Gli Anelli del Potere, showrunner ammettono: “alcune cose non hanno funzionato, impareremo dai nostri errori”

La seconda stagione de Gli Anelli del Potere ignorerà le critiche del pubblico, ma gli showrunner ammettono che ci sono cose che "non hanno funzionato come speravamo".

La serie fantasy Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere non è piaciuta a tutti. Una buona fetta di pubblico non ha apprezzato l’adattamento televisivo prodotto da Amazon delle opere di Tolkien, tuttavia, i creatori della serie Patrick McKay e JD Payne hanno voluto chiarire che non prenderanno in considerazione nessuna delle critiche a loro rivolte per la seconda stagione, attualmente in lavorazione.

Gli showrunner della serie hanno rilasciato questa controversa affermazione in un’intervista a Vulture, dove hanno chiarito che, ovviamente ascoltano sia i critici che i fan, ma che gli aggiustamenti che hanno apportato alla storia sono dovuti a un altro motivo. “Ascoltiamo sicuramente la critica e il nostro pubblico. Non diamo troppa importanza a una singola voce, ma vogliamo scoprire come rispondono le persone nel loro insieme.”

I creatori de Gli Anelli del Potere sanno già come andrà a finire la storia

Gli Anelli del Potere stagione 2 - cinematographe.it

Lo showrunner McKay chiarisce che, uno dei motivi per cui non apporteranno cambiamenti in seguito alle lamentele, è che le sceneggiature delle prossime stagioni sono già state scritte, almeno la maggior parte è terminata da tempo. Loro stessi hanno chiarito di avere già in mente un piano molto preciso su come finirà la serie, quindi eventuali aggiustamenti alle sceneggiature sono avvenuti mentre ancora realizzavano la prima stagione. Le critiche dei fan per loro sono senz’altro costruttive, ma non inficeranno lo scorrimento della storia.

“Non è che non stiamo prestando attenzione alla risposta che sta ricevendo la serie, ma la seconda stagione è già stata scritta da tempo e la narrazione cresce e va in direzioni diverse. Si basa su ciò che abbiamo imparato da soli nella prima stagione. Ci sono cose che sembravano funzionare davvero e altre che non hanno funzionato come speravamo. La narrazione sarà diversa la prossima volta, non per la risposta del pubblico allo show, ma grazie all’esperienza acquisita durante la realizzazione”.

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