Mercoledì – stagione 2: recensione della prima parte della serie Netflix

Jenna Ortega torna a interpretare la figlia degli Addams in Mercoledì 2, su Netflix dal 6 agosto con la prima parte di stagione.

Mercoledì 2 riporta su Netflix la macabra e sarcastica figlia di Morticia e Gomez Addams. Dopo aver passato l’estate a perfezionare i suoi poteri psichici, la protagonista interpretata da Jenna Ortega torna alla Nevermore Academy con un altro mistero da risolvere: c’è un pericoloso serial killer che sta seminando panico e morte. Stavolta non è da sola perché anche il fratello minore Pugsley (Isaac Ordonez) diventa uno studente all’accademia. In un’estate, Mercoledì scopre che sono cambiate diverse cose. L’amica Enid (Emma Myers) è alle prese con i suoi tormenti sentimentali, mentre arriva un nuovo preside, l’ambizioso Dort (la new entry Steve Buscemi), chiamato a sostituire Larissa Weems dopo i fatti accaduti nella prima stagione. Tim Burton ci racconta un nuovo capitolo più ricco e più dark del precedente. E per aumentare l’attesa dei suoi fan, Mercoledì 2 viene distribuita in due parti.

Mercoledì 2: una protagonista più autentica con meno tumulti adolescenziali

Uno dei problemi della prima stagione era la caratterizzazione di Mercoledì. La protagonista è un’adolescente che mantiene tutti i tratti caratteristici del suo personaggio (la misantropia, le tendenze omicide e il fascino per il macabro e tutto ciò che concerne la morte), con l’aggiunta dell’attrazione verso l’altro sesso. Nella prima stagione, infatti, Mercoledì si divide tra i sentimenti che inizia a provare per Tyler (Hunter Doohan, che torna anche nel secondo capitolo), un ragazzo apparentemente normale che nasconde la sua natura mostruosa, e per Xavier (Percy Hynes White), un artista col potere di animare i soggetti dei suoi disegni. In questa seconda stagione, invece, scompare l’elemento amoroso, rendendo la protagonista più autentica e concentrata su se stessa e sullo scoprire meglio le sue abilità psichiche; sono ancora i suoi poteri al centro della trama, e Mercoledì dovrà capire come sfruttarli in maniera positiva, esattamente come fa sua madre (Catherine Zeta-Jones). La famiglia è un altro punto centrale della trama di Mercoledì 2: Morticia cerca di proteggere la figlia per impedire che soccomba alle forze oscure, e lo scontro tra le due a volte è inevitabile.

La sceneggiatura, curata da Alfred Gough e Miles Millar, continua a bilanciarsi tra i toni drammatici e quelli grotteschi, donando fedeltà a quello che è lo stile macabro di Tim Burton. L’iconico regista offre anche il suo contributo inserendo un racconto da brividi realizzato con una tecnica cara al cineasta, quella del lungometraggio stop-motion (già visto in film come Frankenweenie e La sposa cadavere). I personaggi di contorno contribuiscono a rendere ricca e interessante la trama: dalla dinamica tra Morticia e Gomez (Luis Guzmán), genitori ironici e innamoratissimi, alle new entry con uno Steve Buscemi istrionico, una Billie Piper misteriosa (l’attrice di Doctor Who interpreta l’insegnante di musica della Nevermore, Isadora Capri), e un burbero Christopher Lloyd nei panni dell’insegnante Orloff (in precedenza l’attore interpretò lo zio Fester nei film anni Novanta sulla Famiglia Addams)

Mercoledì 2: valutazione e conclusione

La prima parte di Mercoledì 2 è ben costruita e mette molti elementi in gioco. La protagonista interpretata da Jenna Ortega si mantiene fedele al personaggio originale, e dimostra che alla fine non è così misantropa come vuole far credere: l’amicizia di Mercoledì con Enid è uno dei punti ancora chiave della serie Netflix, nonché uno dei pochi rapporti autentici. La seconda stagione presenta dei punti di continuità con la precedente e un ritorno in scena che piacerà agli amanti storici della famiglia Addams, ma allo stesso tempo racconta una nuova avventura più oscura e dark, allineandosi con lo stile unico di Tim Burton – la violenza grafica non è disturbante, e riesce ad essere in un certo senso family-friendly e adatta a un pubblico giovane. La prima parte di Mercoledì 2 si conclude con il classico colpo di scena che spinge lo spettatore a chiedersi cosa accadrà dopo. E nel mondo fiabesco di Tim Burton, tutto è possibile.

Regia: 4

Sceneggiatura: 4

Sonoro: 3.5.

Fotografia: 4

Recitazione: 4

Emozione: 4

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