Ombre nell’acqua: recensione della serie crime di Netflix

Disponibile su Netflix a partire dal 6 giugno 2025, Ombre nell'acqua è una serie tv crime introspettiva ambientata in Australia.

Ombre nell’acqua, serie Netflix disponibile sulla piattaforma streaming dal 6 giugno 2025 con i suoi sei episodi è un crime drama sui generis, come molti dei crime in circolazione da alcuni anni. Le indagini infatti, anche in Ombre nell’acqua, sono incipit e parte di racconto, ma non sono nè il centro nè il fulcro della serie. Scritto da Tony Ayres e basato sul romanzo di Jane Harper la serie Netflix si sofferma a delineare minuziosamente la psicologia dei suoi personaggi, già distrutti da un passato che li unisce, ma in realtà li divide. Con un ottimo cast dove spiccano le interpretazioni di Robyn Malcolm e Charlie Vickers, Ombre nell’acqua non è uno show eccezionale e neanche uno dei migliori crime della piattaforma, ma gli episodi, salvo qualche momento di passaggio, si seguono e scorrono nel narrare tutti i turbamenti più irrequieti dell’animo dei protagonisti.

L’ambientazione sovrana di Ombre nell’acqua riesce a catturare l’attenzione sin dalla primissima inquadratura

Ombre nell'acqua - cinematographe.it

Grotte proibite, scogliere della morte e correnti marine che non possono essere fermate: così si apre Ombre nell’acqua. Nel tentativo di salvare il giovane Kieran, due ragazzi hanno trovato la morte, tra cui il fratello di Kieran. Un incipit che coinvolge da subito e che, con un salto di quindici anni, è la dimostrazione di quanto quel trauma è ancora vivido, presente e indelebile. Come non si cancella la sofferenza che ha provocato senza escludere nessuno, neanche chi è stato marchiato come causa di tutto: Kieran. Un ritorno a casa da uomo tormentato e corroso dalla colpa e dal rimorso si trasforma in un’altra morte sospetta sulla quale nessuno ha indagato, avvenuta sempre quindici anni prima e sulla quale qualcuno sta finalmente investigando. L’oceano e le onde che si infrangono sugli scogli rocciosi della cittadina costiera australiana, nascondono più segreti di quanto sembri.

Segreti che per quanto si cerchi di lasciare sulle profondità dei fondali marini, l’acqua,

prima o poi, li riporta a galla. Ombre nell’acqua è una serie ambiziosa e forse anche troppo esigente. Lo sguardo introspettivo è subito dichiarato e anche il dramma che si è abbattuto su una collettività che vive dell’essere omogenea nella condanna, nel perdono e nel dolore. È un gruppo ristretto quello che è sfondo e personaggi principali della serie, e si arricchisce di tutti quegli elementi che li mostrano freddi, stoici e disinteressati, ma anche uniti, inscindibili e coesi, nel più esemplare modello di solidarietà e complice silenzio. Nel lasciare da parte i crimini commessi, che da uno diventano due, a sottolineare, come a distanza di anni, nulla sia cambiato, il focus si sposta su altro. La recitazione, che alza il livello dello show, mostra come la coralità della serie sia questa volta un racconto a tuttotondo di ognuna delle figure presenti.

La tecnica che non disturba né stupisce e che si può accettare nell’ambito del crime

Ombre nell'acqua

Ombre nell’acqua è la storia delle vite di chi è irrimediabilmente coinvolto tanto nell’indimenticabile incidente quanto nell’omicidio volontario, che senza dubbio, la serie Netflix vuole mostrare come, per i personaggi, sia sicuramente di secondaria importanza. Tra legami di parentela, di amicizia, di vecchie ferite ancora aperte e dinamiche mai affrontate, le esistenze di ogni membro di quella comunità sono state stravolte e vengono nuovamente travolte da ciò che riporta a galla tutto. La macchina da presa e i movimenti di macchina non brillano per originalità o attaccamento a ciò che è più tradizionale, intendendo mostrare ciò che accade, nella psiche e nel corpo dei personaggi, soffermandosi su sguardi silenziosi da cui traspare distanza, apatia, indifferenza e sdegno. Ecco che la sceneggiatura fatta di dialoghi che spesso rasentano la circostanza funziona in quei taglienti riferimenti al passato.

La scrittura è anche negli occhi che si osservano e scrutano e fanno di tutto ciò che viene taciuto e non detto uno strumento narrativo che è autorevole e immersivo. La fotografia, che si muove tra colori come il blu dell’acqua, il grigio del cielo e il verde dei boschi che circondano Evelyn Bay, conquista in base alla location, che è il vero punto di forza della serie. L’acqua, come dice il titolo italiano, differente da quello originale: The survivors, è ovunque. L’acqua è elemento fisico, filtro, metafora, espediente e registro stilistico. L’acqua appanna e offusca i misteri, confonde e lava le ferite. Se calma e limpida permette di vedere chiaramente cosa nasconde, ma se preda di quell’ipnotico moto ondoso può essere distruttiva e devastante. L’acqua è essenziale per l’essere umano, capace di farlo vivere, ma anche di ucciderlo. In Ombre nell’acqua l’oceano fa galleggiare tutti tra incubo e realtà. Fa arenare sullo spiaggia ciò che prima era invisibile.

Ombre nell’acqua: valutazione e conclusione

Ombre nell'acqua

Ombre nell’acqua è apparentemente un crime piuttosto classico, più legato agli effetti che indagini, morti in circostanze sospette e vecchi ricordi hanno su una piccola comunità che crede, nonostante tutto, di vivere in un oasi di pace. È però l’elaborazione del lutto, il senso di colpa e la possibilità di redimersi a descrivere realmente. Soprattutto perché esistono scomparse che hanno scosso l’intera Evelyn Bay e altre che hanno visto tutti voltare le spalle. Ciò che ha scelto l’esclusività del lutto verso uno dei due incidenti accaduti a poca distanza l’uno dall’altro è punto di partenza, ma anche di arrivo della serie. Pur non brillando nella tecnica e procedendo con una lentezza forse eccessiva, Ombre nell’acqua si discosta dal genere crime più canonico e ormai collaudato.

La serie decide di puntare su ciò che invece viene più spesso lasciato a margine, includendo ogni singolo personaggio, secondario o meno, tutti in parte colpevoli. Forse non arriva al cuore dello spettatore, e rende ambientazione e ricordo i veri protagonisti: la colpa del protagonista è ormai uniformità, anagrafica, personalità. È identitaria la volontà o la difficoltà di non guardare con odio, disprezzo e rabbia. Se la verità è, indipendentemente se questa riguardi il crimine commesso o l’emotività interiore dei personaggi, è al centro di Ombre nell’acqua, la serie Netflix sa quanto questa verità sia indefinita ed astratta, sempre sospesa tra ciò che si vuole sapere e ciò che si preferisce ignorare. Ma se c’è chi merita compassione e assuefazione al dolore e chi invece è vittima di tragedie collaterali e incidenti secondari, dove risiede in quel caso la verità?

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.8

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