Panic: recensione della serie TV Amazon Prime

Una serie sulla paura insita in ognuno di noi, con tantissimi punti a suo favore.

Tutti abbiamo paura, fa parte della vita come fa parte della vita tentare di superarla. Intorno alla paura ruota la serie, su Amazon Prime Video dal 28 maggio 2021, Panic, tratta dal romanzo young adult di Lauren Olivier in cui si racconta di Heather, e dei suoi amici di sempre, Natalie, Bishop, compagni di scuola e di avventure. Sono all’ultimo anno di liceo, è tempo di pensare al futuro; ma è difficile pensare al domani quando i soldi scarseggiano e devi fare tutto da sola. Questo è il caso di Heather, che decide di partecipare al “gioco” Panic, appunto, una sorta di enorme rito di passaggio che coinvolge tutti i ragazzi della sua età. C’è solo una regola: non farsi prendere dal panico. Narrano questo i dieci episodi di Panic.

Panic: il rito di passaggio in chiave moderna

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Carp, Texas. Heather (Olivia Welch) e gli altri non vedono l’ora di scappare, uscire dal loro piccolo recinto e scoprire il mondo. Mentre per Natalie (Jessica Sula) e Bishop (Camron Jones), figli di famiglie benestanti, tutto è segnato, per Heather con una madre instabile, una sorellina piccola e ben poche possibilità economiche, le cose sono differenti. Da anni fa dei lavoretti e mette da parte le paghe per essere pronta al futuro. Tutto si complica quando la madre le prende i soldi da lei tanto sudati e mette in crisi Heather. C’è solo una possibilità, partecipare a Panic che le potrebbe far vincere molti soldi. Panic riscrive il tipico e classico rito di passaggio: non ci sono bambini portati nel bosco, lasciati in pericolo per vedere quanto e come riescono a sopravvivere, qui le cose sono più moderne, declinate negli anni 2000, ma non per questo meno difficili. Tutti i liceali che vogliono far parte della sfida devono sottostare a questo enorme gioco – le cui origini sono misteriose – per vincere e diventare grandi e in questo caso è ancora più spietato: solo uno vince.

I ragazzi di Carp, anno dopo anno, partecipano alla gara, che è costituita da una serie di prove con sé stessi e con gli altri. Ogni tappa di questo percorso, viene anticipata da indizi che portano il gruppo nel luogo in cui ci sarà l’ultimo incontro. C’è però una spada di Damocle che grava sulle loro teste: due ragazzi morti durante l’ultimo torneo e da quel giorno la polizia sta loro alle calcagna per chiudere il loro discutibile luna park.

Panic: un solo ordine, non avere paura

Ogni partecipante a Panic ha la sua buona motivazione per partecipare: Heather sogna un riscatto sociale, Natalie vuole intraprendere la carriera di attrice in California, Dodge è mosso da propositi di vendetta e Ray (Ray Nicholson) vuole dimostrare di essere il più forte. Ciascuno vuole abbandonare la cittadina o vuole dimostrare qualcosa.

Il gioco, autofinanziato dai teenagers della città, ha inizio e lo spettatore capisce fin da subito che riserverà molte sorprese: le prove si fanno sempre più pericolose e mirano a mettere alla prova i concorrenti per farli crollare e abbandonare. La regola è quella di non avere paura, o almeno metterla da parte, e intanto i giudici organizzatori di cui non si conosce l’identità, decidono di sfruttare le più profonde fobie dei partecipanti – dalla paura degli spazi chiusi a quella di perdere qualcuno a cui vuoi bene -, mettendoli l’uno contro l’altro e facendo emergere i lati più oscuri di ciascuno. Heather, ormai, ha poco da perdere e si butta a capofitto in Panic, ha tante paure ma sa anche che senza la vittoria la sua intera esistenza avrà un solo sottotitolo: Carp.

Oltre ad Heather ci sono i suoi amici che si scopriranno mostrando i più nascosti segreti del loro animo. Panic è un modo per mettersi alla prova e conoscere i propri limiti e in seconda istanza vuole dire fare un viaggio dentro di sé e così crescere. Non basta, i ragazzi vogliono anche capire se la morte dei due partecipanti a Panic sia stata casuale o causata da qualcuno. Più le cose vanno avanti, più Heather ed i suoi si rendono conto che niente è come sembra e che dietro al gioco si nasconde altro, qualcuno che vuole determinare le vite dei ragazzi.

Un racconto d’amore, d’amicizia e di crescita

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Heather e gli altri vivono timori, speranze, provano i sentimenti di un “normale” gruppo di adolescenti. Panic infatti è anche un racconto d’amicizia, d’amore e di maturazione. Heather conosce l’amore, Ray (Ray Nicholson) che all’apparenza sembra un delinquente, uno di quei tipici ragazzi che indossano la maschera del bello e dannato, pronto a divertirsi con tutte le ragazze del paese, ma poi in realtà ha invece una vita difficile e un cuore d’oro. I due sembrano parlare la stessa lingua, si conoscono mentre giocano a Panic e si capiscono e lui riesce a vincere le ritrosie di lei, anche se non sarà facile superare cliché e schemi triti e ritriti. Sono invece gli amici di una vita, Nathalie e Bishop a stupirla negativamente: sembrano non credere in lei, sembrano giudicarla e mentirle. Heather mentre gioca al torneo si trova di fronte a una dura realtà con cui fare i conti.

Elemento interessante è anche la descrizione degli adulti, spesso piatti rispetto i più giovani, incapaci di dialogare e capire i propri figli, pensiamo allo sceriffo Cortez e a sua moglie, alla madre di Heather.

La serie mostra la vita dei protagonisti, caratterizzati bene – e questo è il mezzo attraverso cui lo spettatore riesce a sospendere l’incredulità e accettare anche le situazioni più strane -, mette in scena difficoltà, disagi, fragilità di ciascuno di loro: già dal punto di partenza i ragazzi non partecipano a Panic per sballarsi, per divertirsi e passare il tempo, lo fanno perché vogliono riscattarsi e affermarsi.

Panic: dieci episodi per raccontare i sentimenti base dell’essere umano

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La serie fa bene il suo lavoro, nonostante alcuni vuoti soprattutto negli episodi centrali, mette in scena un percorso di formazione intelligente che si allontana dai prodotti alla Hunger Games, riuscendo a raccontare la gioventù e la crescita in modo più interessante rispetto a Tredici. Panic è una serie che ha vari punti a suo favore – e anche qualche neo -, la semplicità della narrazione, un cast che interpreta al meglio il proprio ruolo, è un racconto che porta al centro i sentimenti base del sentire umano, amore, amicizia, voglia di riscatto e la paura, grande mostro che abita in un modo o nell’altro ciascun uomo e ciascuna donna di tutte le età.

Con questo racconto teen Panic riesce a narrare qualcosa di noi, dell’adolescenza, costruendo un’epopea fatta di un’eroina buona e coraggiosa che pensa al bene di chi ama, di un eroe che sembra un bullo ma che in realtà è un ragazzo dal cuore tenero e da un gruppo di amici che alla fine sono sempre comunque dalla tua parte.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.5