No Activity – Niente da segnalare: recensione della serie TV Prime Video

No Activity - Niente da segnalare è la serie comedy Prime Video con un cast stellare. Originale e ironica, il divertimento è assicurato!

No Activity – Niente da segnalare è diretta dal regista Valerio Vestoso, vincitore di numerosi premi con il cortometraggio Ratzinger vuole tornare del 2016 e vincitore di Alice nella città 2021 con il corto Le buone maniere. Lo show Prime Video è la prima esperienza televisiva ed è in lavorazione anche il primo lungometraggio di finzione: L’invenzione del futuro, avendo il regista precedentemente diretto il documentario dal titolo Essere Gigione – L’incredibile storia di Luigi Ciaravola. Scritta da Laura Grimaldi, Pietro Seghetti, Paolo Piccirillo Stefano Di Santi e prodotto da Amazon MGM Studios in collaborazione con Groenlandia, No Activity – Niente da segnalare è l’adattamento di un format australiano dal titolo omonimo No Activity, e presenta un grande cast. Con protagonisti Luca Zingaretti, Carla Signoris, Rocco Papaleo, Alessandro Tiberi, Emanuela Fanelli, Fabio Balsamo e una serie di guest star tra cui anche Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Francesco Pannofino, Diego Abatantuono, insieme a molti altri, la serie è disponibile sulla piattaforma Prime Video dal 18 gennaio 2024.

No Activity – Niente da segnalare è la nuova serie comedy italiana da non perdere

No Activity - Niente da segnalare - cinematographe.it

Due poliziotti sono appostati vicino a un porto in attesa di far scattare il blitz: uno è un agente annoiato e disilluso, mentre l’altro è pronto all’azione e sa che questa è l’operazione che potrebbe dare una svolta alla sua carriera, ottenendo la sperata promozione. Nello stesso momento il centralino è in costante contatto con loro, in attesa di una segnalazione; in particolare due donne: la capo reparto e una giovane ragazza nuova mandata lì in circostanze poco chiare e che non vede l’ora di tornare sul campo. Anche i criminali che i poliziotti aspettano di arrestare, un noto boss e un delinquente alle prime armi onorato di lavorare per quell’uomo, stanno entrambi aspettando qualcosa: un carico di droga che dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Il carico in questione però non arriva e tutti attendono movimenti, indicazioni o notizie. Nell’attesa che diventa snervante, intervallata da figure misteriose e sui generis che non cambiano mai realmente la situazione, i colleghi raccontano e si raccontano ciò che accade fuori dal posto di lavoro, nella vita privata, nella sfera personale spesso legata a quella soddisfazione o demoralizzazione che concerne l’ambito professionale.

No Activity – Niente da segnalare punta su un’ottima sceneggiatura che si alterna tra dialoghi botta e risposta e monologhi. Uno show che funziona nelle profonde differenze che caratterizzano i personaggi: c’è l’agente esaltato e quello disilluso, la centralinista che ripete insistentemente che quel lavoro è “il cuore dell’azione” e la sua assistente che non vede l’ora di andarsene, e un boss vecchio stampo legato ai valori di una volta e il criminale alle prime armi onorato di lavorare con lui. Da Luca Zingaretti a Rocco Papaleo, da Alessandro Tiberi a Carla Signoris, fino a ogni protagonista e guest star della storia, i noti e straordinari attori che compongono il cast sono un grande valore aggiunto, capaci con le proprie performance di aumentare la buona riuscita della serie. No Activity – Niente da segnalare è originale, bizzarra e insolita, e anche con un velato politicamente scorretto, talmente sottile da essere perfettamente percepibile, ma anche in parte nascosto.

Temi e sottotesti

No Activity - Niente da segnalare

Uno scontro generazionale strettamente legato all’ambito professionale, al lavoro che, in Italia come in molti altri Paesi, regola e condiziona la vita delle persone: nell’esaltazione ed entusiasmo iniziale e nella sfiducia e frustrazione di chi quell’occupazione la pratica da anni. Un sottotesto che, seppur agrodolce, fa sorridere nei volti, nelle battute e nel prendere con un po’ di autoironia e bonario dispotismo. Punto di forza è quindi la scrittura, attenta, equilibrata ma, all’occorrenza, anche esagerata. Una comicità che fa uso di stereotipi e luoghi comuni che però funzionano, credibili nella loro ilarità, nell’essere accentuati e nel fare di un’evidente stravaganza la rappresentazione della realtà. Una “normalità” così fuori dagli schemi, tratteggiata con caratteristiche che si riconoscono, che si sentono vicine e che si accettano anche quando rischiano di eccedere.

No Activity – Niente da segnalare: valutazione e conclusione

No Activity - Niente da segnalare

Recitazione e scrittura, con scenografie minimaliste, una fotografia semplice e naturale, e una regia statica, che sceglie location chiuse, dando un doppio significato sia tecnico che narrativo, si muovono così di pari passo rendendo la serie un piacere da guardare. Puntate brevi, che sembrano quasi degli sketch comici, ma che al tempo stesso portano avanti la storia, e fanno uso delle stesse ambientazioni. Luoghi che simbolicamente proteggono e imprigionano, e che spaventano se abbandonate, quando ci si addentra nell’ignoto. È la tranquilla noia della routine di ogni giorno, la sicura stabilità di tutto ciò che si conosce, e l’improvviso cambiamento che destabilizza, quell’inconsueto che si aspetta, ma che vissuto sconvolge. L’obiettivo primario di No Activity – Niente da segnare è sicuramente quello di divertire, ma da ogni situazione si diramano, flebili e accennati, contesti più privati, amari ed esistenzialisti.

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Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.8