RIV4LI: recensione della serie TV Netflix

RIV4LI è una serie godibile che riesce a far ricordare allo spettatore cosa vuol dire essere preadolescente.

RIV4LI, la serie TV Netflix composta da dieci episodi e in uscita l’1 ottobre 2025, arriva a colmare quel vuoto che il mondo seriale ha per molto tempo lasciato. Se c’è infatti una fascia d’età che a lungo è stata affrontata è proprio quella degli adolescenti delle scuole medie (o secondaria di I grado che dir si voglia), non troppo piccoli e neppure grandi. Come raccontarli? Cosa raccontare loro? Se già la serie TV Di4ri ha affrontato questo mondo RIV4LI, la serie TV ideata e scritta da Simona Ercolani (insieme a Serena Cervoni, Mauro Uzzeo, Chiara Panedigrano, Sara Cavosi, Angelo Pastore, Ivan Russo) per la regia di Alessandro Celli, prodotta sempre da Stand by Me, arriva sulla piattaforma streaming per ampliare questo genere di narrazione.

RIV4LI: di cosa parla la serie TV Netflix rivolta agli adolescenti dlele scuole medie?

RIV4LI recensione cinematographe.it

RIV4LI racconta la vita della classe III D della Montalcini di Pisa. A gennaio, in classe, arriva Terry (Kartika Malavasi), un vero e proprio terremoto che lì, chiaramente, non ci vuole stare, ha lasciato la sua Roma, la sua migliore amica, la sua scuola, eppure è pronta a far parte di quel nuovo micro-macrocosmo non retrocedendo mai. La ragazza infatti, prima fa amicizia con Claudio (Samuele Carrino) e Dario (Edoardo Miulli), i “giusti” della scuola, poi con Marzia (Melissa Di Pasca), Paolo (Duccio Orlando) e Alessio (Joseph Figueroa), gli “sfigati” della classe. Divisi in gruppi rivali, dovranno imparare a stare insieme, a parlarsi e a “diventare grandi”.

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RIV4LI è una serie fresca, divertente, che rompe la quarta parete e arriva a noi spettatori con la forza di questi piccoli e grandi personaggi in crescita. Terry è coraggiosa, non ha paura di calpestare i piedi all’autorità, siano gli adulti o i giusti-bulli della scuola, lei è libera, intelligente, saggia, diventa amica di chi amici non ha, li protegge e insegna anche a loro un po’ di quel coraggio con cui lei vive. Terry, sola, si attornia di chi è solo e così Marzia, Paolo e Alessio assieme a lei, diventano gli outsider, quelli che gli insider non considerano, o forse considerano troppo. Marzia è la “secchiona” della scuola, Paolo è il figlio della preside – e quindi considerato una talpa -, Alessio è colui che è stato estromesso dagli outsider e non si sa il perché. Tutti loro hanno un motivo per non stare simpatici all’altra squadra ma, fin da subito, chi guarda sa da che parte stare, perché i belli, i giusti, perfetti, non sono sempre molto simpatici e chi in un momento della propria vita non è stato un ousider? 

I ragazzi e le ragazze vivono le loro giornate tra scuola e casa, sport e amici, app e musica, destreggiandosi tra i problemi – sempre questioni di vita o di morte – di ogni giorno, primo tra tutti il rapporto con gli adulti che spesso non capiscono il disagio insito nell’essere giovani.

Amore, amicizia e bullismo in una terza classe

La serie, lo dice fin dal titolo, parla di gruppi rivali appunto, ma quando un muro viene alzato per dividere fisicamente e realmente il loro “mondo”, le cose si fanno molto più complicate. Come sempre succede, di fronte ad un nemico più grande, insider e outsider dovranno dialogare, trovare in qualche modo un punto di congiunzione. Ce la faranno? Saranno in grado di parlarsi veramente? 

Diventare grande vuol dire nuove consapevolezze, lavorare insieme, essere alleati per un fine comune, ma non è semplice, anzi. Ciascuno di loro ha problemi, fragilità, dubbi, tipici dell’età, si scoprono ogni giorno di più e, nell’incontro con l’altro, imparano ad ascoltare e a parlare, a capire e a capirsi. 

Temi fondamentali sono amicizia e amore che spesso vanno di pari passo perché è inevitabile sempre, a maggior ragione quando si è giovanissimi. Amicizia vuol dire condividere, fidarsi, prendersi cura ed esserci sempre e comunque, ma vuole anche dire saper dire “ho sbagliato” e “mi dispiace”. Terry, Claudio e tutti gli altri, sbagliano, si mentono per il proprio bene o anche per quello degli altri. C’è spazio anche per l’amore, un sentimento che si cerca e si ricerca e, a quell’età, è uno spazio meraviglioso in cui si è disperatamente felici. Ciascuno di loro si dichiara, ammette i sentimenti che prova, li nasconde. 

RIV4LI parla ai ragazzi e alle ragazze, attraverso un cast giovane e brillante. Mostra quanto sia crudele il bullismo e il cyberbullismo, quanto si senta sola la vittima, senza strumenti per reagire, se la (piccola) società – la classe –  che le sta intorno non la sostiene. 

RIV4LI: valutazione e conclusione

RIV4LI è una serie godibile che riesce a farti ricordare cosa vuol dire essere preadolescente, è in grado di raccontare la grammatica dei sentimenti di questi ragazzi e di queste ragazze in cui è impossibile non riconoscersi. I dieci episodi sono una boccata d’aria fresca, anche grazie alla scrittura altrettanto fresca, nella serialità moderna, una fotografia delicata e ricca di sfumature, di un periodo, la preadolescenza, non sempre facile, rappresentano bene la geometria dei sentimenti di chi sta crescendo. 

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.4

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