza della new entry è la cosa migliore di questa stagione, nonostante la “durezza” del personaggio il suo imbarazzo davanti a Meredith è evidente è provoca più di qualche risata, cosa accadrà ora che anche la Pierce si è dichiarata lo scopriremo nella prossima stagione.

Nonostante gli evidenti problemi di sceneggiatura Grey’s Anatomy rimane uno dei prodotti seriali più amati dal pubblico e il finale di stagione – assente da tragedie, morti e cataclismi – non delude totalmente le aspettative.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Recitazione - 3
Emozione - 3

2.9