Skam Italia – Stagione 4: recensione della serie TV

Il racconto di crescita dei musulmani di seconda generazione in Italia.

Il momento tanto atteso è arrivato: su Netflix e TIMvision, dal 15 maggio 2020 sono tornati Eva, Giovanni, Filippo, Silvia, Federica, Martino, Niccolò e Sana, ed è proprio su quest’ultima che si concentra Skam Italia 4 che racconta una realtà poco conosciuta, quella dei musulmani di seconda generazione – si sono avvalsi come consulente della scrittrice e consigliera comunale Sumaya Abdel Qader. Skam Italia, remake dell’omonima serie teen norvegese, creata e diretta da Ludovico Bessegato, narra senza tabù e timori le vite di un gruppo di adolescenti che sembrano avere ben poco in comune ma poi emerge il punto di congiunzione: l’essere ritenuti per qualche motivi “ultimi” dalla loro “società” (la scuola). Dopo le storie di Eva e Giovanni (prima stagione), di Martino e Niccolò (seconda stagione) e di Eleonora e Edoardo (terza stagione), la quarta stagione si concentra su Sana, la giovane italo-tunisina di fede musulmana, schietta, intelligente, motivata e determinata, con 10 episodi che portano lo spettatore a scoprire il lato più intimo e nascosto di uno dei personaggi più misteriosi della serie.

Skam Italia 4: una serie che racconta i ragazzi di oggi

Skam Italia 4 - Cinematographe.it

Skam Italia narra la crisi dell’adolescente, i momenti di paura che attanagliano la vita di chi spesso si sente solo, disperato, e anche quelli di gioia, brevissima, questione di istanti, sviscera i grandi nodi che fanno di questa serie uno dei racconti più lucidi e reali del giovane moderno. Uno dei punti di forza di Skam è quello di saper portare gli spettatori adolescenti e non in uno dei periodi più belli, complessi e affascinanti nella vita dei più giovani; chi guarda è portato a ricordarsi o a vivere su piccolo schermo i propri giorni, riportare alla memoria le feste, i primi amori, le delusioni, l’amicizia quella che sembra eterna e viscerale ma è fatta anche di tradimenti, invidie, liti feroci per poi ritrovarsi più uniti di prima. Skam Italia, dalla prima stagione, ha avuto la capacità di mostrare, in maniera leggera e profonda insieme, quel senso di inadeguatezza che l’adolescente ha, quel sentirsi fortissimo e fragilissimo nello stesso istante, al centro del mondo (la scuola, il gruppo di amicizia) anche se in realtà ne è solo una piccola, infinitesimale, parte. Il gruppo di protagonisti dello show è colto in tutte le sue sfaccettature in modo da consegnare il quadro del giovane d’oggi che spesso ha paura, mente, tradisce, ama follemente e lo fa attraverso un microcosmo di amici, guardati da vari punti vista, che nel corso delle stagioni si sono rivelati allo spettatore ancora più chiaramente; appaiono ingenui, profondi, superficiali, ridicoli mentre discutono temi importantissimi: il bullismo, l’abuso sessuale, il revenge porn, i disturbi alimentari, l’omofobia, il razzismo, la discriminazione religiosa.

Skam Italia 4: Sana, un personaggio in bilico tra due culture

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Questa quarta stagione mostra Sana e il suo disagio, quella che “fa paura” perché sicura, brava a scuola, ligia al dovere, severa nonostante la sua giovane età. Non si tira mai indietro Sana, con i suoi occhi grandi da cui vede un mondo che non sempre le piace, con cui deve scendere a patti per “andare avanti”, coperta con l’hijab che la depotenzia spesso di fronte agli altri ma che a lei dà molta forza. Ma è facile essere diversa dagli altri in un mondo in cui è più semplice rientrare nella massa? Cosa vuol dire essere una ragazza che fa parte della comunità islamica dopo l’undici settembre? Vuol dire inciampare nelle battute della gente, ascoltare discorsi per nulla lusinghieri, doversi scusare perché si vive secondo una diversa religione e cultura.

