Sorelle sbagliate: recensione della serie thriller Prime Video
Un cast irripetibile è al centro della serie tv di Prime Video Sorelle sbagliate, divisa in otto episodi e disponibile sulla piattaforma dal 29 maggio 2025. Protagoniste due straordinarie Jessica Biel ed Elizabeth Banks, due figure diverse e opposte e che in comune sembrano non avere nulla. Non sono da meno tutti gli altri attori: Kim Dickens nel ruolo di una poliziotta che si rivela l’unica vicino alla verità, Corey Stoll nei panni dell’affascinante e conteso marito di Chloe, per non parlare di Maxwell Acee Donovan che interpreta l’adolescente Ethan, figlio di Chloe e Adam e che, come ogni adolescente, cerca di capire se stesso e se le sue azioni lo definiscono davvero. Perfetti, in parte e legati alle varie storyline anche gli attori Gloria Reuben, Matthew Modine, Lorraine Toussaint, Bobby Naderi e Gabriel Sloyer. Sorelle sbagliate riesce a rende ognuno essenziale alla storia, senza il quale apporto lo show di Prime Video non sarebbe stato lo stesso. La regia è affidata nei vari episodi a Craig Gillespie, che mai delude, a Leslie Hope, Azazel Jacobs, Dawn Wilkinson e Steph Laing. La serie tv è basato sul romanzo, dal titolo omonimo, scritto da Alafair S. Burke, e autrice di oltre quindici opere, tra cui due serie di romanzi polizieschi.
Sorelle sbagliate è un crime, un thriller, un legal drama e un’ottima serie in tutte le sue forme
La Chloe di Jessica Biel ha una vita da sogno: un marito perfetto che la ama e sostiene, un figlio adolescente che la ammira e presenzia agli eventi che celebrano il suo operato e una cerchia di amiche e colleghe che la vedono come un modello e un esempio da emulare. Donne che le ripetono, ogni giorno, quanto le siano grate. Ma il suo essere un personaggio pubblico, a capo di una redazione chiamata The Real Thing la rende, giorno dopo giorno, bersaglio di haters e di commenti velenosi sui social, con tanto di minacce di morte e disgustosi pacchi inviati direttamente a casa sua. Quando Adam, il marito, viene brutalmente assassinato, i sospetti ricadono su chi gli era più vicino. La moglie Chloe e il figlio Ethan. I segreti che Chloe aveva cercato di tenere nascosti vengono così rivelati e, come ci si poteva aspettare, anche le vite più perfette, non lo sono mai del tutto.
Questo è l’incipit di Sorelle sbagliate, che funziona maggiormente nel suo titolo originale The better sister. Una serie tv molto attenta a non essere eccessivamente nessuno dei generi che la compongono. È senza dubbio un crime e ci sono vari punti di contatto con il detection, ma è anche un legal drama, perché il processo sarà centrare nelle puntate intermedie. Più di tutto è però una storia di legami e dinamiche familiari. Dove queste sono tossiche e irrequiete, scalfite e consumate dall’aggressività e dalla violenza. Jessica Biel ed Elizabeth Banks sono volto, corpo e anima di figure ambigue, doppie, i cui intenti sono equivoci e vaghi. E l’unica certezza è la ricerca della verità nel momento in cui ad essere in pericolo è chi amano di più. Nessuna delle due riesce a sostenere l’altra, non c’è odio, ma riluttanza, sdegno e accanimento. Eppure qualcosa le unisce, e nulla ha a che fare con il legame di parentela.
