Moda. Una rivoluzione italiana – recensione della docuserie Sky

Un racconto affascinante che va oltre la semplice cronostoria della moda all'italiana e dà voce ad un intero paese, cultura, umanità.

La moda come centro culturale e artistico, ma anche come ambiente, atmosfera e magia: la nuova serie Sky, Moda, Una rivoluzione italiana è inno e storia di un paese e dei marchi che lo hanno definito nel panorama del fashion internazionale. Italia fa rima con moda e – durante la Milano Fashion Week – l’uscita delle prime due puntate dello show apparente decisamente perfetta nel tempismo: perché la qualità del Made in Italy è unica e sottolinearne la genesi, la finalità ma anche gli esordi, con un contenuto seriale che si prende il tempo di esplorare tutti gli aspetti del settore, appare gesto dovuto nonché gradevole.

La serie, divisa in quattro episodi che usciranno in coppia ogni settimana su Sky, è disponibile in streaming anche su NOW. Le prime due puntate sono andate in onda sabato 24 febbraio 2024, mentre le prossime due saranno trasmesse sabato 2 marzo 2024 alle ore 21.15. Una docuserie da guardare e di cui godere, imparando e ammirando la ricchezza della cultura italiana, della filosofia dietro la moda “all’italiana” che ha conquistato il mondo con il suo gusto impeccabile e la fattura eccezionale.

Moda. Una rivoluzione italiana, la serie che racconta l’alta moda ma anche lo spirito di un paese

Moda. Una rivoluzione italiana recensione - cinematographe.it

La docu-serie targata Sky Original co-prodotta da Sky, PanamaFilm e Cinecittà, diretta da Laura Chiossone con la consulenza scientifica di Sofia Gnoli, è un viaggio profondo e esteticamente ispirato nella moda eccelsa del Made in Italy. Non si tratta di una semplice cronostoria, un racconto semplice e lineare dell’evoluzione fashion del Bel Paese, ma è un vero e proprio approfondimento culturale, nelle radici di un paese che ha sempre fatto della bellezza e della qualità una filosofia di vita.

La scelta dell’abbigliamento, nelle immagini di repertorio scelte dalla Chiossone per esemplificare il cuore della sua storia, tocca una gamma ampissima di significati: di genere, di posto occupato all’interno di una società complessa, identità personale e lavorativa. Offrire una dimensione umana così specifica, simbolica e al contempo accessibile allo spettatore, è esattamente la cifra stilistica vincente per un racconto che potrebbe, per la tematica scelta, essere di interesse elitario, di nicchia. Invece, Moda. Una rivolzione italiana si fa carico di ricercare le immagini giuste, le implicazioni umane più empaticamente fruibili, per emozionare e interessare un pubblico ampio, vasto, variegato.

La narrazione non procede con la tecnica classica, con il narratore tradizionale che racconta gli eventi importanti in sequenza cronologica, ma avviene attraverso una fitta rete di voci, esperti e lavoratori del settore che contribuiscono con il loro sapere, attivi e appassionati, che contribuiscono ad arricchire l’esperienza globale dell’opera. I volti e le voci che vediamo sullo schermo, e di cui conosciamo le competenze e le emozioni sono Nick Cerioni, creative director e celebrity stylist, la ex modella e docente di antropologia della moda Benedetta Barzini. Ma non solo, perché i campi messi in discussione e studio, sono molti di più: si muove anche la semiologia con il parere profondo e interessante del semiologo della moda Ugo Volli, al quale si aggiungono il critico Angelo Flaccavento, il costumista Massimo Cantini Parrini e il creator di moda Roberto Capucci. E, ancora, la direttrice e capo-curatrice del Museum at F.I.T. di New York Valerie Steelealla o la sociologa della moda Patrizia Calefato. 

Un secolo di arte viene analizzato e spiegato in tutte le sue implicazioni sociologiche e antropologiche, riuscendo a offrire al campo della moda una profondità non sempre accreditata e accertata, una importanza nel definire il ruolo sociale, l’identità di genere e l’alterità rispetto all’altro. Scegliere come vestirsi è una presa di posizione, una presentazione, così le persone del secolo corrente hanno imparato a comunicare la loro appartenenza ad una categoria, ed è esattamente questo aspetto ideologico e simbolico che Moda. Una rivoluzione italiana ci insegna ad apprezzare, conoscere e analizzare.

Moda. Rivoluzione italiana: valutazione e conclusione

Moda. Una rivoluzione italiana è un viaggio spirituale e estetico nella bellezza dell’abbigliamento, abbigliamento come cultura e antropologia, come affermazione di se stessi e dell’appartenenza a una determinata categoria sociale. Intelligente, dipinta e raccontata con stile, la docuserie Sky Original offre tanto agli spettatori, parlando della cultura italiana nei suoi complessi, meravigliosi e ramificati aspetti.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.6

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