The Last of Us: recensione finale della stupenda serie con Pedro Pascal

Il season finale di The Last of Us conferma la bellezza dello show e il talento di Pascal e soprattutto di Bella Ramsey

Siamo giunti all’ultimo episodio di The Last of Us, a quell’atteso finale in cui molto viene messo in campo per il futuro. I fan del videogioco hanno potuto constatare ancora una volta la fedeltà al materiale originale, mentre i neofiti si sono dovuti confrontare con risvolti narrativi dai molteplici quesiti etici. Questa la forza spiazzante del gioco e ora della serie, che è andata oltre la mera scopiazzatura. Il citazionismo non è mai fine a sé stesso, il fan service non è mai un mezzo per accontentare il pubblico, ma un modo per omaggiare la storia.

Leggi anche The Last of Us, Craig Mazin chiarisce “la Stagione 2 è diversa da The Last of Us Parte 2”

Look for the Light – questo il titolo del season finale – va ad accentuare e cementificare quanto visto fino ad ora. Quella di The Last of Us non è una storia sugli zombie ma sull’essere umano, sui rapporti e le sfide che questi devono affrontare in un mondo allo sbaraglio. Il racconto di Craig Mazin e Neil Druckmann accentua il conflitto interiore dei personaggi, la loro morale e loro scelte. La linearità della narrazione, vicina al videogioco, trovo maggiore accentuazione nella recitazione, traino dell’intera serie. Pedro Pascal e Bella Ramsey vanno oltre il proprio ruolo, portando in scena dei personaggi così vividi da sembrare reali.

The Last of Us: recensione finale; Cinematographe.it

La profondità della performance di Ramsey ci restituisce una Ellie carica di emozioni contrastanti e di cui si deduce tutto l’amore per Joel, un padre putativo. Allo stesso modo Pascal riesce ad incanalare in pochi, granitici sguardi la struggente scelta che compirà alla fine dell’episodio. The Last of Us si conferma ancora una volta lo spartiacque tra le vecchie e nuove modalità con cui dar forma all’adattamento di un videogioco. È tutto qui, racchiuso in nove episodi, capaci di andare oltre il semplice paragone e attestarsi come prodotto seriale d’eccezione. Dopo una tale esperienza l’attesa per la seconda stagione si rivelerà una vera sfida per tutti coloro che hanno apprezzato la serie.

The Last of Us e la corsa verso il finale

The Last of Us: Bella Ramsey è Ellie nell'ultimo episodio di The Last fo Us; Cinamtographe.it

Dopo gli sconvolgenti eventi del penultimo episodio, la serie conclude questo primo viaggio di Joel ed Ellie. Look for the Light si presenta come la diretta conseguenza di quanto visto precedentemente, lo si riscontra nell’atteggiamento dei due protagonisti. Da notare il collegamento con i primi episodi, creando così una narrazione circolare in cui i ruoli vengono ribaltati. All’inizio della stagione vedevamo un silenzioso Joel fare i conti con la sboccata parlantina di Ellie, vista più come un mezzo per un fine che come persona. All’inizio del season finale è invece Ellie quella taciturna, chiusa nei propri pensieri, mentre Joel cerca di far breccia nel suo cuore.

I due ritrovano nuovamente la loro unione, in quella conferma ultima in cui Joel si apre totalmente alla ragazza, facendole intuire ciò che rappresenta per lui: una figlia. Lo stesso vale per Ellie che nella sua vita ha visto morire ogni persona che abbia amato e le sia stata vicina. Tale aspetto era ormai assodato da qualche tempo, ma mai in questa forma, mai in questo confronto recitato splendidamente dai due interpreti. Ritornano le freddure del libro di Ellie, la volontà di Joel ad insegnarle a suonare la chitarra, insomma tutti quegli elementi che dal videogioco sono arrivati alla trasposizione; non ultimo l’incontro con una giraffa.

Bella Ramsey è Ellie nella serie HBO; Cinematographe.it

Purtroppo la vita nel mondo di The Last of Us è fatta di scelte difficili, le stesse che i due protagonisti dovranno prendere verso il finale. La missione è quella di arrivare dalle Luci e così creare un vaccino contro il virus fungino. Tuttavia, ciò che scopriremo è che non è così semplice e i risvolti saranno tutt’altro che imbottigliabili in una dicotomia tra bene e male, giusto e sbagliato. Queste elementi passano totalmente in secondo piano, perché parliamo di esseri umani, mossi da emozioni così forti da prevalere su ogni scelta pragmatica. Questa è la bellezza delle sfumature e di personaggi complessi e profondi.