Tra colpevoli, innocenti e sospettati, la verità in Sorelle sbagliate non è una sola
La serie tv di Prime Video è un continuo di indizi che, nel corso delle puntate, si moltiplicano e si complicano. E niente porta poi realmente a quella reale conclusione che è del tutto imprevedibile. Dove l’unione fa la forza e l’universo femminile usa tutte le sue carte per ottenere ciò che vuole. Nel tentativo di salvare chi è vittima di un danno che ha assorbito negli anni, Chloe e Nicky cercano di ricordare le due sorelle bambine che erano. Il loro apparire false, indefinite e dagli intenti poco chiari si esplica e convince; mentre si cerca di capire cosa nascondano, è nel colpo di scena più inaspettato che il segreto più eclatante viene finalmente svelato. Le rivelazioni sconvolgenti infatti in Sorelle sbagliate non mancano. C’è qualcosa di torbido nella mascolinità tossica che pian piano sembra riguardare la maggior parte degli uomini presenti: ossessivi, maschilisti, violenti e arrivisti, ma anche del tutto sprovveduti, ingenui, superficiali e ignari.
La sceneggiatura è asciutta, essenziale e nelle poche battute, in quei litigi effimeri e fugaci tra le due sorelle, c’è tutto il loro passato difficile, l’incapacità di definire il proprio rapporto fuori da una zona di rabbia e rancore, c’è tutto il male che si sono fatte l’un l’altra. Un male silenzioso, un contrasto incrementato da un distacco che le ha tenute lontane, covando risentimento e dubbio, tra domande e risposte che non avevano il coraggio di porsi o darsi. E anche nella fotografia c’è l’antitesi e la diversità delle due vite, delle quali le due donne sono colonne portanti. Nucleo, cardine e cuore di storie che rischiano di ripetersi. La vita di Chloe è algida, distaccata, quasi impersonale, e per quanto netti e ben definiti, i colori sono freddi e le stesse espressioni sono glaciali, strette, compresse; il bianco non è un bianco chiaro, il nero è l’eleganza che va mostrata, il grigio, e le sue varianti, dominano le scene.
L’apparenza inganna sempre e credere a ciò che si vede è meravigliosamente più facile
Gli stessi capelli e la stessa pettinatura di Jessica Biel, sono asettici, di un castano scuro e spento. Mentre la vita di Nicky, interpretata da Elizabeth Banks, è più colorata, meno uguale a se stessa, più calda e scomposta. Nicky appare, nel passato e nel presente, più vivace, turbolenta, a volte irrequieta, capace di insultare, rispondere a tono e accendere le conversazioni. I suoi capelli, di un biondo miele, sono mossi, ondulati, morbidi e anche loro danno movimento a scene dove dominano invece l’azzurro e il giallo, con una nota di colore che rende il nero, il grigio e il blu meno gelido, come è invece l’impatto rispetto alle sequenze dove Chloe e la sua vita apparentemente perfetta sono protagoniste. Entrambe le sorelle hanno però continui fantasmi che tra allucinazioni, sogni e ricordi le perseguitano senza mai liberarle: il tradimento di Chloe, la complessa e nociva figura del loro padre, l’incidente di Nicky che ha coinvolto un Ethan bambino.
Sorelle sbagliate: valutazione e conclusione
Sorelle sbagliate è un crime thriller che, nonostante qualche perplessità iniziale, riesce ad agganciare il suo pubblico in entrambe le storie che racconta: quella delle due sorelle e quella dell’omicidio. Mentre il “cosa è accaduto” perde d’importanza, acquista spessore il “perché è accaduto”. E le motivazioni riescono a presentare, anche nelle vittime, una doppiezza che si tratta e infierisce in un altro tema che la serie tv non lascia da parte. E cioè il mondo dei social. È secondario, o almeno lo sembra, ma non lo è. L’opinione pubblica, il web dove mai nulla scompare del tutto, non ammissibile in tribunale, ma capace di marchiare davvero a vita una persona. E che in Sorelle sbagliate è vantaggio e svantaggio continuo. All’inizio le minacce, i commenti ai limiti della malvagità, articoli che dipingono le due donne come due personalità mostruose; poi quello stesso mondo diventa il terreno perfetto per raggiunge il proprio obiettivo. Un obiettivo che deve per forza però lasciare indietro qualcuno.