Sana è combattuta tra due tradizioni, due culture, due mondi: da un lato c’è l’occidente, ci sono le sue amiche, le feste, le bevande alcoliche e i racconti sul sesso e sui ragazzi, sulle libertà che hanno Eva, Eleonora, Silvia e Federica; dall’altro c’è l’islam, ci sono i precetti della fede religiosa che lei segue essendo praticante, le preghiere scandite da un’applicazione sul cellulare che le ricorda che è il momento, le aspettative della sua famiglia e della comunità islamica e a cascata le idee che gli altri hanno a causa della comunità di cui fa parte. Questo è un dissidio che non può non trovare sfoghi, non può non esplodere in un modo o nell’altro ed è ciò che accade in queste dieci puntate; l’apparente equilibrio che Sana mostra agli altri non è quello che ha dentro: lei è conosciuta a scuola come OSana Bin Laden e sui social fioccano i meme che la ritraggono terrorista solo per gli abiti che indossa ed è difficile rimanere indifferenti. È impossibile rimanere indifferenti di fronte agli sguardi delle persone, alle proprie amiche che credono che siano i tuoi genitori a importi un certo comportamento (la partecipazione o meno al viaggio che il gruppo di amiche voleva fare in Grecia) e invece sei tu che vuoi vivere secondo la tua religione. La quarta stagione fa una scelta coraggiosa, al centro della vita di Sana c’è la religione che non è un semplice accessorio, ma una parte importante della sua esistenza: rispetta il Ramadan, segue e crede, e questo permette di mostrare al pubblico un mondo lontano spesso guardato con pregiudizio.

Tutto crolla, puntata dopo puntata, proprio perché non si può tenere ogni cosa insieme: l’amore per Malik, un amico di suo fratello, le amiche che ti mettono da parte, i genitori che si aspettano da te qualcosa che tu non puoi dare, la scuola che etichetta per forze di cose. La giovane fino a quando è nel suo “ghetto” auto-imposto, per non venire ferita diventa crudele, attacca, non capisce più le sue amiche e continua a scappare da Malik che tanto le piace ma che rappresenta l’ignoto e una terra inesplorata che può spaventare.

Skam Italia 4: il racconto del disagio nella serie TIMvisione e Neflix

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Alle prese con la prima cotta, gli ultimi mesi di liceo e il tanto atteso viaggio della maturità, Sana si mostra per quello che è: una ragazza fragile, delicata, ancora più bella senza tutte quelle rigide impalcature che aveva indossato per proteggersi dalla cattiveria degli altri. C’è nella sua storia, come in quelle dei personaggi che l’hanno preceduta, la paura, quella di non essere compresa, di essere fuori dalla norma, e questo timore si fa preciso e personale: Sana non vuole che gli altri pensino che sia sottomessa perché porta il velo (per lei è una scelta femminista), è stufa di dover essere la più brava, la più diligente perché lei è “diversa”, è stanca che la sua vita sia differente in quanto donna da quella di suo fratello. Uno dei momenti più importanti che segna la svolta è il dialogo con Martino, per la prima vota confessa a qualcuno di soffrire, di stare male, di sentirsi sola, senza un amico, di sentirsi a metà, non completamente italiana ma neppure musulmana; e il ragazzo che subisce lo stesso trattamento dagli altri perché omosessuale le dice:

“Se noi vogliamo fargli capire le nostre differenze, dobbiamo dare risposte intelligenti alle loro domande stupide. Sennò loro continuano a dare risposte stupide alle loro domande e così non ci capiremo mai”

E così le chiede di parlare, di parlare del velo, delle preghiere, dimostrando che uno dei primi problemi del vivere in “comunità” è la mancanza di dialogo e la conseguente ignoranza dovuta ai silenzi: la possono toccare? lei può avere rapporti prima del matrimonio? come sono i suoi capelli sotto il velo? Le risposte a tutte queste domande possono avvicinare e rendere meno distanti due culture che spesso a causa di “cattivi maestri” si definiscono nemiche.

Il dialogo tra Martino e Sana dimostra che può esistere un “luogo felice” in cui il dialogo, lo spiegarsi, il domandarsi e il rispondersi diventano compagni e alleati.

Skam Italia 4: una storia d’amore utile a tirare fuori i lati nascosti dei personaggi

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Skam Italia 4 è un racconto di autodeterminazione, di crescita che rende Sana consapevole di ciò che è e di ciò che vuole essere; alla fine di questo percorso doloroso, difficile, comprende che l’amore e l’amicizia sono elementi fondamentali della vita e che lei ha compiuti passi importanti per la maturazione. La storia d’amore come capita sempre nella serie è strumento per portare alla luce i lati più nascosti dei protagonisti ed è interessante vedere come Sana si scopra innamorata, di come guarda Malik e di come si faccia bella per lui (la scelta del velo più bello).

Skam Italia 4 grazie a Sana apre uno squarcio inedito e mai retorico sulle difficoltà dei giovani di seconda generazione in una società in cui è ancora difficile parlare di una profonda integrazione e la serie si dimostra uno dei prodotti più interessanti, più originali del panorama contemporaneo, serie che riesce grazie ad un linguaggio semplice, leggero, a mostrarci gli adolescenti, sotto una luce reale.

Ci sono due possibilità adeguarsi al mondo, farsi cambiare dagli altri oppure accettarsi e aprirsi agli altri; proprio dopo questa scelta Sana finalmente trova stabilità può essere più tranquilla o almeno vivere nella più “completa” libertà.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.6