Odio il Natale – Stagione 2: recensione della serie con Pilar Fogliati

Torna Gianna di Odio il Natale, con una seconda stagione ricca di nuove difficoltà, nuovi personaggi, nuovi amori e tante emozioni!

Torna Odio il Natale con una seconda stagione che si può definire inaspettata e che presenta alcune differenze sostanziali che la rendono migliore del primo capitolo. Diretta da Laura Chiossone e scritta da Elena Bucaccio, Costanza Cerasi, Chiara Villari e Silvia Leuzzi, Odio il Natale 2 è divisa, come la prima stagione, in 6 episodi e sarà disponibile sulla piattaforma Netflix a partire dal 7 dicembre 2023. Oltre al cast principale composto da Pilar Fogliati, Beatrice Arnera, Fiorenza Pieri, Nicolas Maupas, Glen Blackhall e molti altri, si aggiungono nuovi personaggi: Pierpaolo Spollon che interpreta Filippo, Chiara Bono nei panni di Monica, Matteo Martari che veste i panni di Alessandro, Jenny De Nucci che interpreta Stella e Fortunato Cerlino nel ruolo di Elio.

Il Natale di Odio il Natale è una festività che unisce e divide

Odio il Natale 2

Nella vita e nella famiglia di Gianna ogni cosa sembra procedere per il meglio, ma tutto cambia in quella che dovrebbe essere una cena pre-natalizia, non a caso mancano 24 giorni a Natale, e quel giorno, come è già successo, si rivela l’inizio della fine. Un anno dopo quindi Gianna si ritrova ad avere solo 24 giorni per riconquistare il suo ex, il misterioso uomo che ha bussato alla sua porta e con la quale stava insieme da ormai da un anno. Ma una serie di eventi, paure e un continuo stress che Gianna sa riconoscere bene, la portano a commettere un errore imperdonabile al quale sarà difficile rimediare. La sua relazione finisce e ha solo quei famosi 24 giorni per rendere quella cena di Natale che si prospettava perfetta e in compagnia dell’uomo che amava, esattamente come l’aveva prevista. Ma non si tratta più solo della sua relazione, perché l’intero universo di Gianna subisce non pochi cambiamenti. Decisa a rendere la magia del Natale che, forse, solo quest’anno, credeva di poter veramente sentire, decide di organizzare lei la cena della Vigilia, insieme all’aiuto delle storiche amiche e di nuove personalità che arricchiranno inaspettatamente la vita di Gianna.

La seconda stagione di Odio il Natale si può definire nettamente superiore alla prima, più simpatica, più sentimentale e che approfondisce alcune situazioni, relazioni, emozioni e ambiti legati alla vita della protagonista. Odio il Natale 2 osa leggermente di più, prendendosi dei giusti rischi e lasciando da parte quel lato eccessivamente commerciale che a tratti stonava nel precedente capitolo. Più spazio ai personaggi secondari, comprese le new entry, tra cui spiccano Pierpaolo Spollon e Jenny De Nucci, portatori di saggezza e di quel sorriso che non bisogna mai perdere, e che insegneranno a Gianna molto più di quanto lei si sarebbe mai potuta aspettare. Odio il Natale – stagione 2 parte infatti con una magia del Natale del tutto capovolta e fin troppe cose sono cambiate rispetto all’anno precedente. La serie natalizia Netflix è quindi meno prevedibile rispetto al primo capitolo, anzi, alcune cose che accadono sono davvero inaspettate, tra cui anche la conclusione.

L’amore con la A maiuscola

Odio il Natale 2

Gianna non cerca un fidanzato perfetto da presentare alla famiglia o che potrebbe farla sentire la 30enne che ci si aspetterebbe, più simile alle sue coetanee, amiche e parenti. Perché lei il fidanzato perfetto ce l’ha già, ma la domanda è un’altra: è realmente innamorata di lui? Ecco che il quesito cambia e ciò che cerca Gianna è il vero amore, quello con la A maiuscola, che potrebbe anche non durare per sempre, ma che porta a dire: “sì, è la persona giusta”. La ricerca di Gianna, non del tutto dichiarata nei primi episodi, ma che si chiarisce poi strada facendo, è spasmodica, frenetica, a volte assurda, che la costringe a mentire e fingere di essere un’altra persona. La reale differenza tra la prima e la seconda stagione risiede nel fatto che questa volta è impossibile prevedere, fino alla fine, chi sia l’uomo che Gianna scopre di amare, che potrebbe essere tanto il suo ex fidanzato quanto gli altri uomini che gravitano attorno alla sua vita. Se nel primo capitolo Gianna sentiva di non piacere realmente a nessuno, adesso ha capito che è lei a non aver mai realmente amato qualcuno.

Pilar Fogliati, o meglio, Gianna, torna a parlare in camera, spiegando e anticipando al pubblico quello che succederà o che sperava sarebbe successo. La serie però non si limita solo a cercare di dare una definizione di Vero Amore, ma ripropone alcuni dei temi fondamentali già espressi e che avevano reso lo show Netflix tanto permeato del magico spirito del Natale quanto universale: gli affetti familiari, l’amicizia e l’inadeguatezza e apparente solitudine dei 30enni di oggi, tutte tematiche legate da un maggior desiderio di onestà e sincerità. Odio il Natale 2 sembra essere quindi non solo più romantica, ma anche rappresentazione di una comicità più raffinata e sottile e dove anche la sofferenza viene gestita con combattività, ritrovando il sorriso il prima possibile, prima ancora di capire come poter stare realmente meglio. Imparando ad amare tanto Gianna quanto Pilar Fogliati, uno dei volti più noti e apprezzati del piccolo e grande schermo, una delle attrici del momento, Odio il Natale 2 diventa sempre più appassionante, soprattutto nella seconda metà della stagione.

Odio il Natale – stagione 2: valutazione e conclusione

Odio il Natale 2

Coinvolti in quelle che sono le vicissitudini di un personaggio che sembra e crede di avere tutto ciò che si può desiderare, che inizia a interrogarsi su quei sentimenti che si capiscono solo quando si provano e alla quale interessa realmente vivere e non più apparire, Odio il Natale 2, nella seconda parte, si rivela trascinante, commovente e quasi poetica, intrisa di quel sarcasmo e quell’ironia che regalano un tono di leggerezza e lo stile inconfondibile della rom com. Una fotografia suggestiva si muove tra i vicoli e le stradine da borgo medievale di Chioggia, circondate dalla laguna che diventa tanto simbolo di amore, quanto del Natale e della partecipazione attiva degli abitanti della cittadina, con interni che tra case, bar, ristoranti e edifici pubblici, sono ormai particolarmente riconoscibili. Odio il Natale torna quindi in qualche modo ad emozionare, coinvolgendo maggiormente e rendendo forse l’idea di una terza stagione meno certa. Anche se qualche scenario aperto per fortuna non manca.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.3

Tags: Netflix