Ragazzo divora universo: recensione della serie tv Netflix

Commovente, toccante ma anche ricca d'azione e misteri. Una storia di crescita, di affetti, di perdono e rinascita. Divorare l'universo non è un compito facile!

Un’altra serie che parla di famiglie disagiate, droga, criminalità e omicidi, qualcuno penserebbe. E invece no. Ragazzo divora universo, serie Netflix tratta dall’omonimo romanzo di Trent Dalton, è molto, molto di più. Toccante, ricca di spunti di riflessione ed una scrittura di alto livello. Lì nelle periferie di Brisbane, in Australia, dove la legge pare non arrivare e gli ultimi strati della catena sociale vi affollano, vi ha luogo una storia che fa male, che insegna a crescere e, a volte, a redimersi. Con il tempo che scorre inesorabilmente per tutti e non lascia scampo; e infine, che sia positivo o meno, il cambiamento arriva violentissimo e forse una vita migliore pare possibile. L’amore di una famiglia unita sotto il segno delle tragedie, che anche se non sempre vicina fisicamente esprime la sua influenza sotto ogni lato delle vicende del protagonista.

Ragazzo divora universo: un lungo viaggio durato più di 4 anni

Ragazzo divora universo - Cinematographe.it

Nelle zone remote di Brisbane sono gli anni 80′. Qui vive Eli Bell (Felix Cameron) di 13 anni insieme a suo fratello Gus (Lee Halley), apparentemente capace di prevedere il futuro, la madre Frances “Frankie” Bell (Phoebe Tonkin) e il patrigno Lyle Orlik (Travis Fimmel). Quest’ultimo dopo essersi ripulito, e aver fatto ripulire anche Frankie dalla droga, giura di non essere più tornato a spacciare eroina e di star cercando di essere una persona onesta e rispettabile, con lo scopo di offrire una vita migliore alla famiglia. Di ritorno dalla sua prima guida con un auto, insieme all’amico di famiglia e seconda figura paterna Slim Halliday (Bryan Brown), Eli sente Lyle chiedere a Slim di badare ai ragazzi quella sera poiché aveva da fare insieme alla moglie. Quando la madre e il patrigno tornano a casa Eli, dall’animo curioso e investigativo, chiede alla madre se ella abbia ricominciato a drogarsi insieme a Frankie. La risposta è negativa da entrambi. Durante la notte però, dopo che sono stati scoppiati dei fuochi d’artificio, Eli si accorge che il patrigno è uscito di casa con in mano una borsa frigorifera.

Il ragazzo così decide di seguirlo fino alla casa dove Slim è appena entrato; qui trova Darren Dang, un compagno di scuola vietnamita più grande e leggermente esaltato, che lo invita ad entrare minacciandolo con una katana. Nella casa Eli scopre che il patrigno ha ricominciato a spacciare. Anche non rispettando le promesse fatte, Lyle spiega al ragazzo che lo sta facendo solo per guadagnare abbastanza per togliere i ragazzi e la compagna dalla vita da reietti che conducono. Da qui in poi le vicende si faranno sempre più complesse e la faccenda si farà sanguinosa, portando Eli negli anni a fare cose fuori dagli schemi per salvaguardare la sua famiglia, vivendo traumi, crescendo e imparando cosa vuol dire essere al mondo.

L’automobile, il futuro e anche qualche sogno

Ragazzo divora universo - Cinematographe.it

Risulta difficile giudicare una grande serie, anche quando la si ha davanti. Ragazzo divora universo è quel prodotto che colpisce dritto al cuore e allo stomaco. Non ci si aspetta granché e poi dopo i primi episodi ci si ritrova incollati allo schermo, trascinati con violenza in una storia molto più complessa di quello che appare. È di pregevolissima esecuzione l’adattamento e la scrittura che è stata portata, con personaggi ricchi interiormente e sfaccettati con grande cura. Le battute, le citazioni e tutte quelle linee di dialogo che si intrecciano a strati, sono un grande tesoro che va custodito. Ci vuole sicuramente un attimo per interiorizzare la trama, non è assolutamente immediata. Come un motore, ha bisogno di scaldarsi bene prima di funzionare al meglio e così risulta la visione. Bisogna lasciarsi capovolgere dal divano e immedesimarsi in un angolo del mondo che non è familiare a molti. Paradossalmente questo discorso vale anche per la regia (Jocelyn Moorhouse e Bharat Nalluri) e la fotografia (Mark Wareham) in particolare, che si prendono il loro tempo e quegli acciacchi tecnici dei primi episodi (come luci non proprio entusiasmanti e poco realistiche, o tagli e inquadrature che convincono poco), vengono presto rimpiazzati da una direzione dell’immagine eccellente. Nulla di estremamente sbagliato anzi, la serie è godibile fin da subito, ma è con l’avanzare della storia che si capisce veramente cosa si sta guardando.

Pur non essendo un cast da urlo e di primissima categoria, le interpretazioni si fanno rispettare e restano uno dei punti forti della serie. Molti probabilmente guarderanno la serie solo per la presenza di Travis Fimmel, già molto conosciuto per il suo ruolo di Ragnar nella serie Vikings, ma è bene sapere che a partire dal protagonista 13enne, poi sostituito da Zac Burgess dopo il timeskip, i ruoli che brillano sono ben altri. Infatti, ed un esempio lampante può essere la Frankie di Phoebe Tonkin, i personaggi che colpiscono di più sono proprio quelli che non ci si aspetta. Certo la media è alta, ma bisogna dire che nei ruoli più marginali manca un po’ d’inventiva e colore nella recitazione.

Ragazzo divora universo: valutazione e conclusione

Il futuro nel Ragazzo divora universo non è mai limpido. Le soluzioni facili non esistono e le scelte hanno sempre un peso mortale che bisogna essere pronti a portare con se. Il personaggio di Gus, che con i suoi disegni riesce a immortalare frammenti di futuro, ci insegna che l’inevitabile è un concetto di cui è impossibile cercare ragione. Tutto accade in base alle nostre azioni, nulla è dovuto e la storia può cambiare da un momento all’altro. La forte impressione che da questa serie è che possiamo imparare da chiunque, sia da chi sbaglia e da chi fa bene. Non esistono solo buoni e cattivi, perché anche chi ha fatto del male può trarre insegnamento dai suoi errori e anche chi fa del bene può farlo con secondi fini. E quindi qualcuno vince alla fine dei giochi? No, in realtà no. Si vive con ciò che si ha, con i propri mezzi e le proprie forze e se le cose si fanno con nobile volontà, molto probabilmente prima o poi si riceverà qualcosa.

Non è una serie per tutti. Alcune scene sono faticose da vedere per via della crudità con la quale si svolge la storia, ma se si riesce a superare quell’attimo di agitazione, magari nausea o eccessivo coinvolgimento emotivo, la ricompensa sarà un prodotto prezioso che dopo ogni episodio lascerà sicuramente una riflessione a coloro che cercheranno di leggere fra le righe e imparare qualcosa. Disponibile su Netflix dall’11 Gennaio 2024.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 5

4.3

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