Black Mirror 6: Charlie Brooker rivela la minaccia della nuova stagione e ciò che dovremmo temere in futuro

"Abbiamo un mix di episodi che potremmo definire molto Black Mirror e altri che lo sono di meno", ha dichiarato lo sceneggiatore a proposito della nuova stagione di Black Mirror.

Dopo quattro anni di assenza dal piccolo schermo, lo scorso 15 giugno Black Mirror – la serie tv antologica britannica ideata e prodotta da Charlie Brooker – è tornata con i primi cinque episodi della sesta stagione. In una lunga intervista rilasciata a Wired, il creatore e sceneggiatore della serie ha parlato a 360° dei nuovi episodi, sottolineando come la nuova stagione sia molto diversa rispetto alle precedenti sia per contenuti che per toni.

Charlie Brooker a ruota libera su Black Mirror 6

Black Mirror; cinematographe.it

Ho iniziato a scrivere la stagione durante la pandemia, e quando ho cominciato – a parte Zoom, che improvvisamente usavano tutti – mi sembrava che le cose si fossero stabilizzate, ma ovviamente il mondo stava attraversando un periodo difficile e distopico“, ha esordito Charlie Brooker. “In un certo senso ho iniziato a pensare: “Beh, non voglio scrivere un altro episodio sulle stesse cose su cui ho già scritto in molti episodi”. Un modo per impedire a se stessi di farlo è cancellare dalla propria testa l’idea di cosa sia un episodio di Black Mirror, pensare “fan*ulo” e iniziare a scrivere qualcos’altro“.

Alcuni episodi della sesta stagione di Black Mirror non hanno come tema portante né la tecnologia, né altri temi tradizionali alla serie. Brooker ha spiegato: “Abbiamo un mix di episodi che potremmo definire molto Black Mirror e altri che lo sono di meno, ma che sicuramente scuotono un po’ le cose e fanno uscire dalla routine. Per me sarebbe stato facile sedermi e pensare: “Devo fare un episodio sulla polarizzazione nei social media, devo fare un episodio sugli Nft”. Ma l’obiettivo dello show non è mai stato questo. Non volevamo dire “Ecco cosa succede questa settimana nel mondo della tecnologia ”. È sempre stata concepita come una serie più paranoica, strana e, si spera, unica“.

Alla domanda “Che cosa la preoccupa ora e di che cosa ci preoccuperemo tra dieci anni?“, il creatore di Black Mirror è stato molto chiaro: “Nel breve, la cosa che mi preoccupa è la disinformazione: come nel caso dell’immagine del Papa con il piumino che è diventata virale qualche settimana fa e che poi si è scoperto essere generata da un’intelligenza artificiale. Possiamo vedere cosa succede quando cose del genere vengono utilizzate come armi, il che avverrà molto presto. È terrificante, perché alcuni di quelli che dovrebbero controllare sembrano fregarsene o incoraggiare attivamente la cosa. Questo mi spaventa: cosa fanno le persone quando hanno paura e sono male informate. È deprimente, vero? Sarà probabilmente la nostra sfida più grande nei prossimi dieci anni. E poi, oltre a questo, tutto il resto: il clima, le bombe atomiche, eccetera“.

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