Outlander: Blood of my blood – recensione dei primi episodi

Su Sky Atlantic a partire dal 15 settembre 2025, lo show Outlander: Blood of my blood, prequel della serie tv Outlander.

Arriva in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV la serie prequel dell’acclamata Outlander, che dopo otto stagioni, sta per concludere il suo viaggio. Dal titolo Outlander: Blood of my blood lo show continua a raccontare un’epica storia d’amore, con protagonisti i genitori di Jamie e quelli di Claire. Al centro quindi i Fraser e i Beauchamp, che sappiamo cambieranno il corso della Storia. Nel cast, nel ruolo di personaggi principali, Harriet Slater interpreta Ellen MacKenzie, Hermione Corfield veste i panni di Julia Moriston, Jamie Roy interpreta Brian Fraser e Jeremy Irvine presta il volto a Henry Beauchamp. Ad affiancarli Rory Alexander, Tony Curran, Sam Retford, Séamus McLean Ross e Conor MacNeil. Ideata da Matthew B. Roberts in veste di showrunner e produttore esecutivo, e tratta dai romanzi di Diana Gabaldon, Outlander: Blood of my blood è composta da 10 episodi e andrà in onda in prima serata su Sky Atlantic a partire dal 15 settembre 2025 con un doppio appuntamento settimanale.

Outlander: Blood of my blood tra certezze e aspettative è il passato e il presente dei protagonisti di Outlander

Outlander: Blood of my blood - cinematographe.it

L’inizio di Outlander: Blood of my blood è sicuramente intrigante e mantiene quelli che erano gli standard della serie originale. Arricchisce quello che è il tema centrale e cioè la love story, che questa volta sono infatti due: quella tra Ellen e Brian nei primi del ‘700, genitori di Jamie, e quella tra Henry e Julia, genitori di Claire. Le due famiglie dei protagonisti di Outlander. Il prequel della serie tv Starz arriva poco prima della definitiva conclusione della serie tv originale che ha avuto un totale di otto stagioni. La scelta del casting rende anche le somiglianze tra i nuclei familiari credibili. La prima puntata fa entrare nel vivo della lotta di successione che interesserà l’intera stagione, facendo apparire per pochi secondi quei personaggi che si scoprirà poi esser tornati indietro nel tempo, presentandoli quindi come già inseriti in un contesto in cui, dopo lo sconcerto iniziale, hanno dovuto adattarsi a un’epoca dove il bisogno di protezione è urgenza vincolante per la sopravvivenza.

Precisa e ricca di dettagli la ricostruzione storica, che trabocca opportunamente iperbolica nei costumi, nel trucco e nelle acconciature, e forse meno nella scenografia, sostenuta e che, opportunamente, si adagia sulle location delle Highlands scozzesi, tra valli verdi, scogliere maestose, laghi cristallini, e una natura, che nei primi anni del ‘700 appare ancora più selvaggia e incommensurabile, piena di angoli misteriosi e aree dove la vegetazione è più fitta. Ma che come meta e termine ha sempre uno scenario sconfinato, mistico, drammatico e spettacolare. I castelli, o i palazzi, in base alle famiglie delle quali si tratta, si affacciano su ettari che continuano ad estendersi oltre l’orizzonte e che rendono la distanza tra i due protagonisti del primo dopoguerra ancora più immensa. Con informazioni, tragitti e collocazioni del tutto ignote. Nella riproduzione di un mondo dove caratteristiche e sfumature si sono trasformate, mantenendo il loro lato più selvatico e agreste, effigie di una natura incontaminata.

Cosa succederà e cosa potrebbe accadere

Outlander: Blood of my blood

Outlander: Blood of my blood introduce i personaggi, esponendo i fatti che porteranno la storia nel cuore della trama: passioni travolgenti, alleanze inderogabili, faide intuibili e unioni involontarie. L’amore nella Scozia del 18º secolo è una scintilla che scocca all’improvviso; quella al culmine della Prima guerra mondiale una corrispondenza epistolare e un legame maturato nel tempo, e i fan della serie originale sanno quanto queste due storie possano essere interconnesse tra loro. Per quanto però interessante sia l’inizio, è un po’ rallentato nell’esporre quello che è e sarà il racconto, perdendo di ritmo, con una serie di personaggi primari e secondari che sono comunque ben tratteggiati, non eccessivamente preconfezionati in quello che è un panorama arcaico, l’antica Età Georgiana della Storia britannica. A coinvolgere l’espediente, chiaro, del viaggio nel tempo che, come in Outlander, modifica la fisionomia dello show sul finale del pilot.

Outlander: Blood of my blood: valutazione e conclusione

Outlander: Blood of my blood

La regia di Outlander riprende dall’alto, con campi lunghissimi, proprio la vastità dei luoghi, le lunghe carovane di file di uomini e donne che si apprestano a incontri in luoghi lontani, o a partecipare a cerimonie dove è richiesta la presenza di un’intera comunità. Mentre con un montaggio serrato si inserisce, calandosi nella spietata guerra di trincea, tra sangue, fango e gas letali, dove ogni momento di respiro viene interrotto da spari, esplosioni o proiettili che sembrano vacanti, ma che si trasformano poi in un attacco non preannunciato. Scene alternate raccontano lo scambio di lettere tra i personaggi dell’epoca moderna. Mentre nella love story del ‘700 gli incontri segreti dopo un colpo di fulmine tradiscono ogni dubbio.

Sguardi pieni di invida e collera tra i capi delle varie famiglie preparano il terreno per quello che già si percepisce, nell’esitazione, essere uno scontro che sta per compiersi. La fotografia si concentra su cieli grigi e su un’atmosfera cupa, che in contrasto con il paesaggio suggestivo, presenta territori e ambienti tanto limpidi e intatti, quando incarnazione di una madre natura che, lei solo, può realmente regolare le intere esistenze degli abitanti. Brani strumentali romantici, non sempre in linea, ma prevedibili in una saga d’amore, eccedono leggermente. Mentre la recitazione, buona e semplice, si affida molto al dialogo e alla costruzione di figure ben delineate. Non ci resta che vedere cosa riusciranno a creare gli otto episodi successivi, con plot twist e cliffhanger che non sono mancati.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8