La scelta di Joel e il destino di Ellie [SPOILER]

Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni di Joel ed Ellie; Cinematographe.it

Partiamo subito da questo: Joel condanna l’umanità tutta pur di salvare Ellie. Quando i protagonisti vengono trovati dalle Luci, l’uomo dovrà confrontarsi con il loro capo, Marlene. Quest’ultima gli svelerà che, per poter creare un vaccino, dovranno rimuovere parte dell’infezione del Cordyceps dal cervello di Ellie causandone inevitabilmente la morte. Joel dovrà così scegliere se dare una speranza al genere umano o perdere un’altra figlia. Inoltre, Marlene fa intendere a Joel come la condizione di Ellie sia unica e irripetibile e che l’unica salvezza si trovi propri lì.

Tuttavia, è di Joel che stiamo parlando. Fin dai primi episodi di The Last of Us sono state chiare le sfumature etiche nel quale si muove l’uomo. Non si fa scrupoli ad uccidere un’altra persona o a torturala. Egli non è né un santo né un eroe, è un uomo con un talento e quel talento è uccidere. Ecco, ora ad uomo del genere togliamo l’unica cosa per la quale ritiene di dover vivere, una figura che lentamente ha accettato come figlia, cosa ne può uscir fuori? Niente di buono, almeno per chi si troverà davanti al suo passaggio.

The Last of Us: Pedro Pascal in azione nell'ultimo episodio; Cinematographe.it

Prima abbiamo accennato ad una scelta, ma in realtà Joel non è assalito dal dubbio neanche per un momento. Appena ne ha l’occasione fa piazza pulita di ogni singolo membro dell’organizzazione, interrompe l’operazione di Ellie e fugge con lei in braccio. Il tutto ripreso esattamente come nel videogioco, per quanto contratto all’interno del minutaggio di una puntata. Come dicevamo, non ci sono né buoni e né cattivi, ma persone mosse da ciò che ritengono giusto. Le Luci vorrebbero salvare il genere umano ad ogni costo, anche se questo vuol dire uccidere una ragazzina innocente.

The Last of Us non è solo un’ottima trasposizione

Marlene, interpretata da Merle Dandridge; Cinematographe.it

Ciò che compie Joel è un vero e proprio massacro, si fa giudice, giuria e boia. In un altro prodotto tutto ciò sarebbe stato smorzato da una certa moralità e magari il protagonista avrebbe lasciato vivo qualcuno, magari soltanto legandolo. Invece no, questa è la HBO e il protagonista moralista non ci piace. Pedro Pascal si macchia le mani, le braccia e tutto il corpo di sangue. Firma la propria condanna a marcire all’inferno e lo fa per amore. È anche costretto a mentire alla persona amata, a quella nuova figlia. Le fa credere che ci siano altri come lei e che il sogno di un vaccino era soltanto una favola, un’illusione.

Dal canto suo Ellie sembra non credere del tutto all’uomo e queste probabilmente saranno le basi per la seconda stagione di The Last of Us. Come sappiamo, il secondo capitolo del videogioco si è dimostrato molto più violento e oscuro del precedente. Vediamo tutto un nuovo lato di Ellie che qui è stato soltanto accennato. I nostri protagonisti di muoveranno nel fango, che sia per una vendetta o per amore. Un amore corrotto quanto gli zombie, deformato dall’apocalisse in cui vivono i personaggi.

Ashley Johnson nei panni della madre di Ellie; Cinematographe.it

Tornando al season finale, abbiamo parlato di come la performance di Ramsey quanto di Pascal valgano gran parte della riuscita dello show. In parallelo si muove una colonna sonora tratta direttamente dal videogioco, una regia intelligente e una fotografia graffiante. Funzionale al racconto anche il flashback sulla nascita di Ellie, da cui poi si diramerà il dilemma di Marlene. Ogni aspetto si muove in sincro, quasi come fosse una mente collettiva. The Last of Us è riuscito laddove in molti hanno fallito, ridato speranza ai fan dei videogiochi ed emozionato tutti coloro che volevano immergersi in un racconto maturo, intimo e ben scritto.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 4
Emozione - 4.5

4.3