The Witcher – Stagione 2: recensione della serie fantasy di Netflix

The Witcher 2 è una stagione più intensa e coinvolgente.

Ormai l’attesa è quasi terminata: la seconda stagione di The Witcher è alle porte, per la gioia dei fan sempre più impazienti che non vedono l’ora di rivedere sul piccolo schermo le avventure dello strigo Geralt di Rivia, ispirate agli otto libri della saga letteraria creata dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski. Abbiamo avuto la possibilità di vedere i primi sei episodi della seconda stagione in anteprima, e siamo rimasti particolarmente colpiti da come The Witcher abbia compiuto diversi passi avanti rispetto alla prima stagione, che ci era comunque piaciuta ma che aveva alcuni elementi da sistemare.

Il budget è aumentato è si vede, prima di tutto dal punto di vista visivo: la CGI è nettamente migliorata rispetto a quella vista durante la prima serie, e così sono migliorati anche l’ambientazione (che già era ottima) e i costumi (che invece avevano suscitato diverse polemiche). Abbiamo trovato una crescita notevole anche dal punto di vista della regia e da quello della fotografia, che si incupisce ancora di più avvicinandosi ancora meglio ai toni dark così caratteristici dei libri di Sapkowski. Tutto questo, unito a una storia più lineare e intrigante, rende The Witcher 2 un prodotto altamente godibile e ben realizzato, in grado di conquistare anche chi non è familiare con la saga di Geralt.

The Witcher 2: il rapporto tra Geralt e Ciri tra le montagne di Kaer Morhen

The Witcher 2 Cinematographe.it

La storia di The Witcher 2 riprende esattamente da dove era stata interrotta (se avete bisogno di rinfrescarvi la memoria, potete aiutarvi con il video recap di Netflix Italia). Convinto che Yennefer (Anya Chalotra) abbia perso la vita nella battaglia di Sodden, e con la guerra scatenata da Nilfgaard che incombe, Geralt di Rivia (Henry Cavill) porta la principessa Cirilla (Freya Allan) nel luogo più sicuro che conosce: è la sua casa d’infanzia, Kaer Morhen, dove è diventato strigo e dove lui e i suoi compagni passano l’inverno. Qui Ciri conoscerà Vesemir (Kim Bodnia), lo strigo più anziano ed esperto, e il gruppo di strighi con cui Geralt è cresciuto. Mentre i re, gli elfi, gli umani e i demoni del continente lottano per la supremazia nel mondo esterno, Geralt deve addestrare la giovane principessa in modo che sappia difendersi, ma anche proteggere la ragazza da qualcosa di molto più pericoloso: il misterioso potere sconosciuto che le arde dentro.

La linea temporale lineare e i rapporti umani rendono The Witcher 2 una storia più intensa e coinvolgente

The Witcher 2 Cinematographe.it

Una delle critiche principali che era stata mossa alla prima stagione di The Witcher è stata la linea temporale frammentaria, che portava la storia a continui salti tra passato, presente e futuro. In realtà era una struttura ricalcata ai primi due libri – le raccolte di racconti Il guardiano degli innocenti e La spada del destino – ugualmente frammentari, ma poteva essere difficile da seguire per i non appassionati di fantasy e per chi non era già familiare con la saga letteraria dello strigo, o con i videogiochi da essa tratti. The Witcher 2 sistema questa problematica e torna a narrare la storia di Geralt e Ciri in modo lineare e senza altri salti, perché le vicende che il pubblico vedrà rappresentate sono quelle de Il sangue degli elfi, primo romanzo effettivo della storia. Questo vuol dire anche che ci sarà la possibilità di esplorare meglio la psicologia dei personaggi e i loro rapporti umani: da qui in poi i legami affettivi sono ciò intorno a cui ruota tutta la vicenda, in particolare il rapporto tra Geralt e Ciri, che diventerà sempre più simile a un rapporto padre-figlia. Ma non solo. La giovane principessa dai poteri sconosciuti stringerà legami anche con Yennefer e con Triss Merigold (Anna Shaffer), la maga dai capelli rossi che finalmente in questa seconda stagione è più simile a come è descritta nei libri.

Nella seconda parte di The Witcher il pubblico conoscerà anche meglio la storia di Geralt, proprio grazie al suo arrivo a Kaer Morhen, la casa della sua razza dove ci sono i suoi compagni, che considera la sua famiglia, e il suo padre putativo, Vesemir. Interessante anche vedere e capire come Ciri interagirà con questo ambiente, come gli strighi la aiuteranno a formarsi sia dal punto di vista dell’addestramento fisico sia dal punto di vista caratteriale. Ciri desidererà fortemente diventare una striga, ma di donne-witcher non ne sono mai esiste, principalmente per motivi fisiologici. La ragazza quindi troverà a dover affrontare anche questa sfida, oltre a quella di capire chi è e di sfuggire a chi vuole catturarla. Proprio in questa ottica nella stagione entrerà in scena un’altra ambientazione molto importante della saga: il Tempio di Melitele, la casa di Nenneke (Adjoa Andoh), sacerdotessa fondamentale per la storia di Geralt e per quella di Ciri. The Witcher 2 introduce anche il nuovo personaggio di Dijkstra (Graham McTavish), fondamentale per gli sviluppi futuri della storia, e quello di Rience (Chris Fulton), anche lui a lungo parte della storia futura.

Una storia dalle tinte dark, con combattimenti spettacolari e un livello tecnico nettamente migliorato

The Witcher 2 Cinematographe.it

La seconda critica che era stata mossa a The Witcher era legata al compartimento visivo, spesso considerato non proprio all’altezza di un prodotto fantasy di questa portata. Anche questo difetto è stato sistemato in The Witcher 2: complice un notevole aumento del budget di produzione, già da un primo sguardo si vede come tutto sia nettamente migliorato. A partire dalla CGI dei mostri e delle creature grottesche che popolano il mondo di The Witcher, realizzati molto meglio e decisamente più credibili. Il miglioramento tecnico ha coinvolto anche la regia, che riesce a dare il suo meglio soprattutto nelle sequenze d’azione: i combattimenti sono coinvolgenti e anche discretamente splatter, ma anche le scene di addestramento di Ciri sono realizzati in modo mozzafiato. Anche la fotografia ha fatto un bel passo in avanti, e complice la stagione invernale che incombe sui protagonisti, ha creato un’atmosfera ancora più cupa e gotica, rendendo The Witcher 2 una storia dark proprio come è il suo corrispettivo letterario.

In conclusione, The Witcher 2 è un prodotto tecnicamente superiore alla prima stagione, più coinvolgente anche dal punto di vista della storia. Grazie alla narrazione lineare è una stagione più immersiva, che risulterà facile da seguire a chi non è esperto di fantasy e farà appassionare ancora di più i fan della storia di Geralt di Rivia.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.8